Come gli animali percepiscano il mondo circostante è un tema che ha affascinato da sempre filosofi e scienziati. La ricerca neurobiologica degli ultimi decenni ha svelato nel dettaglio i meccanismi di funzionamento del sistema visivo, evidenziando, in molti casi, notevoli similarità tra diverse specie di vertebrati. Queste conoscenze non ci permettono, tuttavia, di comprendere fino a che punto le altre specie percepiscano il mondo come lo percepiamo noi. In questo contesto, lo studio delle illusioni ottiche rappresenta un utile strumento di indagine, ma le procedure attualmente utilizzate richiedono tutte un lungo addestramento dei soggetti sperimentali. Con questo lavoro è stata elaborata una nuova procedura in grado di studiare la percezione delle illusioni ottiche nei pesci, utilizzando una risposta spontanea dell'animale. L'organismo indagato è il teleosteo Poecilia reticulata, che nelle due ultime decadi è divenuto una specie modello nell'ambito dell'etologia cognitiva. Nei miei esperimenti i soggetti studiati sono stati inseriti in una vasca sperimentale, suddivisa in due metà, e potevano spostarsi da una parte all'altra attraverso due fori di piccole dimensioni. Nel primo esperimento i due fori differivano per diametro e i soggetti erano chiamati a discriminare tra quattro diversi ratio dimensionali, 0.47, 0.56, 0.67 e 0.81. Essi hanno manifestato, in tutti i casi, una preferenza per il foro di maggiori dimensioni, anche se la performance era significativamente inferiore nel rapporto più difficile. Nel secondo esperimento è stata indagata la sensibilità all'illusione di Ponzo, un tipo di illusione visiva mai studiata finora nei teleostei. Il protocollo utilizzato è lo stesso del precedente esperimento; in questo caso i fori erano identici, ma inseriti in particolari configurazioni che, nella specie umana, inducono ad una stima errata della reale dimensione di un oggetto. Ho studiato due diverse versioni dell'illusione di Ponzo e i miei risultati indicano che, con una delle due versioni (nella quale l'effetto è indotto da due semplici linee convergenti), Poecilia reticulata preferisce in modo significativo il foro che, ai nostri occhi, come a quelli di diverse specie di mammiferi e uccelli, appare come il maggiore in diametro. Viceversa, ho trovato una preferenza per il foro che a noi appare di dimensioni inferiori, usando una versione più elaborata dell'illusione di Ponzo, nella quale gli induttori forniscono un forte effetto prospettico. Benché allo stato attuale sia difficile fornire una spiegazione esauriente di questa incongruenza, è possibile ipotizzare che l'induzione di un forte effetto prospettico, faccia apparire uno dei due fori come molto più vicino e che per questo venga preferito all'altro.

Sviluppo di una nuova metodologia per lo studio della percezione di illusioni ottiche nel teleosteo Poecilia reticulata

CAJA, TIZIANO
2017/2018

Abstract

Come gli animali percepiscano il mondo circostante è un tema che ha affascinato da sempre filosofi e scienziati. La ricerca neurobiologica degli ultimi decenni ha svelato nel dettaglio i meccanismi di funzionamento del sistema visivo, evidenziando, in molti casi, notevoli similarità tra diverse specie di vertebrati. Queste conoscenze non ci permettono, tuttavia, di comprendere fino a che punto le altre specie percepiscano il mondo come lo percepiamo noi. In questo contesto, lo studio delle illusioni ottiche rappresenta un utile strumento di indagine, ma le procedure attualmente utilizzate richiedono tutte un lungo addestramento dei soggetti sperimentali. Con questo lavoro è stata elaborata una nuova procedura in grado di studiare la percezione delle illusioni ottiche nei pesci, utilizzando una risposta spontanea dell'animale. L'organismo indagato è il teleosteo Poecilia reticulata, che nelle due ultime decadi è divenuto una specie modello nell'ambito dell'etologia cognitiva. Nei miei esperimenti i soggetti studiati sono stati inseriti in una vasca sperimentale, suddivisa in due metà, e potevano spostarsi da una parte all'altra attraverso due fori di piccole dimensioni. Nel primo esperimento i due fori differivano per diametro e i soggetti erano chiamati a discriminare tra quattro diversi ratio dimensionali, 0.47, 0.56, 0.67 e 0.81. Essi hanno manifestato, in tutti i casi, una preferenza per il foro di maggiori dimensioni, anche se la performance era significativamente inferiore nel rapporto più difficile. Nel secondo esperimento è stata indagata la sensibilità all'illusione di Ponzo, un tipo di illusione visiva mai studiata finora nei teleostei. Il protocollo utilizzato è lo stesso del precedente esperimento; in questo caso i fori erano identici, ma inseriti in particolari configurazioni che, nella specie umana, inducono ad una stima errata della reale dimensione di un oggetto. Ho studiato due diverse versioni dell'illusione di Ponzo e i miei risultati indicano che, con una delle due versioni (nella quale l'effetto è indotto da due semplici linee convergenti), Poecilia reticulata preferisce in modo significativo il foro che, ai nostri occhi, come a quelli di diverse specie di mammiferi e uccelli, appare come il maggiore in diametro. Viceversa, ho trovato una preferenza per il foro che a noi appare di dimensioni inferiori, usando una versione più elaborata dell'illusione di Ponzo, nella quale gli induttori forniscono un forte effetto prospettico. Benché allo stato attuale sia difficile fornire una spiegazione esauriente di questa incongruenza, è possibile ipotizzare che l'induzione di un forte effetto prospettico, faccia apparire uno dei due fori come molto più vicino e che per questo venga preferito all'altro.
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