La tesi “Analisi delle variazioni climatiche nella fascia pedemontana torinese ed effetti sulla produzione di miele” analizza il legame tra gli eventi climatici estremi e la capacità di produzione di miele delle colonie presenti in diversi siti della nella fascia pedemontana di Torino. I dati relativi alla produzione di miele non mostrano un andamento stagionale (aprile-luglio) regolare. Si alternano mesi in cui i raccolti sono superiori alle medie stagionali e altri in cui questi sono fortemente ridotti o quasi annullati. Questo comportamento sembra evidenziare una relazione tra i fenomeni meteorologici estremi e la capacità di produzione di miele. Pertanto analizzare la distribuzione annuale degli eventi meteorologici dell’area studio ed individuare le variazioni degli eventi climatici estremi permette di identificare la relazione tra quest’ultimi e la capacità di produzione delle colonie. L’area studio comprende la fascia pedemontana della Provincia di Torino, all’interno di essa si sono selezionati 10 siti e si è lavorato su un dataset di 150 alveari selezionati dal 2020 al 2022. I principali obiettivi dello studio sono stati: definire dal punto di vista climatico l’area studio, descrivere gli eventi meteorologici estremi e stabilire, se presente quale relazione ci sia tra questi fenomeni e la capacità di produzione di miele. L’analisi climatica è stata condotta attraverso l’uso di dati giornalieri di precipitazione, di temperatura massima e minima di 10 stazioni meteorologiche appartenenti all’ARPA Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) per il periodo 2007-2022. Inizialmente tutti i dati acquisiti sono stati sottoposti ad un controllo di qualità al fine di ottenere un database di elevata qualità capace di evidenziare le caratteristiche climatiche dell’area in oggetto. Successivamente si è svolta un’analisi climatica volta ad evidenziare le peculiarità climatiche dell’area. Il territorio è stato suddiviso in due aree climatiche omogenee e si sono definiti i regimi pluviometrici e i regimi termici. Per identificare gli eventi estremi dell’area studio sono stati calcolati alcuni indici climatici, che sono in grado di influenzare direttamente o indirettamente la capacità di raccolta/produzione dell’ape. Per ciascuna stazione appartenente ad un’area sono stati calcolati a scala annuale e stagionale (aprile-luglio) gli indici climatici selezionati che, successivamente, sono stati mediati tra le stazioni meteorologiche della stessa area ottenendo così la serie rappresentativa. Gli indici di ogni serie rappresentativa sono stati correlati con la produzione di miele media dell’area. Dal lavoro svolto è emerso che la capacità di produzione delle api risulta diminuire in presenza di eventi precipitativi intensi durante i periodi di fioritura sia primaverili che estivi delle principali specie di interesse apistico (ciliegio, acacia, castagno), inoltre anche le ondate di calore e i giorni di gelo impattano fortemente sulla capacità di produzione. Un alto numero di giorni non piovosi consecutivi, periodi secchi, nella stagione (aprile-luglio) risulta essere un fattore favorevole.
analisi delle variazioni climatiche nella fascia pedemontana torinese ed effetti della produzione di miele
QUAGLIO, LORENZO
2021/2022
Abstract
La tesi “Analisi delle variazioni climatiche nella fascia pedemontana torinese ed effetti sulla produzione di miele” analizza il legame tra gli eventi climatici estremi e la capacità di produzione di miele delle colonie presenti in diversi siti della nella fascia pedemontana di Torino. I dati relativi alla produzione di miele non mostrano un andamento stagionale (aprile-luglio) regolare. Si alternano mesi in cui i raccolti sono superiori alle medie stagionali e altri in cui questi sono fortemente ridotti o quasi annullati. Questo comportamento sembra evidenziare una relazione tra i fenomeni meteorologici estremi e la capacità di produzione di miele. Pertanto analizzare la distribuzione annuale degli eventi meteorologici dell’area studio ed individuare le variazioni degli eventi climatici estremi permette di identificare la relazione tra quest’ultimi e la capacità di produzione delle colonie. L’area studio comprende la fascia pedemontana della Provincia di Torino, all’interno di essa si sono selezionati 10 siti e si è lavorato su un dataset di 150 alveari selezionati dal 2020 al 2022. I principali obiettivi dello studio sono stati: definire dal punto di vista climatico l’area studio, descrivere gli eventi meteorologici estremi e stabilire, se presente quale relazione ci sia tra questi fenomeni e la capacità di produzione di miele. L’analisi climatica è stata condotta attraverso l’uso di dati giornalieri di precipitazione, di temperatura massima e minima di 10 stazioni meteorologiche appartenenti all’ARPA Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) per il periodo 2007-2022. Inizialmente tutti i dati acquisiti sono stati sottoposti ad un controllo di qualità al fine di ottenere un database di elevata qualità capace di evidenziare le caratteristiche climatiche dell’area in oggetto. Successivamente si è svolta un’analisi climatica volta ad evidenziare le peculiarità climatiche dell’area. Il territorio è stato suddiviso in due aree climatiche omogenee e si sono definiti i regimi pluviometrici e i regimi termici. Per identificare gli eventi estremi dell’area studio sono stati calcolati alcuni indici climatici, che sono in grado di influenzare direttamente o indirettamente la capacità di raccolta/produzione dell’ape. Per ciascuna stazione appartenente ad un’area sono stati calcolati a scala annuale e stagionale (aprile-luglio) gli indici climatici selezionati che, successivamente, sono stati mediati tra le stazioni meteorologiche della stessa area ottenendo così la serie rappresentativa. Gli indici di ogni serie rappresentativa sono stati correlati con la produzione di miele media dell’area. Dal lavoro svolto è emerso che la capacità di produzione delle api risulta diminuire in presenza di eventi precipitativi intensi durante i periodi di fioritura sia primaverili che estivi delle principali specie di interesse apistico (ciliegio, acacia, castagno), inoltre anche le ondate di calore e i giorni di gelo impattano fortemente sulla capacità di produzione. Un alto numero di giorni non piovosi consecutivi, periodi secchi, nella stagione (aprile-luglio) risulta essere un fattore favorevole.File | Dimensione | Formato | |
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