Lo scopo di questo lavoro di Tesi è stato di caratterizzare, dal punto di vista mineralogico e petrografico, le rocce ofiolitiche affioranti in Valle Orba e Valle Erro (provincia di Alessandria) e i minerali asbestiformi contenuti. L'interesse per la caratterizzazione petrografica delle vene e per la caratterizzazione mineralogica delle fasi fibrose è dovuto al potenziale rischio che alcune fibre minerali rappresentano per la salute umana. Tra queste, alcune sono ufficialmente definite come ¿amianti¿ dal DL del 15 agosto 1991, mentre altre non sono riconosciute come tali, ma per alcune le indagini in corso indicano una potenziale nocività. L'identificazione e la giacitura dei minerali fibrosi rinvenuti nelle vene delle rocce affioranti nell'area investigata, rappresenta quindi lo studio preliminare per definire l'eventuale rischio ambientale associato all'esposizione naturale di queste rocce nell'area. Dal punto di vista geologico, i campioni studiati provengono dall'Unità del Monte Beigua, unità ofiolitica appartenente al Gruppo di Voltri (Zona Piemontese Interna). Lo studio è consistito delle seguenti fasi: 1) campionamento delle rocce contenenti vene con minerali fibrosi e minerali fibrosi distribuiti su superfici di frattura; 2) analisi petrografica di 9 sezioni sottili al microscopio ottico in luce polarizzata (MOLP); 3) separazione delle fibre dai 51 campioni raccolti e loro predisposizione per l'indagine al microscopio elettronico a scansione (SEM) e annesso microanalizzatore chimico (EDS); 4) osservazione delle fibre al SEM, misurazione dei loro parametri fisici (lunghezza, diametro) e loro analisi chimica qualitativa mediante EDS. I risultati ottenuti hanno consentito di identificare le seguenti fasi fibrose: crisotilo/antigorite asbestiforme (80% dei campioni), sepiolite asbestiforme (29% dei campioni), talco asbestiforme/sepiolite asbestiforme (20% dei campioni), tremolite d'amianto (18% dei campioni), carlosturanite asbestiforme (8% dei campioni), diopside asbestiforme (6% dei campioni) ed illite asbestiforme (2% dei campioni). Per quanto riguarda le dimensioni, la quasi totalità delle fibre analizzate è risultata regolamentata. Il lavoro di dettaglio effettuato in questa Tesi conferma quanto già segnalato in letteratura per la Valle Orba (abbondanti crisotilo/antigorite asbestiforme e tremolite d'amianto) e la Valle Erro (abbondanti sepiolite asbestiforme, crisotilo/antigorite asbestiforme e minore diopside asbestiforme). Inoltre ha consentito di riconoscere la presenza di minerali asbestiformi precedentemente non segnalati in entrambe le valli: diopside asbestiforme e talco asbestiforme in Valle Orba; talco asbestiforme, tremolite d'amianto e carlosturanite asbestiforme in Val d'Erro. Particolarmente degno di nota è il ritrovamento di carlosturanite asbestiforme; si tratta infatti della località di affioramento più meridionale finora rinvenuta nelle Alpi Occidentali.

Caratterizzazione mineralogica e petrografica delle fasi asbestiformi e delle rocce in cui sono contenute, affioranti nell'area nord-ovest del Gruppo di Voltri.

PACCAGNELLA, GIULIA
2017/2018

Abstract

Lo scopo di questo lavoro di Tesi è stato di caratterizzare, dal punto di vista mineralogico e petrografico, le rocce ofiolitiche affioranti in Valle Orba e Valle Erro (provincia di Alessandria) e i minerali asbestiformi contenuti. L'interesse per la caratterizzazione petrografica delle vene e per la caratterizzazione mineralogica delle fasi fibrose è dovuto al potenziale rischio che alcune fibre minerali rappresentano per la salute umana. Tra queste, alcune sono ufficialmente definite come ¿amianti¿ dal DL del 15 agosto 1991, mentre altre non sono riconosciute come tali, ma per alcune le indagini in corso indicano una potenziale nocività. L'identificazione e la giacitura dei minerali fibrosi rinvenuti nelle vene delle rocce affioranti nell'area investigata, rappresenta quindi lo studio preliminare per definire l'eventuale rischio ambientale associato all'esposizione naturale di queste rocce nell'area. Dal punto di vista geologico, i campioni studiati provengono dall'Unità del Monte Beigua, unità ofiolitica appartenente al Gruppo di Voltri (Zona Piemontese Interna). Lo studio è consistito delle seguenti fasi: 1) campionamento delle rocce contenenti vene con minerali fibrosi e minerali fibrosi distribuiti su superfici di frattura; 2) analisi petrografica di 9 sezioni sottili al microscopio ottico in luce polarizzata (MOLP); 3) separazione delle fibre dai 51 campioni raccolti e loro predisposizione per l'indagine al microscopio elettronico a scansione (SEM) e annesso microanalizzatore chimico (EDS); 4) osservazione delle fibre al SEM, misurazione dei loro parametri fisici (lunghezza, diametro) e loro analisi chimica qualitativa mediante EDS. I risultati ottenuti hanno consentito di identificare le seguenti fasi fibrose: crisotilo/antigorite asbestiforme (80% dei campioni), sepiolite asbestiforme (29% dei campioni), talco asbestiforme/sepiolite asbestiforme (20% dei campioni), tremolite d'amianto (18% dei campioni), carlosturanite asbestiforme (8% dei campioni), diopside asbestiforme (6% dei campioni) ed illite asbestiforme (2% dei campioni). Per quanto riguarda le dimensioni, la quasi totalità delle fibre analizzate è risultata regolamentata. Il lavoro di dettaglio effettuato in questa Tesi conferma quanto già segnalato in letteratura per la Valle Orba (abbondanti crisotilo/antigorite asbestiforme e tremolite d'amianto) e la Valle Erro (abbondanti sepiolite asbestiforme, crisotilo/antigorite asbestiforme e minore diopside asbestiforme). Inoltre ha consentito di riconoscere la presenza di minerali asbestiformi precedentemente non segnalati in entrambe le valli: diopside asbestiforme e talco asbestiforme in Valle Orba; talco asbestiforme, tremolite d'amianto e carlosturanite asbestiforme in Val d'Erro. Particolarmente degno di nota è il ritrovamento di carlosturanite asbestiforme; si tratta infatti della località di affioramento più meridionale finora rinvenuta nelle Alpi Occidentali.
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