Nell'ultimo decennio, in parallelo alle iniziative istituzionali per la lotta al cambiamento climatico, si è verificato un aumento delle azioni volontarie dirette alla riduzione e compensazione delle emissioni di gas ad effetto serra da parte di vari organismi attivi nei settori socio-economici, di amministrazioni locali e di singoli cittadini; queste azioni hanno contribuito, oltre all'ampliamento del mercato volontario globale, alla realizzazione di mercati di carbonio su piccola scala, a livello sub-nazionale. Anche la Regione Piemonte promuove questo strumento di mercato, quale contributo alle politiche regionali di sviluppo sostenibile e di contrasto al cambiamento climatico. A tale scopo, nel 2017 sono state approvate le linee guida regionali per la quantificazione dei crediti di carbonio e la realizzazione del documento di progetto (Project Design Document). Nel presente lavoro sono stati determinati i crediti di carbonio generati in seguito al miglioramento della gestione forestale operata sulle superfici comunali di Chiomonte dal Consorzio Forestale Alta Valle Susa. Le superfici individuate per l'applicazione degli interventi di miglioramento della gestione forestale appartengono alle comprese delle abetine e dei lariceti a destinazione produttiva, per un estensione totale di 156,2 ha, pari a circa 51% dell'intera superficie inclusa nel PFA di Chiomonte. Dall'applicazione degli indici di prelievo ordinario e degli indici individuati come buone pratiche gestionali è emerso che entrambe le comprese sono adatte alla generazione di crediti, con un risparmio di circa 31 m3ha-1 nei lariceti e di circa 15 m3ha-1 nelle abetine. Il risparmio addizionale sull'intera superficie e nel periodo di validità del PFA è risultano pari a 3.605,7 m3 nello scenario 1, in cui è stato previsto un regime di disturbo a bassa e media severità, e pari a 3.589,0 m3 nello scenario 2, in cui è stato previsto un regime di disturbo ad alta severità. I crediti di carbonio calcolati a partire dal risparmio addizionale e decurtati dalla riserva necessaria a garantire la permanenza dei crediti per il periodo d'impegno di 30 anni, sono risultati pari a 3.912,0 MgCO2eq nello scenario 1 e a 3.793,3 MgCO2eq nello scenario 2. L'attivazione di un mercato volontario regionale di carbonio, e quindi, la possibilità di ottenere un reddito anche minimo dalla commercializzazione dei crediti, potrebbe incoraggiare gli operatori del settore a mettere in atto un miglioramento della gestione forestale sulle superfici regionali o, perfino, potrebbe diventare l'incentivo per la ripresa della gestione selvicolturale sulle superfici che presentano difficoltà di accesso ed elevati costi di utilizzazione.
MERCATO VOLONTARIO DEI CREDITI DI CARBONIO: UN CASO DI APPLICAZIONE NELL'ALTA VALLE DI SUSA
SIMON, ALINA
2016/2017
Abstract
Nell'ultimo decennio, in parallelo alle iniziative istituzionali per la lotta al cambiamento climatico, si è verificato un aumento delle azioni volontarie dirette alla riduzione e compensazione delle emissioni di gas ad effetto serra da parte di vari organismi attivi nei settori socio-economici, di amministrazioni locali e di singoli cittadini; queste azioni hanno contribuito, oltre all'ampliamento del mercato volontario globale, alla realizzazione di mercati di carbonio su piccola scala, a livello sub-nazionale. Anche la Regione Piemonte promuove questo strumento di mercato, quale contributo alle politiche regionali di sviluppo sostenibile e di contrasto al cambiamento climatico. A tale scopo, nel 2017 sono state approvate le linee guida regionali per la quantificazione dei crediti di carbonio e la realizzazione del documento di progetto (Project Design Document). Nel presente lavoro sono stati determinati i crediti di carbonio generati in seguito al miglioramento della gestione forestale operata sulle superfici comunali di Chiomonte dal Consorzio Forestale Alta Valle Susa. Le superfici individuate per l'applicazione degli interventi di miglioramento della gestione forestale appartengono alle comprese delle abetine e dei lariceti a destinazione produttiva, per un estensione totale di 156,2 ha, pari a circa 51% dell'intera superficie inclusa nel PFA di Chiomonte. Dall'applicazione degli indici di prelievo ordinario e degli indici individuati come buone pratiche gestionali è emerso che entrambe le comprese sono adatte alla generazione di crediti, con un risparmio di circa 31 m3ha-1 nei lariceti e di circa 15 m3ha-1 nelle abetine. Il risparmio addizionale sull'intera superficie e nel periodo di validità del PFA è risultano pari a 3.605,7 m3 nello scenario 1, in cui è stato previsto un regime di disturbo a bassa e media severità, e pari a 3.589,0 m3 nello scenario 2, in cui è stato previsto un regime di disturbo ad alta severità. I crediti di carbonio calcolati a partire dal risparmio addizionale e decurtati dalla riserva necessaria a garantire la permanenza dei crediti per il periodo d'impegno di 30 anni, sono risultati pari a 3.912,0 MgCO2eq nello scenario 1 e a 3.793,3 MgCO2eq nello scenario 2. L'attivazione di un mercato volontario regionale di carbonio, e quindi, la possibilità di ottenere un reddito anche minimo dalla commercializzazione dei crediti, potrebbe incoraggiare gli operatori del settore a mettere in atto un miglioramento della gestione forestale sulle superfici regionali o, perfino, potrebbe diventare l'incentivo per la ripresa della gestione selvicolturale sulle superfici che presentano difficoltà di accesso ed elevati costi di utilizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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