Negli ultimi decenni, la tecnologia e la digitalizzazione hanno avuto un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana. L'identificazione delle persone è diventata un'importante questione sia pratica che giuridica. I sistemi biometrici, basati sull'analisi di caratteristiche fisiche o comportamentali uniche di ogni individuo, offrono un metodo affidabile ed efficiente per riconoscere e autenticare le persone. La tesi si propone di approfondire l'identificazione biometrica nel contesto giuridico, esaminando le metodologie di misurazione del corpo umano utilizzate nel corso della storia e le sfide legali ed etiche legate all'uso dei dati biometrici. Il primo capitolo esamina le prime misurazioni antropometriche e le teorie associate, come quella di Cesare Lombroso, che ha cercato una connessione tra le misure fisiche e i tratti caratteriali delle persone. Tra le varie teorie è stata analizzata anche l’introduzione della fotografia antropometrica, da parte di Alphonse Bertillon, come strumento per l'identificazione giudiziaria e il contribuito di Salvatore Ottolenghi nello sviluppo della dattiloscopia, la quale ha aperto la strada all'utilizzo delle impronte digitali come forma di identificazione. Il secondo capitolo si concentra sui sistemi biometrici attuali, esaminando le tecniche di riconoscimento biometrico, come le impronte digitali, il riconoscimento del volto, la geometria della mano, l'iride, la retina, l'analisi della voce e l'andatura. Viene anche esplorato l'uso del DNA come mezzo di identificazione biometrica. Tuttavia, l'implementazione dei sistemi biometrici presenta delle sfide. Nel terzo capitolo, si affrontano le questioni legali legate all'uso dei dati biometrici, il bilanciamento tra innovazione tecnologica e diritto costituzionale, e il rapporto tra sicurezza e privacy. Si analizza la legislazione europea sui dati biometrici, in particolare il GDPR e la direttiva sull'uso dei dati biometrici nelle attività di polizia. Si esplora anche la proposta dell'AI-ACT e il suo impatto sulla gestione e la protezione dei dati biometrici. Infine, nel contesto del processo penale italiano, si esamina la prova scientifica e il suo rapporto con la prova biometrica. Si analizzano le sfide e le problematiche relative all'uso dell'identificazione vocale nel contesto giuridico, valutando l'affidabilità e l'ammissibilità di tale forma di prova. La ricerca fornisce una panoramica completa delle misurazioni del corpo umano e dei sistemi biometrici di identificazione, nonché una riflessione sulle implicazioni giuridiche, etiche e sociali che comportano. Si cerca di analizzare come tali strumenti possano essere utilizzati nel rispetto dei diritti e delle libertà individuali, senza ledere la privacy o creare disparità o discriminazioni ingiustificate.
Identificazione biometrica: storia, tecnologie e sfide legali
GOBBIN, ALESSANDRO
2022/2023
Abstract
Negli ultimi decenni, la tecnologia e la digitalizzazione hanno avuto un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana. L'identificazione delle persone è diventata un'importante questione sia pratica che giuridica. I sistemi biometrici, basati sull'analisi di caratteristiche fisiche o comportamentali uniche di ogni individuo, offrono un metodo affidabile ed efficiente per riconoscere e autenticare le persone. La tesi si propone di approfondire l'identificazione biometrica nel contesto giuridico, esaminando le metodologie di misurazione del corpo umano utilizzate nel corso della storia e le sfide legali ed etiche legate all'uso dei dati biometrici. Il primo capitolo esamina le prime misurazioni antropometriche e le teorie associate, come quella di Cesare Lombroso, che ha cercato una connessione tra le misure fisiche e i tratti caratteriali delle persone. Tra le varie teorie è stata analizzata anche l’introduzione della fotografia antropometrica, da parte di Alphonse Bertillon, come strumento per l'identificazione giudiziaria e il contribuito di Salvatore Ottolenghi nello sviluppo della dattiloscopia, la quale ha aperto la strada all'utilizzo delle impronte digitali come forma di identificazione. Il secondo capitolo si concentra sui sistemi biometrici attuali, esaminando le tecniche di riconoscimento biometrico, come le impronte digitali, il riconoscimento del volto, la geometria della mano, l'iride, la retina, l'analisi della voce e l'andatura. Viene anche esplorato l'uso del DNA come mezzo di identificazione biometrica. Tuttavia, l'implementazione dei sistemi biometrici presenta delle sfide. Nel terzo capitolo, si affrontano le questioni legali legate all'uso dei dati biometrici, il bilanciamento tra innovazione tecnologica e diritto costituzionale, e il rapporto tra sicurezza e privacy. Si analizza la legislazione europea sui dati biometrici, in particolare il GDPR e la direttiva sull'uso dei dati biometrici nelle attività di polizia. Si esplora anche la proposta dell'AI-ACT e il suo impatto sulla gestione e la protezione dei dati biometrici. Infine, nel contesto del processo penale italiano, si esamina la prova scientifica e il suo rapporto con la prova biometrica. Si analizzano le sfide e le problematiche relative all'uso dell'identificazione vocale nel contesto giuridico, valutando l'affidabilità e l'ammissibilità di tale forma di prova. La ricerca fornisce una panoramica completa delle misurazioni del corpo umano e dei sistemi biometrici di identificazione, nonché una riflessione sulle implicazioni giuridiche, etiche e sociali che comportano. Si cerca di analizzare come tali strumenti possano essere utilizzati nel rispetto dei diritti e delle libertà individuali, senza ledere la privacy o creare disparità o discriminazioni ingiustificate. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/51036