Lo scopo di questa tesi è analizzare il tema della pericolosità sociale del soggetto non imputabile/semi-imputabile all’interno della perizia psichiatrico-forense, attraverso l’unione di saperi multidisciplinari e, in particolare, approcciando il tema dal punto di vista criminologico-forense e legislativo. E’ noto, infatti, che all’interno del contesto peritale in ambito psichiatrico è indispensabile, al fine di svolgere un lavoro metodologicamente e deontologicamente corretto, integrare le conoscenze provenienti dal contesto culturale (criminologico), metodologico (medico-legale), psichiatrico e giuridico. La cornice all’interno del quale si colloca il concetto di pericolosità sociale è una cornice fluida e mutevole in quanto le leggi che la disciplinano sono soggette a numerose variazioni a seconda dei contesti spaziali e temporali. Innanzitutto, verrà fornita una spiegazione del contesto all’interno del quale la pericolosità sociale viene valutata: la perizia psichiatrica dell’autore di reato, fornendo altresì brevi accenni al tema dell’imputabilità in quanto strettamente collegato al giudizio di pericolosità sociale. Successivamente verranno ripercorse le principali tappe storiche che, a partire dalla Scuola classica/positiva, hanno portato all’introduzione del concetto di pericolosità sociale nell’ordinamento giuridico. Saranno esplorati i limiti intrinseci di tale istituto, collocati in un più generico clima di crisi del sistema penale e, in particolare, del Sistema del Doppio Binario, influenzato dalla sempre più crescente perdita di sicurezza nella società. Verrà fornita una descrizione della modalità di risposta alla pericolosità sociale da parte dell’ordinamento giuridico italiano, risposta che si concretizza nelle c.d. misure di sicurezza. Per fornire tridimensionalità agli argomenti trattati si procederà con l’esposizione di due casi di autori di reato affetti da patologie mentali e sottoposti a procedimento penale, nei cui confronti sono state disposte perizie e consulenze tecniche, le quali hanno portato al riconoscimento di pericolosità sociale e, quindi, alla conseguente applicazione di misure di sicurezza. In ultimo verrà presentata un’intervista effettuata a due Magistrati di Sorveglianza, ad un Pubblico Ministero e ad un Giudice del dibattimento sul tema della pericolosità sociale psichiatrica con il fine di approfondire come tale istituto venga percepito all’interno del mondo della giustizia.

La pericolosità sociale nel vizio di mente: una prospettiva clinico-forense

MENSA, ILENIA
2022/2023

Abstract

Lo scopo di questa tesi è analizzare il tema della pericolosità sociale del soggetto non imputabile/semi-imputabile all’interno della perizia psichiatrico-forense, attraverso l’unione di saperi multidisciplinari e, in particolare, approcciando il tema dal punto di vista criminologico-forense e legislativo. E’ noto, infatti, che all’interno del contesto peritale in ambito psichiatrico è indispensabile, al fine di svolgere un lavoro metodologicamente e deontologicamente corretto, integrare le conoscenze provenienti dal contesto culturale (criminologico), metodologico (medico-legale), psichiatrico e giuridico. La cornice all’interno del quale si colloca il concetto di pericolosità sociale è una cornice fluida e mutevole in quanto le leggi che la disciplinano sono soggette a numerose variazioni a seconda dei contesti spaziali e temporali. Innanzitutto, verrà fornita una spiegazione del contesto all’interno del quale la pericolosità sociale viene valutata: la perizia psichiatrica dell’autore di reato, fornendo altresì brevi accenni al tema dell’imputabilità in quanto strettamente collegato al giudizio di pericolosità sociale. Successivamente verranno ripercorse le principali tappe storiche che, a partire dalla Scuola classica/positiva, hanno portato all’introduzione del concetto di pericolosità sociale nell’ordinamento giuridico. Saranno esplorati i limiti intrinseci di tale istituto, collocati in un più generico clima di crisi del sistema penale e, in particolare, del Sistema del Doppio Binario, influenzato dalla sempre più crescente perdita di sicurezza nella società. Verrà fornita una descrizione della modalità di risposta alla pericolosità sociale da parte dell’ordinamento giuridico italiano, risposta che si concretizza nelle c.d. misure di sicurezza. Per fornire tridimensionalità agli argomenti trattati si procederà con l’esposizione di due casi di autori di reato affetti da patologie mentali e sottoposti a procedimento penale, nei cui confronti sono state disposte perizie e consulenze tecniche, le quali hanno portato al riconoscimento di pericolosità sociale e, quindi, alla conseguente applicazione di misure di sicurezza. In ultimo verrà presentata un’intervista effettuata a due Magistrati di Sorveglianza, ad un Pubblico Ministero e ad un Giudice del dibattimento sul tema della pericolosità sociale psichiatrica con il fine di approfondire come tale istituto venga percepito all’interno del mondo della giustizia.
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