The Italian sheep and goat meat market is characterized by a seasonal product presence due to its consumption is strongly linked to the Italian religious tradition that focused these products consumption, especially lamb and kid meat, during the Christmas and Easter periods. In fact, goat and sheep meat consumption can by defined "occasional" due to the lacking of product availability on the market throughout the year, cultural trends, and eating habits which, in part, also affect the acceptability of this product regarding its sensory and organoleptic cues. In this work the evolution of some variables describing the supply of sheep and goat meat (availability, price, brand, meat cuts, origin, promotion products, PGI) in 3 different periods of the year (post-Christmas, during the Easter holiday, post-Easter) was analysed. At this aim, the meat supply at various points of sale at the large-retail scale, local markets and butcher shops were explored in the metropolitan area of Turin. data analysis allowed to highlight a first difference between the 3 considered periods regarding the percentage of supermarkets in which the product was available for sale; in fact, 85% of the considered points of sale had the product during Easter, while the percentage fell below 60% in the two marginal periods without holidays. the prices evolution analisys shows that found that sheep and goat meat is sold at higher prices (+30%) than other types of meat (beef and pork) on the market. Moreover, in large-scale distribution the price of some sheep meat cuts (front, back, arrosticini and sirloin) decreases by 1-2 ¿/kg only in the Easter period, while in the other two periods the price remained constant at an average of 16 ¿/kg. On the contrary, in the butcher shops it was during Easter that the sheep meat shows a price increase of 20-30%. Considering the goat meat, specifically dairy goat meat, this product was sold exclusively during Easter, both in the large-scale retail trade and in the butchers and markets showing an average price higher than 1.50-2 ¿ / kg compared to sheep meat. A further difference was found in the origin of the product between large-scale retail trade and butchers: in fact, in the former the product was predominantly of foreign origin, while the Italian product was found especially in the festive period. In butchers and markets, on the other hand, meat was mainly Italian such as PGU Sardinian lamb, Sardinian goat and kid and Piedmonts and Sicilian lamb, while carcasses of foreign origin were sold mostly in the summer, when the Italian ones were not present on the market. These results can be justified by the lower consumer demand, as well as to the characteristics of the sheep and goat meat production system which, especially at national level, is still linked to the semi-extensive breeding characterized, despite the tendency to seasonal adjustment, again from a concentration of the parties in particular year periods. Furthermore, foreign products are increasingly gaining the upper hand on the national market, because they are sold at a more competitive price and accessible to the consumer.
Il mercato della carne ovi-caprina è caratterizzato della presenza stagionale del prodotto sul mercato nazionale, perché il suo consumo è fortemente legato alla tradizione italiana festiva e religiosa che spinge l'utente ad acquistare e consumare la carne di agnello e capretto specialmente nel periodo di Natale e Pasqua; infatti, il consumo di questo prodotto è ormai definibile occasionale a causa della r scarsa reperibilità del prodotto sul mercato durante tutto l'anno, delle tendenze culturali, e delle abitudini alimentari che, in parte, incidono anche sull'accettabilità di questo prodotto dal punto di vista sensoriale e organolettico. A tal proposito, in questo lavoro è stata valutata l'evoluzione di alcune variabili che descrivono l'offerta della carne ovi-caprina (reperibilità, prezzo, marchio, tagli, origine, prodotti in promozione, IGP) nell'areale della Città Metropolitana di Torino in 3 periodi dell'anno (post-natalizio, durante la festività di Pasqua, post-pasquale) presso diversi punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), mercati rionali e macellerie. L'elaborazione e l'analisi dei dati ha permesso di evidenziare una prima differenza tra i 3 periodi considerati in merito alla percentuale di supermercati in cui era disponibile il prodotto per la vendita; infatti, l'85% dei punti vendita considerati disponevano del prodotto durante la Pasqua, mentre la percentuale scendeva sotto il 60% nei due periodi marginali non festivi. Per quanto riguarda l'analisi dei prezzi riferiti ai 3 periodi considerati è emerso che la carne ovi-caprina viene venduta a prezzi più elevati (+30%) rispetto alle altre tipologie di carni (bovine e suine) presenti in commercio. Nelle GDO inoltre il prezzo di alcuni tagli di carne ovina (anteriore, posteriore, arrosticini e lombata) tendeva a ridursi di 1-2 ¿/kg solo nel periodo pasquale, mentre negli altri due periodi il prezzo si manteneva costante in media di 16¿/kg. Al contrario, nelle macellerie era proprio durante la Pasqua che la carne ovina vedeva un aumento dei prezzi del 20-30%. Discorso a parte va fatto per la carne caprina, nello specifico la carne di capretto da latte, la quale era presente esclusivamente durante la Pasqua, sia nelle GDO, sia nelle macellerie e mercati ed era venduta ad un prezzo superiore di 1,50-2 ¿/kg rispetto alla carne ovina. Ulteriore differenza è stata riscontrata nell'origine del prodotto tra le GDO e le macellerie: infatti, nelle prime il prodotto era prevalentemente di provenienza estera, mentre il prodotto italiano lo si trovava specialmente nel periodo festivo. Nelle macellerie e nei mercati, invece, la carne era soprattutto italiana come l'agnello di Sardegna IGP, il capretto sardo e il capretto e l'agnello piemontese e siciliano, mentre le carcasse di origine estera erano vendute per lo più in estate, quando quelle italiane non erano presenti sul mercato. La causa di tutta questa variabilità è da ricondursi alla domanda dei consumatori che è sempre più bassa, nonché alle caratteristiche del sistema produttivo della carne ovi-caprina che, soprattutto a livello nazionale, è ancora legata all'allevamento semi-estensivo caratterizzato, nonostante la tendenza alla destagionalizzazione, ancora da una concentrazione dei parti in particolari periodi dell'anno. Inoltre, i prodotti esteri prendono sempre più il sopravvento sul mercato nazionale, perché venduti ad un prezzo più competitivo e accessibile al consumatore, a discapito dei prodotti italiani.
