The tomato is one of the most cultivated horticultural products in the world, it is consumed both fresh and transformed for its contribution into beneficial components for the body and the process of transformation allows to overcome the problem of seasonality. Italy is a leading country in the sector of fresh tomatoes and their derivates, but in spite of this the data relating to the processing industries are reduced. The purpose of this Thesis is to clarify the sector of tomato products by analyzing on the one hand the supply and on the other hand the demand. In Italy there are 99 canning companies, 72% are SMEs and 90% are corporations. Italian production accounts for 14% of world production and 49% of European production with more than 4 million tonnes of processed raw material. The processing companies are distributed throughout the country, but the regions with the greatest vocation are Emilia Romagna and Campania, which are respectively the headquarters of the north tomato industry district and the central and southern tomato industry district. The districts create a vertical integration of the supply chain because they link agricultural production with industry through the annual publication of the framework contract that lists the requirements of the raw material and the price to the primary producers. In the northern district more than 2 million t of raw material are processed in 31 companies. The central-southern district has 84 members; in this area there are 68 processing companies and the price of the framework contract in this case differs according to the type of product. The 99 companies offer on the market a range of 18 different articles to try to satisfy the needs of consumers and the main references produced are the tomato puree, peeled tomatoes and tomato pulp. Voluntary system or product quality certifications are essential for export. For each of the 99 industries, the certifications have been analysed and it has been highlighted that the main one is the 100% Italian brand, pride for the foreign market as it is perceived as a quality product. Exports represent more than 70% of Italian trade flows and are mainly directed towards the EU, but also towards the USA, Japan and Libya. The most exported products are tomato puree and peeled tomatoes and in Europe about 70% is marketed between Germany, UK and France. Second and third European producers of tomato products are Spain and Portugal. In Spain 28.000 ha of tomatoes are grown annually, 2,8 million t of raw material are processed in 25 processing companies. In Portugal 17.000 ha of land are cultivated and 1,2 million t of raw material are processed annually in 9 farms. Exports are mainly directed towards the EU for all references as for Italy, except for Portuguese tomato juice which is exported to Angola. Then Spain exports to the USA, while Portugal satisfies the African and Asian markets. For both countries, the most widely marketed products are tomato puree and peeled tomatoes. The market demand was analysed by filling in a questionnaire aimed at assessing the willingness to pay of respondents, classified according to their socio-demographic profile, and their interest in the water footprint, the use of fertilizers and the application of certifications on the label. These aspects are of considerable importance for companies to understand the needs of their consumer target.
Il pomodoro è uno tra i prodotti orticoli più coltivati al Mondo, viene consumato sia fresco sia trasformato per il suo apporto in componenti benefiche per l'organismo e proprio il processo di trasformazione permette di ovviare al problema della stagionalità. L'Italia è un Paese leader nel settore del pomodoro fresco e dei suoi derivati tuttavia i dati relativi al settore industriale sono molto scarsi. Lo scopo di questa Tesi è di delineare la struttura industriale dei derivati del pomodoro analizzando da un lato l'offerta e dall'altro la domanda. In Italia hanno sede 99 aziende conserviere, il 72% SME e il 90% società di capitali. La produzione italiana incide per il 14% sulla produzione mondiale e per il 49% su quella europea con più di 4 mln t di materia prima trasformata. Le aziende di trasformazione sono distribuite lungo tutta la penisola ma le regioni a maggiore vocazione sono l'Emilia Romagna e la Campania, sedi rispettivamente del Distretto del pomodoro da industria del Nord e Centro Sud Italia. I distretti creano un'integrazione verticale di filiera perché mettono in relazione la produzione agricola con l'industria attraverso la pubblicazione annuale del contratto quadro che elenca i requisiti della materia prima ed il prezzo al produttore primario. Nel Distretto del Nord sono trasformate più di 2 mln t di materia prima in 31 aziende. Il Distretto del Centro Sud invece riunisce 84 soci; in quest'area hanno sede 68 aziende di trasformazione e il prezzo del contratto quadro in questo caso si differenzia in base alla tipologia di prodotto. Le 99 aziende offrono sul mercato una gamma di 18 articoli diversi per cercare di soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori e le principali referenze prodotte sono la passata, i pelati e la polpa di pomodoro. Essenziali per l'esportazione sono le certificazioni volontarie di qualità: per ognuna delle 99 aziende si sono analizzate le certificazioni possedute ed è emerso che la principale è il marchio ¿100% italiano¿, vanto per il mercato estero in quanto percepito come prodotto di qualità. L'esportazione rappresenta più del 70% dei flussi commerciali italiani ed è rivolta principalmente verso EU, ma anche USA, Giappone e Libia. I prodotti più esportati sono la passata e i pomodori pelati e in ambito europeo circa il 70% viene commercializzato tra Germania, Inghilterra e Francia. Secondo e terzo produttori europei di derivati del pomodoro sono rispettivamente la Spagna e il Portogallo. In Spagna vengono coltivati annualmente 28.000 ha di pomodoro, vengono trasformate 2,8 mln t di materia prima in 25 imprese di trasformazione. In Portogallo sono coltivati 17.000 ha di terreno, vengono trasformate annualmente 1,2 mln t di materia prima in 9 aziende. Anche in Spagna e Portogallo l'export è rivolto principalmente verso l'EU. In Spagna poi si esporta in USA mentre il Portogallo soddisfa i mercati africani e asiatici. Per entrambe i Paesi i prodotti più commercializzati sono passata e pomodori pelati. La domanda di mercato è stata analizzata tramite la compilazione di un questionario volto a valutare la disponibilità a pagare dei rispondenti, classificati in base al profilo socio demografico, e il loro interesse verso il water footprint, l'uso di fertilizzanti e l'applicazione di certificazioni in etichetta. Questi aspetti sono di notevole importanza per le aziende per capire le esigenze del proprio target di consumatore.
