Il populismo è, al giorno d'oggi, uno dei temi più presenti nel dibattito pubblico, tanto da essere utilizzato come chiave di lettera dei mutamenti socio-politici delle società contemporanee. La sua rilevanza impone di adottare nuove prospettive di indagine e di ricerca che consentano una comprensione efficace e completa del fenomeno. Nello specifico, la diffusione del populismo suggerisce un cambiamento radicale nella relazione fra politica e cittadini. Proprio in questo frangente si colloca l'opinione delle generazioni più giovani e con queste, l'obiettivo del mio elaborato. Il travagliato rapporto tra giovani e politica sollecita da sempre l'attenzione degli studi sociologici e politologici. I neo-elettori, continuamente sollecitati dai politici e ¿bombardati¿ dai media, sono sempre stati uno dei motori trainanti del nostro Paese, dalle lotte di liberazione fascista ai moti del Sessantotto. Oggi, sebbene lo scenario sia mutato, i giovani rimangono i migliori interpreti di una società che cambia. Diversi istituti di ricerca che indagano regolarmente tematiche quali le trasformazioni della partecipazione giovanile o i cambiamenti avvenuti nel repertorio della protesta, hanno individuato un cambiamento di atteggiamenti e comportamenti con riferimento a queste fasce d'età. Al contrario, raramente, o molto vagamente, ci si è focalizzati sul tema del populismo e delle sue attitudini. In questo spazio inesplorato, o quasi, si colloca l'obiettivo del mio elaborato: ragionare sul legame fra giovani, politica e populismo. Adesso più che in passato, l'instabilità che caratterizza il quadro politico italiano e la precarietà delle reti di socializzazione causano, per le frange di popolazione più giovane, una crescente difficoltà nell'ingresso della vita politica. Dinamiche che prologandosi, influenzano le modalità di formazione dell'identità politica e che, spesso, si traducono in atteggiamenti di apatia e distacco per il sistema politico e sul piano dei comportamenti, in un aumento dell'astensionismo e/o il voto per partiti anti-sistema. Il 4 marzo 2018 ha offerto un punto di partenza privilegiato per lo sviluppo del lavoro: le elezioni e le vicissitudini che vi ci conducono si collocano a pieno nell'ondata politica che ha visto il sistema politico uscire a brandelli dalle urne. Temi ricorrenti, il richiamo al popolo, il disprezzo per l'establishment politico, il forte interesse per il fenomeno migratorio e per una sua arretrata; tutti indizi che hanno portato studiosi e esperti ad analizzarne l'esito sotto la lente del populismo. L'indagine teorica condotta su fonti secondarie è accompagnata da una ricerca di natura empirica che intende approfondire il rapporto tra giovani e politica. Nel periodo compreso tra settembre e novembre 2018 è stato sottoposto ad un campione di studenti delle classi quinte di due scuole superiori, un questionario quantitativo di tipo auto-compilato. Si è cercato, attraverso un'indagine a campionamento non probabilistico, dunque non rappresentativo della popolazione di riferimento, di far luce su ciò che sta alla base di questo rapporto. La rilevazione prende le mosse da un'analisi più generale delle tendenze politiche del campione analizzato, dall'interesse per il mondo politico alle attività a cui prendono parte, per poi spostare lo sguardo sugli atteggiamenti e sui giudizi che i ragazzi formulano sugli oggetti politici che consentono loro di creare un legame con questo mondo.

GIOVANI E POLITICA: TRA SFIDUCIA E POPULISMO

DE VINCENTIS, FEDERICA
2017/2018

Abstract

Il populismo è, al giorno d'oggi, uno dei temi più presenti nel dibattito pubblico, tanto da essere utilizzato come chiave di lettera dei mutamenti socio-politici delle società contemporanee. La sua rilevanza impone di adottare nuove prospettive di indagine e di ricerca che consentano una comprensione efficace e completa del fenomeno. Nello specifico, la diffusione del populismo suggerisce un cambiamento radicale nella relazione fra politica e cittadini. Proprio in questo frangente si colloca l'opinione delle generazioni più giovani e con queste, l'obiettivo del mio elaborato. Il travagliato rapporto tra giovani e politica sollecita da sempre l'attenzione degli studi sociologici e politologici. I neo-elettori, continuamente sollecitati dai politici e ¿bombardati¿ dai media, sono sempre stati uno dei motori trainanti del nostro Paese, dalle lotte di liberazione fascista ai moti del Sessantotto. Oggi, sebbene lo scenario sia mutato, i giovani rimangono i migliori interpreti di una società che cambia. Diversi istituti di ricerca che indagano regolarmente tematiche quali le trasformazioni della partecipazione giovanile o i cambiamenti avvenuti nel repertorio della protesta, hanno individuato un cambiamento di atteggiamenti e comportamenti con riferimento a queste fasce d'età. Al contrario, raramente, o molto vagamente, ci si è focalizzati sul tema del populismo e delle sue attitudini. In questo spazio inesplorato, o quasi, si colloca l'obiettivo del mio elaborato: ragionare sul legame fra giovani, politica e populismo. Adesso più che in passato, l'instabilità che caratterizza il quadro politico italiano e la precarietà delle reti di socializzazione causano, per le frange di popolazione più giovane, una crescente difficoltà nell'ingresso della vita politica. Dinamiche che prologandosi, influenzano le modalità di formazione dell'identità politica e che, spesso, si traducono in atteggiamenti di apatia e distacco per il sistema politico e sul piano dei comportamenti, in un aumento dell'astensionismo e/o il voto per partiti anti-sistema. Il 4 marzo 2018 ha offerto un punto di partenza privilegiato per lo sviluppo del lavoro: le elezioni e le vicissitudini che vi ci conducono si collocano a pieno nell'ondata politica che ha visto il sistema politico uscire a brandelli dalle urne. Temi ricorrenti, il richiamo al popolo, il disprezzo per l'establishment politico, il forte interesse per il fenomeno migratorio e per una sua arretrata; tutti indizi che hanno portato studiosi e esperti ad analizzarne l'esito sotto la lente del populismo. L'indagine teorica condotta su fonti secondarie è accompagnata da una ricerca di natura empirica che intende approfondire il rapporto tra giovani e politica. Nel periodo compreso tra settembre e novembre 2018 è stato sottoposto ad un campione di studenti delle classi quinte di due scuole superiori, un questionario quantitativo di tipo auto-compilato. Si è cercato, attraverso un'indagine a campionamento non probabilistico, dunque non rappresentativo della popolazione di riferimento, di far luce su ciò che sta alla base di questo rapporto. La rilevazione prende le mosse da un'analisi più generale delle tendenze politiche del campione analizzato, dall'interesse per il mondo politico alle attività a cui prendono parte, per poi spostare lo sguardo sugli atteggiamenti e sui giudizi che i ragazzi formulano sugli oggetti politici che consentono loro di creare un legame con questo mondo.
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