L'obiettivo di questa ricerca era cercare di comprendere e approfondire la problematica della distanza uomo-animale selvatico, attraverso due casi studio: lo stambecco (Capra ibex) presso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) presso il Parco del Valentino di Torino. Nel caso dello stambecco, l'obiettivo era comprendere la percezione dei visitatori sulla distanza ideale da mantenere nei confronti degli stambecchi, all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La metodologia ha previsto la presentazione ai turisti di nove fotografie, in ordine casuale, rappresentanti gruppi di persone a diversa numerosità (1, 3, 6), disposte a diverse distanze (5, 25, 50 m) da uno stambecco. Per ogni fotografia, gli intervistati dovevano esprimere la propria opinione in merito all'accettabilità della distanza visitatore-stambecco, rappresentata nelle varie immagini. I dati sono stati analizzati con una ANOVA e con il Potential for Conflict Index (PCI2). I risultati mostrano una maggiore accettabilità all'aumentare della distanza (F2,1081 = 223.0, p < 0.01) e alla diminuzione della dimensione del gruppo (F2,1081 = 36.6, p < 0.01), mentre l'interazione tra le due variabili non ha mostrato effetti significativi (F8,1795 = 234.4, p = 0.23). I valori di PCI2 suggerivano però che, per distanze inferiori, c'era un maggior conflitto tra gli intervistati (alcuni ritenevano la distanza poco accettabile, altri invece la consideravano relativamente accettabile), mentre per distanze superiori il livello di conflitto diminuiva e c'era un maggior accordo tra gli intervistati. Nel caso dello scoiattolo grigio, l'obiettivo era determinare cosa spingesse i visitatori ad alimentare gli scoiattoli all'interno di un parco urbano. In particolare, si è cercato di comprendere se questo comportamento di foraggiamento fosse governato da una norma sociale e, successivamente, quali variabili potessero influenzarlo. La metodologia consisteva nella somministrazione di questionari ai visitatori del Parco del Valentino, combinando un approccio di tipo qualitativo, grazie ad un'intervista semi-standardizzata e uno di tipo quantitativo, utilizzando dei questionari fattoriali. I dati raccolti con le interviste qualitative sono stati sottoposti ad una codifica esplorativa del testo. I risultati hanno evidenziato le motivazioni che spingono i visitatori ad alimentare gli scoiattoli del parco (viene considerata un'attività piacevole e che permette un'interazione con la natura, anche se ci si trova in un ambiente urbano) e l'impatto dovuto all'esperienza e all'abitudine sul comportamento di foraggiamento degli scoiattoli da parte dei visitatori, suggerendo la presenza di una norma sociale. Sulla base dei risultati, sono stati creati dei questionari fattoriali, somministrati ai visitatori attraverso un tablet. Per l'analisi statistica dei dati, è stato utilizzato un modello lineare misto generalizzato (GLMM) ad intercetta random, con un approccio di tipo bayesiano. Il modello finale dei dati quantitativi descrive come il comportamento dei visitatori sia influenzato da tre variabili: la tipologia di alimento a disposizione, l'esperienza passata e l'importanza data dal visitatore alla propria cerchia di riferimento, confermando l'ipotesi della presenza di una norma sociale, che guida il comportamento di foraggiamento degli scoiattoli all'interno del Parco del Valentino.

Analisi della distanza uomo-animale: il caso dello stambecco (Capra ibex) al Parco Nazionale del Gran Paradiso e dello scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) al Parco del Valentino di Torino

MARTINELLI, ELENA
2018/2019

Abstract

L'obiettivo di questa ricerca era cercare di comprendere e approfondire la problematica della distanza uomo-animale selvatico, attraverso due casi studio: lo stambecco (Capra ibex) presso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) presso il Parco del Valentino di Torino. Nel caso dello stambecco, l'obiettivo era comprendere la percezione dei visitatori sulla distanza ideale da mantenere nei confronti degli stambecchi, all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La metodologia ha previsto la presentazione ai turisti di nove fotografie, in ordine casuale, rappresentanti gruppi di persone a diversa numerosità (1, 3, 6), disposte a diverse distanze (5, 25, 50 m) da uno stambecco. Per ogni fotografia, gli intervistati dovevano esprimere la propria opinione in merito all'accettabilità della distanza visitatore-stambecco, rappresentata nelle varie immagini. I dati sono stati analizzati con una ANOVA e con il Potential for Conflict Index (PCI2). I risultati mostrano una maggiore accettabilità all'aumentare della distanza (F2,1081 = 223.0, p < 0.01) e alla diminuzione della dimensione del gruppo (F2,1081 = 36.6, p < 0.01), mentre l'interazione tra le due variabili non ha mostrato effetti significativi (F8,1795 = 234.4, p = 0.23). I valori di PCI2 suggerivano però che, per distanze inferiori, c'era un maggior conflitto tra gli intervistati (alcuni ritenevano la distanza poco accettabile, altri invece la consideravano relativamente accettabile), mentre per distanze superiori il livello di conflitto diminuiva e c'era un maggior accordo tra gli intervistati. Nel caso dello scoiattolo grigio, l'obiettivo era determinare cosa spingesse i visitatori ad alimentare gli scoiattoli all'interno di un parco urbano. In particolare, si è cercato di comprendere se questo comportamento di foraggiamento fosse governato da una norma sociale e, successivamente, quali variabili potessero influenzarlo. La metodologia consisteva nella somministrazione di questionari ai visitatori del Parco del Valentino, combinando un approccio di tipo qualitativo, grazie ad un'intervista semi-standardizzata e uno di tipo quantitativo, utilizzando dei questionari fattoriali. I dati raccolti con le interviste qualitative sono stati sottoposti ad una codifica esplorativa del testo. I risultati hanno evidenziato le motivazioni che spingono i visitatori ad alimentare gli scoiattoli del parco (viene considerata un'attività piacevole e che permette un'interazione con la natura, anche se ci si trova in un ambiente urbano) e l'impatto dovuto all'esperienza e all'abitudine sul comportamento di foraggiamento degli scoiattoli da parte dei visitatori, suggerendo la presenza di una norma sociale. Sulla base dei risultati, sono stati creati dei questionari fattoriali, somministrati ai visitatori attraverso un tablet. Per l'analisi statistica dei dati, è stato utilizzato un modello lineare misto generalizzato (GLMM) ad intercetta random, con un approccio di tipo bayesiano. Il modello finale dei dati quantitativi descrive come il comportamento dei visitatori sia influenzato da tre variabili: la tipologia di alimento a disposizione, l'esperienza passata e l'importanza data dal visitatore alla propria cerchia di riferimento, confermando l'ipotesi della presenza di una norma sociale, che guida il comportamento di foraggiamento degli scoiattoli all'interno del Parco del Valentino.
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