The aim of the thesis is to explore the different visions of madness present within Baudelaire's poetry, particularly in the two works entitled Les Fleurs du Mal and Le Spleen de Paris, emphasizing the influence that nascent psychiatry in the early nineteenth century and the literary and cultural ferments of Romanticism exerted on the language and characterization of Baudelaire's characters. The first chapter emphasizes, based on the studies of French psychiatrist Gladys Swain, how the advent of psychiatric science and the alienists, the pioneers of this discipline, helped to cast a new gaze on madness, in which the mentally ill person is not an individual totally devoid of rationality, but rather a subject in whom a part of reason is preserved that, through dialogue with specialists, can lead to the patient's cure. This continuum between insane and sane subject, akin to the view of madness found in Baudelaire, will later be taken up in the analysis of the poems in the last two chapters. The second chapter serves to introduce the relationship that Romanticism, i.e., the literary ferment prior to Baudelaire, establishes with the dimension of madness, particularly in poets such as Nodier and Nerval; in the latter, in particular, it was pointed out how mental illness, which characterized him in life, influenced his work and examples of lucidity in madness were seen, which again demonstrates, this time, however, in the literary field, how blurred the boundary between raison and déraison is. The last chapters specifically addressed, following thematic threads, the relationship between Baudelaire's poetry and madness. In the third, we started from an initial conception of madness present in the poet of Les Fleurs du Mal, that is, a view of the phenomenon that is ancient and based on a magical-religious explanation of the phenomenon, in which déraison comes from outside, through the nefarious influence of the devil and the stars, and possesses the whole individual. Next, we reconnected with the continuum concept between the healthy subject and the sick subject, present in Baudelaire, to run through two thematic threads: first, a critique of the bourgeoisie, because Baudelaire, by declaring that there is a germ of madness in everyone, totally unhinged the certainties of the bourgeoisie, which saw madness as something to be shunned; second, the role of the imagination, which is a very important faculty for Baudelaire, and which on the one hand fuels madness, and on the other can be a desperate refuge from the madness that oppresses the individual. In the last chapter, on the other hand, there is a shift to a more medical and scientific conception of madness, as an evil coming not so much from outside as seen earlier, but from within the human psyche. In any case, it is important to keep in mind that these two views of madness, in Baudelaire's poetry, are not mutually exclusive. This scientific reading of madness, with an insight into the medical category of hysteria, is also compared with the reading of certain behaviors of Baudelairean characters on the basis of melancholy. Finally, after comparing the symptomatology of the hysterical experience and that of the melancholic experience with a series of examples, a final insight into the relationship between laughter and madness is seen; laughter is a further example of lucidity in madness, and it is an example of proud resistance to the suffering that mental illness entails.
L'obiettivo della tesi è quello di esplorare le diverse visioni della follia presenti all'interno della poesia di Baudelaire, in particolare nelle due opere intitolate Les Fleurs du Mal e Le Spleen de Paris, sottolineando l'influenza che la psichiatria nascente a inizio Ottocento e i fermenti letterari e culturali del romanticismo esercitano sul linguaggio e sulla caratterizzazione dei personaggi baudelairiani. Nel primo capitolo si sottolinea, sulla base degli studi della psichiatra francese Gladys Swain, come l'avvento della scienza psichiatrica e degli alienisti, i pionieri di questa disciplina, abbia contribuito a gettare un nuovo sguardo sulla follia, in cui il malato mentale non è un individuo totalmente privo di razionalità, bensì un soggetto in cui si conserva una parte di ragione che, attraverso il dialogo con gli specialisti, può portare alla cura del paziente. Questo continuum tra soggetto folle e sano, affine alla visione della follia presente in Baudelaire, sarà poi ripreso nell'analisi delle poesie negli ultimi due capitoli. Il secondo capitolo serve per introdurre il rapporto che il romanticismo, cioè il fermento letterario precedente a Baudelaire, instaura con la dimensione della follia, in particolare in poeti come Nodier e Nerval; in quest'ultimo, in particolare, si è evidenziato come la malattia mentale, che lo caratterizzò in vita, abbia influenzato la sua opera e si sono visti esempi di lucidità nella follia, che dimostra ancora, questa volta però nel campo letterario, quanto sia labile il confine tra raison e déraison. Negli ultimi capitoli si è affrontato nello specifico, seguendo dei fili tematici, il rapporto tra la poesia di Baudelaire e la follia. Nel terzo si è partiti da una prima concezione della follia presente nel poeta de Les Fleurs du Mal, ossia una visione del fenomeno antica e basata su una spiegazione magico-religiosa del fenomeno, in cui la déraison giunge dall'esterno, per via dell'influenza nefasta del diavolo e degli astri e possiede tutto l'individuo. In seguito ci si è ricollegati alla concetto continuum tra soggetto sano e soggetto malato, presente in Baudelaire, per percorrere due fili tematici: innanzitutto una critica della borghesia, perché Baudelaire, dichiarando che in tutti c'è un germe di follia, scardinava totalmente le sicurezze della borghesia, la quale vedeva la follia come qualcosa da rifuggire; in secondo luogo, il ruolo dell'immaginazione, che è una facoltà molto importante per Baudelaire, e che da un lato alimenta la follia, dall'altro può essere un rifugio disperato dalla follia che opprime l'individuo. Nell'ultimo capitolo, invece, si è passati ad una concezione più medica e scientifica della follia, come male non proveniente tanto dall'esterno come si è visto in precedenza, ma dall'interno della psiche umana. In ogni caso, è importante tenere presente che queste due visioni della follia, nella poesia di Baudelaire, non si escludono a vicenda. Questa lettura scientifica della follia, con un approfondimento sulla categoria medica dell'isteria, è inoltre messa a confronto con la lettura di certi comportamenti dei personaggi baudelairiani sulla base della malinconia. Infine, dopo aver confrontato la sintomatologia dell'esperienza isterica e quella dell'esperienza malinconica con una serie di esempi, si è visto un ultimo approfondimento sul rapporto tra riso e follia; il riso è un ulteriore esempio di lucidità nella follia e si tratta di un esempio di fiera resistenza alla sofferenza che la malattia mentale comporta.