L'industria del pomodoro trasformato in Italia e in Unione Europea
GIOVANNINI, MARTINA
2018/2019
Abstract
Il pomodoro è uno tra i prodotti orticoli più coltivati al Mondo, viene consumato sia fresco sia trasformato per il suo apporto in componenti benefiche per l'organismo e proprio il processo di trasformazione permette di ovviare al problema della stagionalità. L'Italia è un Paese leader nel settore del pomodoro fresco e dei suoi derivati tuttavia i dati relativi al settore industriale sono molto scarsi. Lo scopo di questa Tesi è di delineare la struttura industriale dei derivati del pomodoro analizzando da un lato l'offerta e dall'altro la domanda. In Italia hanno sede 99 aziende conserviere, il 72% SME e il 90% società di capitali. La produzione italiana incide per il 14% sulla produzione mondiale e per il 49% su quella europea con più di 4 mln t di materia prima trasformata. Le aziende di trasformazione sono distribuite lungo tutta la penisola ma le regioni a maggiore vocazione sono l'Emilia Romagna e la Campania, sedi rispettivamente del Distretto del pomodoro da industria del Nord e Centro Sud Italia. I distretti creano un'integrazione verticale di filiera perché mettono in relazione la produzione agricola con l'industria attraverso la pubblicazione annuale del contratto quadro che elenca i requisiti della materia prima ed il prezzo al produttore primario. Nel Distretto del Nord sono trasformate più di 2 mln t di materia prima in 31 aziende. Il Distretto del Centro Sud invece riunisce 84 soci; in quest'area hanno sede 68 aziende di trasformazione e il prezzo del contratto quadro in questo caso si differenzia in base alla tipologia di prodotto. Le 99 aziende offrono sul mercato una gamma di 18 articoli diversi per cercare di soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori e le principali referenze prodotte sono la passata, i pelati e la polpa di pomodoro. Essenziali per l'esportazione sono le certificazioni volontarie di qualità: per ognuna delle 99 aziende si sono analizzate le certificazioni possedute ed è emerso che la principale è il marchio ¿100% italiano¿, vanto per il mercato estero in quanto percepito come prodotto di qualità. L'esportazione rappresenta più del 70% dei flussi commerciali italiani ed è rivolta principalmente verso EU, ma anche USA, Giappone e Libia. I prodotti più esportati sono la passata e i pomodori pelati e in ambito europeo circa il 70% viene commercializzato tra Germania, Inghilterra e Francia. Secondo e terzo produttori europei di derivati del pomodoro sono rispettivamente la Spagna e il Portogallo. In Spagna vengono coltivati annualmente 28.000 ha di pomodoro, vengono trasformate 2,8 mln t di materia prima in 25 imprese di trasformazione. In Portogallo sono coltivati 17.000 ha di terreno, vengono trasformate annualmente 1,2 mln t di materia prima in 9 aziende. Anche in Spagna e Portogallo l'export è rivolto principalmente verso l'EU. In Spagna poi si esporta in USA mentre il Portogallo soddisfa i mercati africani e asiatici. Per entrambe i Paesi i prodotti più commercializzati sono passata e pomodori pelati. La domanda di mercato è stata analizzata tramite la compilazione di un questionario volto a valutare la disponibilità a pagare dei rispondenti, classificati in base al profilo socio demografico, e il loro interesse verso il water footprint, l'uso di fertilizzanti e l'applicazione di certificazioni in etichetta. Questi aspetti sono di notevole importanza per le aziende per capire le esigenze del proprio target di consumatore.File | Dimensione | Formato | |
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