In most Western democracies today, the executive power is no longer merely an organ of execution. Often strengthened by a supporting political majority, from which it derives its authority and which it directs, the executive imposes itself upon a Parliament, frequently weakened in its oversight functions. Numerous factors can explain this strengthening of the executive: increased legitimacy, often tied to the direct election of the Head of State, the personalization of power, partly due to the media’s influence on politics, and the availability of political or administrative support, such as a parliamentary majority. The concept of the “executive” refers to the set of bodies in presidential or parliamentary regimes that, in various forms, exercise the “executive power,” to use Montesquieu’s expression. Depending on the case, it can be a monistic executive, embodied in a single organ (presidential model), a dualistic executive, with a Head of State and a Government (parliamentary model), or a mixture of the two (semi-presidential model). Regardless of the executive model in question, contemporary needs in domestic and foreign policy tend to concentrate governing functions in the hands of a single individual, be it an American-style President or a British-style Prime Minister. The phenomenon of expansion, as well as its opposite, the restriction of the executive power’s scope of action, has been a constant in the history of the French legal system since the Revolution of 1789. More specifically, what has been observed in France since the end of the Ancien Régime is an unstable political and institutional system, characterized by a sinusoidal fluctuation that alternates between two contrasting phases that feed into each other: on one side, periods characterized by strong parliamentarianism and assembly-based governance, and on the other, phases of decisiveness and hyper-personalization. The purpose and objective of this work are thus to retrace the various stages that have shaped the French Fifth Republic into what we know today and to highlight its most significant aspects in relation to its form of government and its relations with other public powers.

Attualmente, nella gran parte delle democrazie occidentali, il potere esecutivo non è più solo un potere d’esecuzione. Spesso rafforzato da una maggioranza politica da cui deriva e che dirige, l’organo esecutivo s’impone davanti ad un Parlamento, sovente indebolito della sua funzione di controllo. Numerosi fattori possono spiegare tale rafforzamento dell’esecutivo: una maggiore legittimità, legata per esempio all’elezione diretta del Capo di Stato, un fenomeno di personalizzazione del potere, dovuto in parte anche alla mediatizzazione di ciò che è la politica, e la disponibilità di sostegni politici o amministrativi, come una maggioranza politica in seno al Parlamento. Il concetto di “esecutivo” rimanda all’insieme di organismi che nei regimi presidenziali o parlamentari esercitano, sotto diverse forme, la “potenza esecutrice”, per utilizzare l’espressione di Montesquieu. A seconda del caso, si può trattare di un esecutivo monista, incarnato in un solo organo (modello presidenziale) o dualista, un Capo di Stato e un Governo (modello parlamentare), oppure un miscuglio dei due (modello semipresidenziale). Qualunque sia il modello d’esecutivo individuato, le necessità contemporanee in materia di politica interna ed estera tendono alla concentrazione delle funzioni di governo nelle mani di un solo individuo, sia esso un Presidente di tipo americano o un Primo Ministro di tipo britannico. Il fenomeno di dilatazione, così come il suo opposto, ovvero di restrizione, del campo d’azione del potere esecutivo, è una costante nella storia del sistema giuridico francese a partire dalla Rivoluzione del 1789. Più specificatamente, ciò a cui si assiste in Francia dalla fine dell’Ancien Regime, è un sistema politico, e dunque istituzionale, instabile, basato su una fluttuazione sinusoidale che vede due fasi contrapposte succedersi e alimentarsi vicendevolmente. Da una parte, periodi caratterizzati da un forte parlamentarismo e assemblearismo, dall’altra, momenti di decisionismo e iper-personalizzazione. Lo scopo e l’oggetto di studio di questo elaborato è dunque quello di ripercorre le diverse fasi che hanno portato la V Repubblica francese ad essere quella che oggi conosciamo e di evidenziarne gli aspetti più significativi in relazione alla sua forma di governo e ai rapporti con gli altri poteri pubblici.