ANALISI DELL'OFFERTA DELLA CARNE OVI-CAPRINA IN PIEMONTE: UN APPROFONDIMENTO SULL'AREA METROPOLITANA DI TORINO
QUINTIERI, MARTINA
2018/2019
Abstract
Il mercato della carne ovi-caprina è caratterizzato della presenza stagionale del prodotto sul mercato nazionale, perché il suo consumo è fortemente legato alla tradizione italiana festiva e religiosa che spinge l'utente ad acquistare e consumare la carne di agnello e capretto specialmente nel periodo di Natale e Pasqua; infatti, il consumo di questo prodotto è ormai definibile occasionale a causa della r scarsa reperibilità del prodotto sul mercato durante tutto l'anno, delle tendenze culturali, e delle abitudini alimentari che, in parte, incidono anche sull'accettabilità di questo prodotto dal punto di vista sensoriale e organolettico. A tal proposito, in questo lavoro è stata valutata l'evoluzione di alcune variabili che descrivono l'offerta della carne ovi-caprina (reperibilità, prezzo, marchio, tagli, origine, prodotti in promozione, IGP) nell'areale della Città Metropolitana di Torino in 3 periodi dell'anno (post-natalizio, durante la festività di Pasqua, post-pasquale) presso diversi punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), mercati rionali e macellerie. L'elaborazione e l'analisi dei dati ha permesso di evidenziare una prima differenza tra i 3 periodi considerati in merito alla percentuale di supermercati in cui era disponibile il prodotto per la vendita; infatti, l'85% dei punti vendita considerati disponevano del prodotto durante la Pasqua, mentre la percentuale scendeva sotto il 60% nei due periodi marginali non festivi. Per quanto riguarda l'analisi dei prezzi riferiti ai 3 periodi considerati è emerso che la carne ovi-caprina viene venduta a prezzi più elevati (+30%) rispetto alle altre tipologie di carni (bovine e suine) presenti in commercio. Nelle GDO inoltre il prezzo di alcuni tagli di carne ovina (anteriore, posteriore, arrosticini e lombata) tendeva a ridursi di 1-2 ¿/kg solo nel periodo pasquale, mentre negli altri due periodi il prezzo si manteneva costante in media di 16¿/kg. Al contrario, nelle macellerie era proprio durante la Pasqua che la carne ovina vedeva un aumento dei prezzi del 20-30%. Discorso a parte va fatto per la carne caprina, nello specifico la carne di capretto da latte, la quale era presente esclusivamente durante la Pasqua, sia nelle GDO, sia nelle macellerie e mercati ed era venduta ad un prezzo superiore di 1,50-2 ¿/kg rispetto alla carne ovina. Ulteriore differenza è stata riscontrata nell'origine del prodotto tra le GDO e le macellerie: infatti, nelle prime il prodotto era prevalentemente di provenienza estera, mentre il prodotto italiano lo si trovava specialmente nel periodo festivo. Nelle macellerie e nei mercati, invece, la carne era soprattutto italiana come l'agnello di Sardegna IGP, il capretto sardo e il capretto e l'agnello piemontese e siciliano, mentre le carcasse di origine estera erano vendute per lo più in estate, quando quelle italiane non erano presenti sul mercato. La causa di tutta questa variabilità è da ricondursi alla domanda dei consumatori che è sempre più bassa, nonché alle caratteristiche del sistema produttivo della carne ovi-caprina che, soprattutto a livello nazionale, è ancora legata all'allevamento semi-estensivo caratterizzato, nonostante la tendenza alla destagionalizzazione, ancora da una concentrazione dei parti in particolari periodi dell'anno. Inoltre, i prodotti esteri prendono sempre più il sopravvento sul mercato nazionale, perché venduti ad un prezzo più competitivo e accessibile al consumatore, a discapito dei prodotti italiani.File | Dimensione | Formato | |
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