Nel corso della storia videoludica la componente della difficoltà era una caratteristica molto importante. I videogiochi venivano idealizzati per poter instillare nel giocatore una sfida, la quale veniva incrementata man mano che si proseguiva attraverso i livelli. Con l'aumento della popolarità dei videogiochi e con la massiccia industrializzazione del mercato videoludico, le compagnie sviluppatrici misero in secondo piano questa componente di competizione favorendo lo sviluppo di titoli indirizzati sui concetti di ¿esperienza¿ e di ¿foto-realismo¿. Proprio per questo motivo, negli ultimi anni, la curva della sfida all'interno della maggior parte dei videogiochi era nettamente diminuita e il giocatore veniva spesso ¿accompagnato¿ grazie all'ausilio di tutorial, suggerimenti e anche appunto da una bassa difficoltà, dall'inizio fino alla fine per il completamento del gioco. Proprio a causa di questa lacuna, Hidetaka Miyazaki uno sconosciuto sviluppatore, idealizzò un gioco che riportava in auge la vecchia caratterista della sfida. Dark Souls, il suo lavoro più noto divenne popolare in brevissimo tempo sconvolgendo il mercato videoludico. La fama per questo titolo crebbe e in tutto il globo si crearono delle community di giocatori nelle quali venivano discusse le strategie e i trucchi per il completamento del gioco. Grazie a questa incredibile popolarità, Miyazaki ebbe l'opportunità di continuare la saga di Dark Souls ma anche di dedicarsi a un progetto totalmente nuovo: Bloodborne. La principale fonte di ispirazione per questo nuovo titolo era il romanzo gotico, il genere letterario preferito da Miyazaki stesso, e infatti all'interno del gioco l'ambientazione e la trama stessa richiamano quel tipo di storie. L'atmosfera tetra e cupa, una trama oscura e misteriosa insieme a un difficile gameplay resero Bloodborne un capolavoro dell'ottava generazione videoludica. Il percorso tra le varie influenze letterario-cinematografiche e l'analisi del gameplay e del level design di Bloodborne sono i principali fulcri della tesi, ponendo anche una particolare attenzione al percorso formativo del suo creator: Hidetaka Miyazaki.

Bloodborne, un'analisi dal romanzo gotico al Game Design

SANDRON, YURI
2018/2019

Abstract

Nel corso della storia videoludica la componente della difficoltà era una caratteristica molto importante. I videogiochi venivano idealizzati per poter instillare nel giocatore una sfida, la quale veniva incrementata man mano che si proseguiva attraverso i livelli. Con l'aumento della popolarità dei videogiochi e con la massiccia industrializzazione del mercato videoludico, le compagnie sviluppatrici misero in secondo piano questa componente di competizione favorendo lo sviluppo di titoli indirizzati sui concetti di ¿esperienza¿ e di ¿foto-realismo¿. Proprio per questo motivo, negli ultimi anni, la curva della sfida all'interno della maggior parte dei videogiochi era nettamente diminuita e il giocatore veniva spesso ¿accompagnato¿ grazie all'ausilio di tutorial, suggerimenti e anche appunto da una bassa difficoltà, dall'inizio fino alla fine per il completamento del gioco. Proprio a causa di questa lacuna, Hidetaka Miyazaki uno sconosciuto sviluppatore, idealizzò un gioco che riportava in auge la vecchia caratterista della sfida. Dark Souls, il suo lavoro più noto divenne popolare in brevissimo tempo sconvolgendo il mercato videoludico. La fama per questo titolo crebbe e in tutto il globo si crearono delle community di giocatori nelle quali venivano discusse le strategie e i trucchi per il completamento del gioco. Grazie a questa incredibile popolarità, Miyazaki ebbe l'opportunità di continuare la saga di Dark Souls ma anche di dedicarsi a un progetto totalmente nuovo: Bloodborne. La principale fonte di ispirazione per questo nuovo titolo era il romanzo gotico, il genere letterario preferito da Miyazaki stesso, e infatti all'interno del gioco l'ambientazione e la trama stessa richiamano quel tipo di storie. L'atmosfera tetra e cupa, una trama oscura e misteriosa insieme a un difficile gameplay resero Bloodborne un capolavoro dell'ottava generazione videoludica. Il percorso tra le varie influenze letterario-cinematografiche e l'analisi del gameplay e del level design di Bloodborne sono i principali fulcri della tesi, ponendo anche una particolare attenzione al percorso formativo del suo creator: Hidetaka Miyazaki.
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