La neuroestetica è un'area di ricerca delle neuroscienze cognitive in forte espansione negli ultimi 15 anni. Ha come obiettivo generale quello di studiare il substrato neurale dell'apprezzamento estetico nell'uomo. Sono molteplici gli ambiti di applicazione di questa disciplina, ma in particolare gli studi si sono focalizzati sull'espressione artistica e non artistica visiva. La ricerca in questo campo non si è occupata di particolari opere d'arte o caratteristiche di queste, ma piuttosto del modo in cui le opere d'arte o gli stimoli, soprattutto visivi, considerati belli, vengono vissuti quando le persone assumono un atteggiamento estetico nei loro confronti, vale a dire un'intenzione mirata a concentrarsi su un determinato oggetto con il risultato di avvertire un'emozione e/o emettere un giudizio. Tuttavia, il processo che conduce all'esperienza estetica non origina solamente a partire dall'esposizione ad un'opera d'arte, ma può scaturire anche in seguito all'interazione con numerose altre fonti sensoriali come per esempio la musica. L'apprezzamento estetico è stato spesso associato ad un aumento dell'attenzione, ma non è ancora chiaro il ruolo dell'attenzione sui processi di apprendimento di alto livello. Per questo motivo in questa tesi di ricerca è stata eseguita un'indagine preliminare finalizzata ad indagare la correlazione tra apprendimento e apprezzamento estetico soggettivo nell'ambito dell'esperienza musicale (ipotesi del perceptual learning). È stato chiesto a 60 soggetti giovani e sani di memorizzare e valutare la bellezza di intervalli musicali consonanti o dissonanti (fase di memorizzazione); quindi, dopo un compito distraente, è stata misurata l'accuratezza con cui i soggetti erano in grado di riconoscere gli accordi presentati in precedenza (fase di riconoscimento). Gli intervalli Maggiori (consonanti) sono stati significativamente più apprezzati degli intervalli Diminuiti (dissonanti) replicando così i risultati di precedenti studi di Bowling et al. (2017) sull'apprezzamento estetico e sulla consonanza. Inoltre, le performance di memorizzazione sono risultate essere significativamente migliorate per intervalli musicali soggettivamente preferiti rispetto a quelli non preferiti. I dati ottenuti possono essere considerati prove a sostegno dell'ipotesi dell'apprendimento percettivo, che afferma che la dimensione estetica funge da motivazione intrinseca all'apprendimento. In futuro, la relazione tra apprezzamento estetico e processo di apprendimento ottimale potrebbe essere proficuamente sfruttata per potenziare la motivazione intrinseca individuale in attività come l'insegnamento e la riabilitazione cognitiva, soprattutto in presenza di deficit di attenzione/memorizzazione.
Apprezzamento estetico e memorizzazione di accordi musicali
MANNA, ZEUDIA
2019/2020
Abstract
La neuroestetica è un'area di ricerca delle neuroscienze cognitive in forte espansione negli ultimi 15 anni. Ha come obiettivo generale quello di studiare il substrato neurale dell'apprezzamento estetico nell'uomo. Sono molteplici gli ambiti di applicazione di questa disciplina, ma in particolare gli studi si sono focalizzati sull'espressione artistica e non artistica visiva. La ricerca in questo campo non si è occupata di particolari opere d'arte o caratteristiche di queste, ma piuttosto del modo in cui le opere d'arte o gli stimoli, soprattutto visivi, considerati belli, vengono vissuti quando le persone assumono un atteggiamento estetico nei loro confronti, vale a dire un'intenzione mirata a concentrarsi su un determinato oggetto con il risultato di avvertire un'emozione e/o emettere un giudizio. Tuttavia, il processo che conduce all'esperienza estetica non origina solamente a partire dall'esposizione ad un'opera d'arte, ma può scaturire anche in seguito all'interazione con numerose altre fonti sensoriali come per esempio la musica. L'apprezzamento estetico è stato spesso associato ad un aumento dell'attenzione, ma non è ancora chiaro il ruolo dell'attenzione sui processi di apprendimento di alto livello. Per questo motivo in questa tesi di ricerca è stata eseguita un'indagine preliminare finalizzata ad indagare la correlazione tra apprendimento e apprezzamento estetico soggettivo nell'ambito dell'esperienza musicale (ipotesi del perceptual learning). È stato chiesto a 60 soggetti giovani e sani di memorizzare e valutare la bellezza di intervalli musicali consonanti o dissonanti (fase di memorizzazione); quindi, dopo un compito distraente, è stata misurata l'accuratezza con cui i soggetti erano in grado di riconoscere gli accordi presentati in precedenza (fase di riconoscimento). Gli intervalli Maggiori (consonanti) sono stati significativamente più apprezzati degli intervalli Diminuiti (dissonanti) replicando così i risultati di precedenti studi di Bowling et al. (2017) sull'apprezzamento estetico e sulla consonanza. Inoltre, le performance di memorizzazione sono risultate essere significativamente migliorate per intervalli musicali soggettivamente preferiti rispetto a quelli non preferiti. I dati ottenuti possono essere considerati prove a sostegno dell'ipotesi dell'apprendimento percettivo, che afferma che la dimensione estetica funge da motivazione intrinseca all'apprendimento. In futuro, la relazione tra apprezzamento estetico e processo di apprendimento ottimale potrebbe essere proficuamente sfruttata per potenziare la motivazione intrinseca individuale in attività come l'insegnamento e la riabilitazione cognitiva, soprattutto in presenza di deficit di attenzione/memorizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/49979