This work aims to examine the connection between environmental justice and reproductive justice, focusing on the social, political, and ecological consequences of environmental and chemical disasters. Special attention is given to the bodily dimension, viewed as the medium through which the effects of exposure to toxic chemicals, such as dioxins, and pollution can be observed. Focusing on the Seveso disaster, this study will analyze the harmful impacts of dioxin (TCDD) on the most vulnerable groups, including animals, children, and pregnant women. An ecofeminist perspective is adopted to investigate the interconnection linking human and non-human bodies to the surrounding environment, exploring the intersections between reproductive justice concerns, as raised in Black feminist thought, and environmental issues. Through the lens of material ecocriticism, the analysis will also include selected literary texts, to illustrate how narrative can serve as a powerful tool for constructing alternative accounts of environmental disasters and the climate crisis. Finally, attention will be directed towards non-human beings, considering the impact of human reproductive and productive systems on other species, exemplified by the story of Siso, the sperm whale that died off Capo Milazzo due to the negative externalities of our production systems.
Questo lavoro si propone di far luce sul legame che intercorre tra la questione della giustizia ambientale e la giustizia riproduttiva, esplorando in particolare le conseguenze sociali, politiche ed ecologiche dei disastri ambientali e chimici. L’attenzione verrà rivolta in modo specifico alla dimensione corporea, in quanto tessuto a partire dal quale risulta possibile leggere gli effetti dell’esposizione a vari tipi di inquinamento, in particolare a quello dovuto all'impiego di sostanze chimiche tossiche, quali le diossine. A partire dall’analisi del Disastro di Seveso, verranno analizzate le conseguenze negative che la diossina (TCDD) ebbe sui soggetti più vulnerabili, come animali, bambini e bambine e donne gestanti. Verrà adottata una lettura ecofemminista per leggere l’interrelazione che unisce i corpi, umani e non umani, all’ambiente circostante, a partire dalla quale saranno analizzati i punti di congiuntura che uniscono le istanze di giustizia riproduttiva, avanzate in seno ai femminismi neri, e la questione ambientale. Inoltre, tramite le lenti dell’ecocritica della materia prenderemo in analisi alcuni testi letterari, per mostrare come la dimensione narrativa sia un potente strumento in grado di costruire narrazioni alternative dei disastri ambientali e della crisi climatica. Infine, l’attenzione verrà rivolta agli esseri non umani, guardando in particolare all’impatto che il sistema ri/produttivo umano ha sulle altre specie, a partire dalla storia di Siso, il capodoglio morto a causa delle esternalità negative dei nostri sistemi produttivi e arrivato a Capo Milazzo, proprio dove ad oggi è attiva una raffineria ad altissimo impatto ambientale che impatta significativamente sulla salute di corpi, umani e non umani, e territori.
L'ambiente: una questione di giustizia riproduttiva. I casi studio Seveso e Milazzo.
GRANDI, BEATRICE
2023/2024
Abstract
Questo lavoro si propone di far luce sul legame che intercorre tra la questione della giustizia ambientale e la giustizia riproduttiva, esplorando in particolare le conseguenze sociali, politiche ed ecologiche dei disastri ambientali e chimici. L’attenzione verrà rivolta in modo specifico alla dimensione corporea, in quanto tessuto a partire dal quale risulta possibile leggere gli effetti dell’esposizione a vari tipi di inquinamento, in particolare a quello dovuto all'impiego di sostanze chimiche tossiche, quali le diossine. A partire dall’analisi del Disastro di Seveso, verranno analizzate le conseguenze negative che la diossina (TCDD) ebbe sui soggetti più vulnerabili, come animali, bambini e bambine e donne gestanti. Verrà adottata una lettura ecofemminista per leggere l’interrelazione che unisce i corpi, umani e non umani, all’ambiente circostante, a partire dalla quale saranno analizzati i punti di congiuntura che uniscono le istanze di giustizia riproduttiva, avanzate in seno ai femminismi neri, e la questione ambientale. Inoltre, tramite le lenti dell’ecocritica della materia prenderemo in analisi alcuni testi letterari, per mostrare come la dimensione narrativa sia un potente strumento in grado di costruire narrazioni alternative dei disastri ambientali e della crisi climatica. Infine, l’attenzione verrà rivolta agli esseri non umani, guardando in particolare all’impatto che il sistema ri/produttivo umano ha sulle altre specie, a partire dalla storia di Siso, il capodoglio morto a causa delle esternalità negative dei nostri sistemi produttivi e arrivato a Capo Milazzo, proprio dove ad oggi è attiva una raffineria ad altissimo impatto ambientale che impatta significativamente sulla salute di corpi, umani e non umani, e territori.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
BEATRICE GRANDI.pdf
non disponibili
Dimensione
694.15 kB
Formato
Adobe PDF
|
694.15 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/5049