Processi motivazionali e self-efficacy nello sport

La psicologia dello sport è un tema che ha sempre suscitato interesse da parte di allenatori o tecnici che si occupano di sport. La necessità di indagare questa tematica nasce per fornire risposte concrete in campo applicativo: i processi motivazionali che determinano le ragioni del coinvolgimento o dell'abbandono della pratica sportiva e l'autoefficacia sono i temi principali della tesi. Inoltre, vengono evidenziati alti aspetti come la personalità degli atleti, l'ansia della prestazione sportiva, le differenza tra coloro che praticano sport individuali rispetto a chi svolge sport di squadra. Molti aspetti che si collegano tra loro per capire meglio le motivazioni per cui si sceglie di fare sport. Il concetto di motivazione è fondamentale per le attività sportive, in cui i risultati della competizione sono spesso attribuiti a costrutti motivazionali come "provare di più" o "allenarsi con più intensità". L'autoefficacia ha un ruolo importante nella regolazione dei processi cognitivi: di fronte a richieste decisionali complesse, come avviene negli sport di situazione, è necessaria una rapida ed efficace elaborazione delle informazioni per risolvere problemi tecnico-tattici. L'allenamento mentale è molto importante per ottenere la massima prestazione e per evitare stress che possono essere causa di abbandono dello sport. Nello specifico, l'attenzione dei recenti approcci di allenamento mentale volti a promuovere prestazioni ottimali si è sempre più focalizzata su processi interni, consapevolezza delle emozioni e sensazioni corporee, accettazione e autocontrollo. Possedere la mentalità del campione è la caratteristica più desiderabile di ogni atleta: deve cercare una fusione armonica dove il corpo di unisce alla mente e deve entrare in sincronia con l'evento sportivo e con l'ambiente circostante (campo, compagni di squadra, avversari).