La presente ricerca si propone ripercorrere la vicenda critica, biografica e stilistica del pittore italiano vissuto nel Settecento Gregorio Guglielmi (1714-1773). Il primo capitolo della tesi è dedicato ad una rassegna generale di tutte le fonti antiche e della letteratura più recente che di lui si è occupata. È stato possibile raccogliere diverse notizie circolanti in Europa fin da quando il pittore era ancora in vita, rilevando come, in queste prime tracce, il tema di costante discussione fosse la sua formazione giovanile presso Francesco Trevisani o Sebastiano Conca. Le notizie sul pittore si sono rincorse nelle fonti per tutto l'Ottocento, fino ai primissimi anni del secolo scorso, momento in cui su di lui è calato quasi del tutto l'interesse da parte degli studi, risvegliato, negli anni Cinquanta, da Roberto Longhi sulle pagine di «Paragone», ai cui contributi sono seguiti molti altri studi. Si è poi seguito il filo degli studi per tutto la seconda parte del Novecento fino ai giorni nostri, tracciando la presenza delle opere del pittore anche nelle mostre. Si è poi ripercorso il percorso biografico dell'artista in base alle fonti e alla letteratura analizzate nel primo capitolo e si è cercato nel contempo di tracciarne un percorso stilistico. L'avventura artistica di Guglielmi ha inizio a Roma presso la scuola di Francesco Trevisani, all'interno del circolo del cardinale Ottoboni, all'interno del quale ha potuto conoscere Sebastiano Conca, altrettanto importante per la sua formazione. Nella capitale pontificia Guglielmi ha mosso i primi passi della sua carriera, licenziando importanti imprese come l'affresco della Moltiplicazione dei pani e dei pesci nell'Ex convento di Sant'Agostino. A questo punto il pittore lascia Roma e, dopo un breve soggiorno a Napoli, inizia i suoi viaggi europei a partire dalla corte di Dresda, breve soggiorno a cui ne seguirà uno, più lungo a Vienna: qui Guglielmi raggiungerà l'apice del successo con gli affreschi dell'Università di Vienna e della Piccola e Grande Galleria di Schömbrunn. Senza indulgere oltre nella capitale asburgica, Guglielmi lavorerà ancora in ambito tedesco a Stoccarda e a Berlino, per poi fare ritorno in Italia, chiamato a Torino da Carlo Emanuele III di Savoia. Lo attenderanno altri lavori ad Augusta, e poi gli ultimi, tormentati viaggi fino all'estrema avventura di San Pietroburgo, dove troverà la morte nel 1773. La parte finale di questa tesi è dedicata al catalogo delle opere note dell'artista: sono state schedate tutte le opere ancora esistenti o perdute di Gregorio Guglielmi di cui si abbiano attestazioni nelle fonti antiche. Le opere, visto il loro numero esiguo, sono presentate in ordine cronologico senza distinzione di supporto, e qualora l'opera di riferimento sia ancora esistente, i disegni preparatori sono citati nella scheda ad essa relativa.

Gregorio Guglielmi (1714-1773): fortuna critica e catalogo della opere

ROMITO, GIULIA
2018/2019

Abstract

La presente ricerca si propone ripercorrere la vicenda critica, biografica e stilistica del pittore italiano vissuto nel Settecento Gregorio Guglielmi (1714-1773). Il primo capitolo della tesi è dedicato ad una rassegna generale di tutte le fonti antiche e della letteratura più recente che di lui si è occupata. È stato possibile raccogliere diverse notizie circolanti in Europa fin da quando il pittore era ancora in vita, rilevando come, in queste prime tracce, il tema di costante discussione fosse la sua formazione giovanile presso Francesco Trevisani o Sebastiano Conca. Le notizie sul pittore si sono rincorse nelle fonti per tutto l'Ottocento, fino ai primissimi anni del secolo scorso, momento in cui su di lui è calato quasi del tutto l'interesse da parte degli studi, risvegliato, negli anni Cinquanta, da Roberto Longhi sulle pagine di «Paragone», ai cui contributi sono seguiti molti altri studi. Si è poi seguito il filo degli studi per tutto la seconda parte del Novecento fino ai giorni nostri, tracciando la presenza delle opere del pittore anche nelle mostre. Si è poi ripercorso il percorso biografico dell'artista in base alle fonti e alla letteratura analizzate nel primo capitolo e si è cercato nel contempo di tracciarne un percorso stilistico. L'avventura artistica di Guglielmi ha inizio a Roma presso la scuola di Francesco Trevisani, all'interno del circolo del cardinale Ottoboni, all'interno del quale ha potuto conoscere Sebastiano Conca, altrettanto importante per la sua formazione. Nella capitale pontificia Guglielmi ha mosso i primi passi della sua carriera, licenziando importanti imprese come l'affresco della Moltiplicazione dei pani e dei pesci nell'Ex convento di Sant'Agostino. A questo punto il pittore lascia Roma e, dopo un breve soggiorno a Napoli, inizia i suoi viaggi europei a partire dalla corte di Dresda, breve soggiorno a cui ne seguirà uno, più lungo a Vienna: qui Guglielmi raggiungerà l'apice del successo con gli affreschi dell'Università di Vienna e della Piccola e Grande Galleria di Schömbrunn. Senza indulgere oltre nella capitale asburgica, Guglielmi lavorerà ancora in ambito tedesco a Stoccarda e a Berlino, per poi fare ritorno in Italia, chiamato a Torino da Carlo Emanuele III di Savoia. Lo attenderanno altri lavori ad Augusta, e poi gli ultimi, tormentati viaggi fino all'estrema avventura di San Pietroburgo, dove troverà la morte nel 1773. La parte finale di questa tesi è dedicata al catalogo delle opere note dell'artista: sono state schedate tutte le opere ancora esistenti o perdute di Gregorio Guglielmi di cui si abbiano attestazioni nelle fonti antiche. Le opere, visto il loro numero esiguo, sono presentate in ordine cronologico senza distinzione di supporto, e qualora l'opera di riferimento sia ancora esistente, i disegni preparatori sono citati nella scheda ad essa relativa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/50147