Introduzione e scopo: La Sensibilità al Glutine Non Celiaca (NCGS) viene definita come una condizione in cui sintomi gastrointestinali e/o sistemici vengono scatenati dall'ingestione di glutine, in assenza di documentata celiachia o allergia al grano. Vi è ancora molta incertezza relativa a questa condizione. Il presente lavoro ha l'obiettivo di valutare le caratteristiche cliniche, psicologiche e la composizione del microbiota intestinale di soggetti affetti da NCGS. Materiali e metodi: I partecipanti sono stati sottoposti al test in doppio cieco con glutine, controllato con placebo (challenge test), per porre diagnosi di NCGS, in linea con le indicazioni presenti in letteratura. I partecipanti sono stati sottoposti a vari questionari psicologici e relativi alla qualità di vita, nonché alla raccolta di campioni fecali. I pazienti hanno inoltre compilato un diario alimentare, in cui riferivano gli apporti alimentare delle ultime 24h. E' stata effettuata l'analisi filogenetica del microbiota attraverso l'estrazione di DNA dai campioni e sequenziamento dell'amplicone target del gene 16S rRNA. Risultati: Sono stati arruolati 50 partecipanti, di cui erano disponibili i dati clinici di 49 soggetti e i dati fecali di 39 individui. Solo circa il 50% dei partecipanti è risultato POSITIVO al challenge test e quindi affetto da NCGS. Dai test psicologici è emersa una condizione diffusa di ansia, anche severa, soprattutto relativa al proprio stato di salute. Nei soggetti NEGATIVI è stata evidenziata una alimentazione mediamente peggiore, con un maggiore apporto di lipidi, grassi saturi e un significativo maggiore intake di zuccheri a rapido assorbimento. Mediamente questi ultimi presentano peggiori risposte ai test psicologici; in particolare, con una maggiore prevalenza di rischio di DCA. Inoltre, i partecipanti con test NEGATIVO hanno score inferiori al test SF12, sia per quanto riguarda salute fisica che mentale. Vi era significativa differenza nella composizione del microbiota tra i due gruppi alla Principal Component Analysis (PCA) (p=0.023). I casi POSITIVI presentano una minore alpha-diversità (p=0.02). E' inoltre emerso come vi sia una differenza significativa nell'abbondanza relativa alcune OTUs: infatti, i casi NEGATIVI presentano una minore abbondanza relativa dei generi Blautia (Firmicutes) e Collinsella (Actinobacteria) e una maggiore concentrazione di 4 generi di Bacteroidetes (Bacteroides, Parabacteroides, Butyricimonas, Barnesiellaceae) e di 2 generi di Firmicutes (Faecalibacterium e Phascolarctobacterium). Conclusione: Gli individui risultati negativi al challenge test presentano con maggiore frequenza alterate risposte ai test psicologici e una alimentazione più squilibrata, mentre i soggetti con NCGS hanno un pattern microbico fecale compatibile con una condizione di disbiosi.
Composizione del microbiota intestinale in soggetti con Non Celiac Gluten Sensitivity (NCGS) documentata e presunta.
GUERRA, MAFALDA
2018/2019
Abstract
Introduzione e scopo: La Sensibilità al Glutine Non Celiaca (NCGS) viene definita come una condizione in cui sintomi gastrointestinali e/o sistemici vengono scatenati dall'ingestione di glutine, in assenza di documentata celiachia o allergia al grano. Vi è ancora molta incertezza relativa a questa condizione. Il presente lavoro ha l'obiettivo di valutare le caratteristiche cliniche, psicologiche e la composizione del microbiota intestinale di soggetti affetti da NCGS. Materiali e metodi: I partecipanti sono stati sottoposti al test in doppio cieco con glutine, controllato con placebo (challenge test), per porre diagnosi di NCGS, in linea con le indicazioni presenti in letteratura. I partecipanti sono stati sottoposti a vari questionari psicologici e relativi alla qualità di vita, nonché alla raccolta di campioni fecali. I pazienti hanno inoltre compilato un diario alimentare, in cui riferivano gli apporti alimentare delle ultime 24h. E' stata effettuata l'analisi filogenetica del microbiota attraverso l'estrazione di DNA dai campioni e sequenziamento dell'amplicone target del gene 16S rRNA. Risultati: Sono stati arruolati 50 partecipanti, di cui erano disponibili i dati clinici di 49 soggetti e i dati fecali di 39 individui. Solo circa il 50% dei partecipanti è risultato POSITIVO al challenge test e quindi affetto da NCGS. Dai test psicologici è emersa una condizione diffusa di ansia, anche severa, soprattutto relativa al proprio stato di salute. Nei soggetti NEGATIVI è stata evidenziata una alimentazione mediamente peggiore, con un maggiore apporto di lipidi, grassi saturi e un significativo maggiore intake di zuccheri a rapido assorbimento. Mediamente questi ultimi presentano peggiori risposte ai test psicologici; in particolare, con una maggiore prevalenza di rischio di DCA. Inoltre, i partecipanti con test NEGATIVO hanno score inferiori al test SF12, sia per quanto riguarda salute fisica che mentale. Vi era significativa differenza nella composizione del microbiota tra i due gruppi alla Principal Component Analysis (PCA) (p=0.023). I casi POSITIVI presentano una minore alpha-diversità (p=0.02). E' inoltre emerso come vi sia una differenza significativa nell'abbondanza relativa alcune OTUs: infatti, i casi NEGATIVI presentano una minore abbondanza relativa dei generi Blautia (Firmicutes) e Collinsella (Actinobacteria) e una maggiore concentrazione di 4 generi di Bacteroidetes (Bacteroides, Parabacteroides, Butyricimonas, Barnesiellaceae) e di 2 generi di Firmicutes (Faecalibacterium e Phascolarctobacterium). Conclusione: Gli individui risultati negativi al challenge test presentano con maggiore frequenza alterate risposte ai test psicologici e una alimentazione più squilibrata, mentre i soggetti con NCGS hanno un pattern microbico fecale compatibile con una condizione di disbiosi.File | Dimensione | Formato | |
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