Tra ragione e abisso: le varie rappresentazioni della follia nella poesia di Baudelaire
BOLOGNESI, ANTONIO
2023/2024
Abstract
L'obiettivo della tesi è quello di esplorare le diverse visioni della follia presenti all'interno della poesia di Baudelaire, in particolare nelle due opere intitolate Les Fleurs du Mal e Le Spleen de Paris, sottolineando l'influenza che la psichiatria nascente a inizio Ottocento e i fermenti letterari e culturali del romanticismo esercitano sul linguaggio e sulla caratterizzazione dei personaggi baudelairiani. Nel primo capitolo si sottolinea, sulla base degli studi della psichiatra francese Gladys Swain, come l'avvento della scienza psichiatrica e degli alienisti, i pionieri di questa disciplina, abbia contribuito a gettare un nuovo sguardo sulla follia, in cui il malato mentale non è un individuo totalmente privo di razionalità, bensì un soggetto in cui si conserva una parte di ragione che, attraverso il dialogo con gli specialisti, può portare alla cura del paziente. Questo continuum tra soggetto folle e sano, affine alla visione della follia presente in Baudelaire, sarà poi ripreso nell'analisi delle poesie negli ultimi due capitoli. Il secondo capitolo serve per introdurre il rapporto che il romanticismo, cioè il fermento letterario precedente a Baudelaire, instaura con la dimensione della follia, in particolare in poeti come Nodier e Nerval; in quest'ultimo, in particolare, si è evidenziato come la malattia mentale, che lo caratterizzò in vita, abbia influenzato la sua opera e si sono visti esempi di lucidità nella follia, che dimostra ancora, questa volta però nel campo letterario, quanto sia labile il confine tra raison e déraison. Negli ultimi capitoli si è affrontato nello specifico, seguendo dei fili tematici, il rapporto tra la poesia di Baudelaire e la follia. Nel terzo si è partiti da una prima concezione della follia presente nel poeta de Les Fleurs du Mal, ossia una visione del fenomeno antica e basata su una spiegazione magico-religiosa del fenomeno, in cui la déraison giunge dall'esterno, per via dell'influenza nefasta del diavolo e degli astri e possiede tutto l'individuo. In seguito ci si è ricollegati alla concetto continuum tra soggetto sano e soggetto malato, presente in Baudelaire, per percorrere due fili tematici: innanzitutto una critica della borghesia, perché Baudelaire, dichiarando che in tutti c'è un germe di follia, scardinava totalmente le sicurezze della borghesia, la quale vedeva la follia come qualcosa da rifuggire; in secondo luogo, il ruolo dell'immaginazione, che è una facoltà molto importante per Baudelaire, e che da un lato alimenta la follia, dall'altro può essere un rifugio disperato dalla follia che opprime l'individuo. Nell'ultimo capitolo, invece, si è passati ad una concezione più medica e scientifica della follia, come male non proveniente tanto dall'esterno come si è visto in precedenza, ma dall'interno della psiche umana. In ogni caso, è importante tenere presente che queste due visioni della follia, nella poesia di Baudelaire, non si escludono a vicenda. Questa lettura scientifica della follia, con un approfondimento sulla categoria medica dell'isteria, è inoltre messa a confronto con la lettura di certi comportamenti dei personaggi baudelairiani sulla base della malinconia. Infine, dopo aver confrontato la sintomatologia dell'esperienza isterica e quella dell'esperienza malinconica con una serie di esempi, si è visto un ultimo approfondimento sul rapporto tra riso e follia; il riso è un ulteriore esempio di lucidità nella follia e si tratta di un esempio di fiera resistenza alla sofferenza che la malattia mentale comporta.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: La tesi si propone di analizzare le diverse rappresentazioni della follia all'interno delle due raccolte poetiche di Baudelaire Les Fleurs du Mal e Le Spleen de Paris, in cui coesistono al tempo stesso una visione antica e una moderna dell'alienazione.
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