Con il seguente elaborato si intende sviscerare una parte del complesso sistema di Force Protection, divenuto oggi elemento cardine delle attuali conflitti operazioni militari all'interno ed all'esterno del territorio nazionali (Homeland Security e Crises Response Operations). Questa analisi avverrà partendo dalla descrizione dei moderni dispositivi di sicurezza in uso sulle rotabili che ogni giorno percorriamo, delineandone le diversità e i caratteri distintivi. Di seguito si analizzerà il comportamento di dette barriere in caso di impatto, per poi trattare il main core di questo elaborato, ossia l'applicazione delle stesse in ambito Force Protection Date queste premesse si è scelto di avvalersi dei documenti, dei libri di testo e delle pubblicazioni in vigore presso la FF.AA. per meglio trattare la materia. Quale antefatto di riferimento, era il 12 Novembre 2003 a Nassiriya (Iraq) quando un LVBIED1 si lanciava contro la base ¿Maestrale¿ che ospitava un piccolo contingente dello MSU2 composto da Carabinieri, militari dell'Esercito e da civili. Persero la vita 19 italiani e 9 iracheni. Da quel momento lo Stato Maggiore della Difesa, che già negli anni precedenti aveva dato inizio alle attività di studio e di ricerca nell'ambito delle protezioni delle basi militari all'estero, incrementò l'attività di ¿PROTEZIONE DELLE FORZE¿ (ovvero Force Protection-FP). Il culmine viene raggiunto nel 2016 con la creazione del Centro di Supporto del Genio alla Protezione delle Forze, del Comando Genio, all'interno della caserma ¿Ettore Rosso¿ (casa madre di tutti i Genieri), sita nel complesso della Cecchignola in Roma e punto di riferimento nazionale per ciò che concerne la trattazione di tale delicata materia che esamina tutte le possibili cause che potrebbero causare rischi ed elevato pericolo per il personale impiegato in operazioni. Il Centro, potendo contare sull'operato di specialisti quali il correlatore della presente tesi, porta avanti parallelamente le attività di ricerca, sviluppo e di intervento di FP nei vari teatri operativi, al fine di garantire un elevato margine di sicurezza e di riduzione del rischio per tutti i professionisti chiamati ad operare all'estero (il concetto posto alla base della FP è proprio la gestione del rischio: i rischi non si possono eliminare ma solo mitigare¿pertanto vanno gestiti con misure, procedure, capacità e materiali ciascuno con adeguate caratteristiche per contrastare una o più minacce). A questo punto non posso che lasciarVi alla lettura dell'elaborato, nella speranza che converrete con me quanto il mestiere delle armi, seppur apparentemente prodotto della sola forza bruta, sia in realtà il risultato del più arduo processo d'ingegno.
BARRIERE DI SICUREZZA E FORCE PROTECTION
MALLONE, JOSHUA
2018/2019
Abstract
Con il seguente elaborato si intende sviscerare una parte del complesso sistema di Force Protection, divenuto oggi elemento cardine delle attuali conflitti operazioni militari all'interno ed all'esterno del territorio nazionali (Homeland Security e Crises Response Operations). Questa analisi avverrà partendo dalla descrizione dei moderni dispositivi di sicurezza in uso sulle rotabili che ogni giorno percorriamo, delineandone le diversità e i caratteri distintivi. Di seguito si analizzerà il comportamento di dette barriere in caso di impatto, per poi trattare il main core di questo elaborato, ossia l'applicazione delle stesse in ambito Force Protection Date queste premesse si è scelto di avvalersi dei documenti, dei libri di testo e delle pubblicazioni in vigore presso la FF.AA. per meglio trattare la materia. Quale antefatto di riferimento, era il 12 Novembre 2003 a Nassiriya (Iraq) quando un LVBIED1 si lanciava contro la base ¿Maestrale¿ che ospitava un piccolo contingente dello MSU2 composto da Carabinieri, militari dell'Esercito e da civili. Persero la vita 19 italiani e 9 iracheni. Da quel momento lo Stato Maggiore della Difesa, che già negli anni precedenti aveva dato inizio alle attività di studio e di ricerca nell'ambito delle protezioni delle basi militari all'estero, incrementò l'attività di ¿PROTEZIONE DELLE FORZE¿ (ovvero Force Protection-FP). Il culmine viene raggiunto nel 2016 con la creazione del Centro di Supporto del Genio alla Protezione delle Forze, del Comando Genio, all'interno della caserma ¿Ettore Rosso¿ (casa madre di tutti i Genieri), sita nel complesso della Cecchignola in Roma e punto di riferimento nazionale per ciò che concerne la trattazione di tale delicata materia che esamina tutte le possibili cause che potrebbero causare rischi ed elevato pericolo per il personale impiegato in operazioni. Il Centro, potendo contare sull'operato di specialisti quali il correlatore della presente tesi, porta avanti parallelamente le attività di ricerca, sviluppo e di intervento di FP nei vari teatri operativi, al fine di garantire un elevato margine di sicurezza e di riduzione del rischio per tutti i professionisti chiamati ad operare all'estero (il concetto posto alla base della FP è proprio la gestione del rischio: i rischi non si possono eliminare ma solo mitigare¿pertanto vanno gestiti con misure, procedure, capacità e materiali ciascuno con adeguate caratteristiche per contrastare una o più minacce). A questo punto non posso che lasciarVi alla lettura dell'elaborato, nella speranza che converrete con me quanto il mestiere delle armi, seppur apparentemente prodotto della sola forza bruta, sia in realtà il risultato del più arduo processo d'ingegno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/50840