Storia ed evoluzione della forma di governo francese, tra tendenze assembleari e richiami presidenzialisti

ROSSI, SOPHIE
2023/2024

Abstract

Attualmente, nella gran parte delle democrazie occidentali, il potere esecutivo non è più solo un potere d’esecuzione. Spesso rafforzato da una maggioranza politica da cui deriva e che dirige, l’organo esecutivo s’impone davanti ad un Parlamento, sovente indebolito della sua funzione di controllo. Numerosi fattori possono spiegare tale rafforzamento dell’esecutivo: una maggiore legittimità, legata per esempio all’elezione diretta del Capo di Stato, un fenomeno di personalizzazione del potere, dovuto in parte anche alla mediatizzazione di ciò che è la politica, e la disponibilità di sostegni politici o amministrativi, come una maggioranza politica in seno al Parlamento. Il concetto di “esecutivo” rimanda all’insieme di organismi che nei regimi presidenziali o parlamentari esercitano, sotto diverse forme, la “potenza esecutrice”, per utilizzare l’espressione di Montesquieu. A seconda del caso, si può trattare di un esecutivo monista, incarnato in un solo organo (modello presidenziale) o dualista, un Capo di Stato e un Governo (modello parlamentare), oppure un miscuglio dei due (modello semipresidenziale). Qualunque sia il modello d’esecutivo individuato, le necessità contemporanee in materia di politica interna ed estera tendono alla concentrazione delle funzioni di governo nelle mani di un solo individuo, sia esso un Presidente di tipo americano o un Primo Ministro di tipo britannico. Il fenomeno di dilatazione, così come il suo opposto, ovvero di restrizione, del campo d’azione del potere esecutivo, è una costante nella storia del sistema giuridico francese a partire dalla Rivoluzione del 1789. Più specificatamente, ciò a cui si assiste in Francia dalla fine dell’Ancien Regime, è un sistema politico, e dunque istituzionale, instabile, basato su una fluttuazione sinusoidale che vede due fasi contrapposte succedersi e alimentarsi vicendevolmente. Da una parte, periodi caratterizzati da un forte parlamentarismo e assemblearismo, dall’altra, momenti di decisionismo e iper-personalizzazione. Lo scopo e l’oggetto di studio di questo elaborato è dunque quello di ripercorre le diverse fasi che hanno portato la V Repubblica francese ad essere quella che oggi conosciamo e di evidenziarne gli aspetti più significativi in relazione alla sua forma di governo e ai rapporti con gli altri poteri pubblici.
History and evolution of the French form of government, between assembly tendencies and presidential appeals
In most Western democracies today, the executive power is no longer merely an organ of execution. Often strengthened by a supporting political majority, from which it derives its authority and which it directs, the executive imposes itself upon a Parliament, frequently weakened in its oversight functions. Numerous factors can explain this strengthening of the executive: increased legitimacy, often tied to the direct election of the Head of State, the personalization of power, partly due to the media’s influence on politics, and the availability of political or administrative support, such as a parliamentary majority. The concept of the “executive” refers to the set of bodies in presidential or parliamentary regimes that, in various forms, exercise the “executive power,” to use Montesquieu’s expression. Depending on the case, it can be a monistic executive, embodied in a single organ (presidential model), a dualistic executive, with a Head of State and a Government (parliamentary model), or a mixture of the two (semi-presidential model). Regardless of the executive model in question, contemporary needs in domestic and foreign policy tend to concentrate governing functions in the hands of a single individual, be it an American-style President or a British-style Prime Minister. The phenomenon of expansion, as well as its opposite, the restriction of the executive power’s scope of action, has been a constant in the history of the French legal system since the Revolution of 1789. More specifically, what has been observed in France since the end of the Ancien Régime is an unstable political and institutional system, characterized by a sinusoidal fluctuation that alternates between two contrasting phases that feed into each other: on one side, periods characterized by strong parliamentarianism and assembly-based governance, and on the other, phases of decisiveness and hyper-personalization. The purpose and objective of this work are thus to retrace the various stages that have shaped the French Fifth Republic into what we know today and to highlight its most significant aspects in relation to its form of government and its relations with other public powers.
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