Il presente studio ha l'obiettivo di valutare la composizione specifica e la struttura della rinnovazione naturale in pinete di pino silvestre percorse da incendi di alta severità in Valle d'Aosta. La Valle d'Aosta, come le altre regioni dell'arco alpino, è caratterizzata da un regime di incendio in cui prevalgono gli incendi radenti, distribuiti prevalentemente del periodo invernale e primaverile, con il picco di maggiore frequenza localizzato tipicamente nel mese di marzo. La Regione, in virtù delle particolari condizioni climatiche e topografiche, presenta tuttavia anche una discreta incidenza di incendi di chioma. Analizzando i dati forniti dal Nucleo Antincendi Boschivi del Corpo Forestale della Regione Autonoma Valle d'Aosta per il periodo 1989 ¿ 2017 si evince che la superficie interessata da incendi di chioma risulta essere del 19.34%, mentre quella radente dell'80.66%. La superficie totale percorsa da fuoco di chioma in questi 29 anni è stata di 464.15 ha, di cui il 97% ha di pineta, con prevalenza di Pinus sylvestris L. Sono pertanto state individuate le aree percorse da incendi di alta severità in popolamenti a dominanza di pino silvestre. I rilievi di campo hanno interessato 16 incendi che sono stati precedentemente digitalizzati (perimetro dell'incendio e aree ad alta severità all'interno dell'area percorsa) in ambiente GIS a partire dalla Carta Tecnica Regionale (CTR) della Valle d'Aosta. Successivamente, sempre in ambiente GIS, sono stati inseriti casualmente i punti centrali (centroidi) di ogni area di saggio all'interno delle zone ad alta severità. In seguito i centroidi sono stati caricati su un dispositivo GPS per il rilievo di campo. A partire da tali punti sono poi stati eseguiti i rilievi, utilizzando uno schema di campionamento di tipo annidato (nested sampling), che preve il posizionamento di gruppi (nests) di aree di saggio (plots) con un disegno fisso. Per ogni rilievo sono state realizzate 5 aree di saggio: quella centrale (X) ed altre quattro (E; S; W; N) distanziate dal punto centrale di almeno 50 metri e disposte in direzione dei punti cardinali. In tutte 5 le aree è stata calcolata la copertura per un'area circolare avente un raggio di 10 m, mentre soltanto nelle aree X, W ed E è stata rilevata la rinnovazione naturale in un'area circolare avente un raggio di 3 m. La copertura è stata stimata in 294 aree, mentre la rinnovazione in 130. Disponendo delle coordinate assolute di ogni area di saggio (post-processate con correzione differenziale), sono state estratte, in ambiente GIS, le caratteristiche topografiche derivate dal modello digitale del terreno (DTM). Le variabili estratte grazie alle statistiche zonali sono: la quota media, la pendenza media, l'indice di asperità, il TPI (Topographic Position Index) e l'esposizione. Dopo aver calcolato le statistiche descrittive degli incendi studiati e delle dinamiche di rinnovazione naturale post-incendio, è stata effettuata un'analisi multivariata di ordinamento (Analisi delle Componenti Principali o PCA) delle aree di saggio rilevate in campo. Considerando l'intera rinnovazione naturale, il 23% è composta da pioppo tremolo, il 20% da pino silvestre e il 15% da roverella. Invece, se si considerano solo i seedlings ed i saplings, il 27% è rappresentato dal pioppo tremolo, il 24% dal pino silvestre. Gli elementi di necromassa in piedi o a terra possono contribuire alla creazione di siti favorevoli alla rinnovazione naturale.

Ricostituzione naturale in una cronosequenza di aree ad alta severità d'incendio in Valle d'Aosta

VICQUERY, VALERIO
2016/2017

Abstract

Il presente studio ha l'obiettivo di valutare la composizione specifica e la struttura della rinnovazione naturale in pinete di pino silvestre percorse da incendi di alta severità in Valle d'Aosta. La Valle d'Aosta, come le altre regioni dell'arco alpino, è caratterizzata da un regime di incendio in cui prevalgono gli incendi radenti, distribuiti prevalentemente del periodo invernale e primaverile, con il picco di maggiore frequenza localizzato tipicamente nel mese di marzo. La Regione, in virtù delle particolari condizioni climatiche e topografiche, presenta tuttavia anche una discreta incidenza di incendi di chioma. Analizzando i dati forniti dal Nucleo Antincendi Boschivi del Corpo Forestale della Regione Autonoma Valle d'Aosta per il periodo 1989 ¿ 2017 si evince che la superficie interessata da incendi di chioma risulta essere del 19.34%, mentre quella radente dell'80.66%. La superficie totale percorsa da fuoco di chioma in questi 29 anni è stata di 464.15 ha, di cui il 97% ha di pineta, con prevalenza di Pinus sylvestris L. Sono pertanto state individuate le aree percorse da incendi di alta severità in popolamenti a dominanza di pino silvestre. I rilievi di campo hanno interessato 16 incendi che sono stati precedentemente digitalizzati (perimetro dell'incendio e aree ad alta severità all'interno dell'area percorsa) in ambiente GIS a partire dalla Carta Tecnica Regionale (CTR) della Valle d'Aosta. Successivamente, sempre in ambiente GIS, sono stati inseriti casualmente i punti centrali (centroidi) di ogni area di saggio all'interno delle zone ad alta severità. In seguito i centroidi sono stati caricati su un dispositivo GPS per il rilievo di campo. A partire da tali punti sono poi stati eseguiti i rilievi, utilizzando uno schema di campionamento di tipo annidato (nested sampling), che preve il posizionamento di gruppi (nests) di aree di saggio (plots) con un disegno fisso. Per ogni rilievo sono state realizzate 5 aree di saggio: quella centrale (X) ed altre quattro (E; S; W; N) distanziate dal punto centrale di almeno 50 metri e disposte in direzione dei punti cardinali. In tutte 5 le aree è stata calcolata la copertura per un'area circolare avente un raggio di 10 m, mentre soltanto nelle aree X, W ed E è stata rilevata la rinnovazione naturale in un'area circolare avente un raggio di 3 m. La copertura è stata stimata in 294 aree, mentre la rinnovazione in 130. Disponendo delle coordinate assolute di ogni area di saggio (post-processate con correzione differenziale), sono state estratte, in ambiente GIS, le caratteristiche topografiche derivate dal modello digitale del terreno (DTM). Le variabili estratte grazie alle statistiche zonali sono: la quota media, la pendenza media, l'indice di asperità, il TPI (Topographic Position Index) e l'esposizione. Dopo aver calcolato le statistiche descrittive degli incendi studiati e delle dinamiche di rinnovazione naturale post-incendio, è stata effettuata un'analisi multivariata di ordinamento (Analisi delle Componenti Principali o PCA) delle aree di saggio rilevate in campo. Considerando l'intera rinnovazione naturale, il 23% è composta da pioppo tremolo, il 20% da pino silvestre e il 15% da roverella. Invece, se si considerano solo i seedlings ed i saplings, il 27% è rappresentato dal pioppo tremolo, il 24% dal pino silvestre. Gli elementi di necromassa in piedi o a terra possono contribuire alla creazione di siti favorevoli alla rinnovazione naturale.
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