È noto come l'utilizzo del freddo a fini “terapeutici” sia stato sempre presente nella storia dell'uomo; lo sviluppo della scienza ha portato nuovi mezzi di applicazione del freddo come le criocamere e gli indumenti per un raffreddamento localizzato, trovando mezzi più efficaci delle solite applicazioni di ghiaccio e delle immersioni in acqua fredda, riconoscendo un effetto non solo più terapeutico ma anche di stimolazione. Gli effetti, i più riconosciuti di questo trattamento implicano una minor percezione del dolore e un'attenuazione / riduzione del processo infiammatorio del sistema muscolo scheletrico. Ciò comporta dei miglioramenti nella qualità della vita, sotto vari aspetti, nel paziente / nell'atleta e dei miglioramenti nel recupero a fini terapeutici / sportivi. Nell'ambito sportivo di alto livello, negli ultimi anni, la crioterapia ha trovato sempre più applicazione; la grande richiesta fisica si traduce in numerose sessioni di allenamento settimanali e in competizioni ravvicinate. Data l'alta intensità che richiedono questi impegni fisici, i quali provocano danni alle strutture, il trattamento del freddo sembra poter risultare un vantaggio in termini di recupero fisico, o addirittura di prevenzione. Tuttavia, gli effetti rimangono generali ed equivoci, a causa di alcune discrepanze dovute a condizioni di studio differenti e senza un protocollo di somministrazione e di rilevazione ben chiaro e definito. Questa tesi si presenta come revisione della letteratura scientifica sulla crioterapia, con un riguardo sul trattamento dell'intero corpo (WBC), sviluppatosi sempre più negli ultimi anni. Il ruolo e i metodi di indagine e di applicazione sono stati analizzati in 33 elaborati scientifici, tra prove sperimentali e revisioni di ricerche. Il lavoro è stato organizzato in quattro capitoli, i quali presentano informazioni estrapolate dalle ricerche in merito ai cambiamenti dei parametri fisiologici, alle diverse modalità della terapia del freddo, agli aspetti associati al recupero sportivo e al suo utilizzo in relazione alla performance.
La crioterapia: evoluzione e applicazione alla pratica sportiva.
CENTRACCHIO, ALBERTO ARMANDO
2018/2019
Abstract
È noto come l'utilizzo del freddo a fini “terapeutici” sia stato sempre presente nella storia dell'uomo; lo sviluppo della scienza ha portato nuovi mezzi di applicazione del freddo come le criocamere e gli indumenti per un raffreddamento localizzato, trovando mezzi più efficaci delle solite applicazioni di ghiaccio e delle immersioni in acqua fredda, riconoscendo un effetto non solo più terapeutico ma anche di stimolazione. Gli effetti, i più riconosciuti di questo trattamento implicano una minor percezione del dolore e un'attenuazione / riduzione del processo infiammatorio del sistema muscolo scheletrico. Ciò comporta dei miglioramenti nella qualità della vita, sotto vari aspetti, nel paziente / nell'atleta e dei miglioramenti nel recupero a fini terapeutici / sportivi. Nell'ambito sportivo di alto livello, negli ultimi anni, la crioterapia ha trovato sempre più applicazione; la grande richiesta fisica si traduce in numerose sessioni di allenamento settimanali e in competizioni ravvicinate. Data l'alta intensità che richiedono questi impegni fisici, i quali provocano danni alle strutture, il trattamento del freddo sembra poter risultare un vantaggio in termini di recupero fisico, o addirittura di prevenzione. Tuttavia, gli effetti rimangono generali ed equivoci, a causa di alcune discrepanze dovute a condizioni di studio differenti e senza un protocollo di somministrazione e di rilevazione ben chiaro e definito. Questa tesi si presenta come revisione della letteratura scientifica sulla crioterapia, con un riguardo sul trattamento dell'intero corpo (WBC), sviluppatosi sempre più negli ultimi anni. Il ruolo e i metodi di indagine e di applicazione sono stati analizzati in 33 elaborati scientifici, tra prove sperimentali e revisioni di ricerche. Il lavoro è stato organizzato in quattro capitoli, i quali presentano informazioni estrapolate dalle ricerche in merito ai cambiamenti dei parametri fisiologici, alle diverse modalità della terapia del freddo, agli aspetti associati al recupero sportivo e al suo utilizzo in relazione alla performance.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/51276