Nella definizione dell'evoluzione dei terreni delle unità tettono-metamorfiche, le metabasiti sono i litotipi in grado di preservare le evidenze di eventuali eventi di alta pressione (HP). Recentemente, inoltre, la possibile anatessi di litotipi basici in ambiente collisionale è divenuta oggetto di estremo interesse scientifico. Il Massiccio dell'Argentera rappresenta una porzione di basamento Varisico coinvolta solo marginalmente negli eventi tettono-metamorfici Alpini. Gli studi più recenti su metabasiti di HP del massiccio si sono concentrati solo su quelle dell'¿Unità Gesso-Stura-Vésubie¿, mentre per il settore occidentale, rappresentato dalla cosiddetta ¿Unità della Tinée¿, gli utimi studi sulle metabasiti risalgono alla fine degli anni '80. Il seguente lavoro di tesi ha come oggetto di studio due boudin di metabasiti con relitti di alta pressione situati all'interno dell'unità occidentale, nelle località di Assuéros e Sélasse, segnalati per la prima volta negli anni '50 e rimasti privi di una caratterizzazione petrografica di dettaglio per più di mezzo secolo. Lo studio è consistito in: una parte di terreno, condotta sia sui boudin che, in maniera subordinata, sull'incassante migmatitico al contatto, per provare a definirne le relazioni rispetto alla foliazione regionale e all'evento di fusione parziale; una parte estesa di petrografia al microscopio ottico, per definire in dettaglio la mineralogia e le relazioni microstrutturali dei litotipi costituenti il boudin e, in parte, l'incassante. Dallo studio di terreno emerge quanto segue: il boudin di Assuéros preserva una più ampia evidenza delle paragenesi di HP e mostra una foliazione interna nettamente discordante rispetto alla foliazione regionale nell'incassante; il corpo di Sélasse mostra una struttura interna più articolata caratterizzata da lenti relitte di HP, molto più retrocesse, avvolte da una trama anastomosata di bande anfibolitizzate parallele alla foliazione regionale esterna. Evidenze di fusione parziale delle metabasiti (leucosoma dioritico-tonalitico) si riscontrano in entrambi i boudin, ma con maggiore frequenza in quelle di Assuéros, dove si osservano impregnazioni interstiziali sia come vene sub-orizzontali. Dallo studio al microscopio ottico sono stati riconosciuti, in entrambi i boudin, tre litotipi comuni: eclogiti/quarzo-eclogiti (tipo a), eclogiti a cianite e granuliti mafiche di HP; presunti metagabbri e ulteriori eclogiti s.s. (tipo b) sono presenti solo all'interno del boudin di Assuéros. L'evoluzione tettono-metamorfica di entrambi i boudin risulta comune, almeno a partire da uno stadio di picco in facies eclogitica (Grt + Omp + Qz + Rt ± Zo ± Ph ± Pl), attraverso uno stadio di retrocessione tra le facies granulitica (simplectiti a Cpx + Pl su Omp; corone a Opx + Pl su Grt e pseudomorfosi a Bt + Pl su Ph) e anfibolitica di HT (corone a Amp + Pl su Grt; pseudomorfosi a Mrg + Ms + Pg su Ky) con evidenze di fusione parziale, fino ad arrivare ad una riequilibrazione parziale tra le facies anfibolitica e scisti verdi (corone a Czo + Ab su Ky); uno stadio progrado in facies anfibolitica (Amp + Pl + Grt + Qz + Rt) si osserva solo nelle eclogiti/quarzo-eclogiti. Sulla base delle paragenesi riconosciute nelle granuliti di HP e nelle eclogiti a cianite la fusione parziale potrebbe essere stata innescata dalla destabilizzazione della zoisite (Zo + Omp + Qz → Ky + Cpx + Grt + fuso) e delle fengite (a dare biotite + plagioclasio).

Studio geologico-petrografico dei boudin metabasici di Assuéros e Sélasse (Unità della Tinée, Massiccio dell'Argentera, Francia)

LENTINI, SIMONE
2016/2017

Abstract

Nella definizione dell'evoluzione dei terreni delle unità tettono-metamorfiche, le metabasiti sono i litotipi in grado di preservare le evidenze di eventuali eventi di alta pressione (HP). Recentemente, inoltre, la possibile anatessi di litotipi basici in ambiente collisionale è divenuta oggetto di estremo interesse scientifico. Il Massiccio dell'Argentera rappresenta una porzione di basamento Varisico coinvolta solo marginalmente negli eventi tettono-metamorfici Alpini. Gli studi più recenti su metabasiti di HP del massiccio si sono concentrati solo su quelle dell'¿Unità Gesso-Stura-Vésubie¿, mentre per il settore occidentale, rappresentato dalla cosiddetta ¿Unità della Tinée¿, gli utimi studi sulle metabasiti risalgono alla fine degli anni '80. Il seguente lavoro di tesi ha come oggetto di studio due boudin di metabasiti con relitti di alta pressione situati all'interno dell'unità occidentale, nelle località di Assuéros e Sélasse, segnalati per la prima volta negli anni '50 e rimasti privi di una caratterizzazione petrografica di dettaglio per più di mezzo secolo. Lo studio è consistito in: una parte di terreno, condotta sia sui boudin che, in maniera subordinata, sull'incassante migmatitico al contatto, per provare a definirne le relazioni rispetto alla foliazione regionale e all'evento di fusione parziale; una parte estesa di petrografia al microscopio ottico, per definire in dettaglio la mineralogia e le relazioni microstrutturali dei litotipi costituenti il boudin e, in parte, l'incassante. Dallo studio di terreno emerge quanto segue: il boudin di Assuéros preserva una più ampia evidenza delle paragenesi di HP e mostra una foliazione interna nettamente discordante rispetto alla foliazione regionale nell'incassante; il corpo di Sélasse mostra una struttura interna più articolata caratterizzata da lenti relitte di HP, molto più retrocesse, avvolte da una trama anastomosata di bande anfibolitizzate parallele alla foliazione regionale esterna. Evidenze di fusione parziale delle metabasiti (leucosoma dioritico-tonalitico) si riscontrano in entrambi i boudin, ma con maggiore frequenza in quelle di Assuéros, dove si osservano impregnazioni interstiziali sia come vene sub-orizzontali. Dallo studio al microscopio ottico sono stati riconosciuti, in entrambi i boudin, tre litotipi comuni: eclogiti/quarzo-eclogiti (tipo a), eclogiti a cianite e granuliti mafiche di HP; presunti metagabbri e ulteriori eclogiti s.s. (tipo b) sono presenti solo all'interno del boudin di Assuéros. L'evoluzione tettono-metamorfica di entrambi i boudin risulta comune, almeno a partire da uno stadio di picco in facies eclogitica (Grt + Omp + Qz + Rt ± Zo ± Ph ± Pl), attraverso uno stadio di retrocessione tra le facies granulitica (simplectiti a Cpx + Pl su Omp; corone a Opx + Pl su Grt e pseudomorfosi a Bt + Pl su Ph) e anfibolitica di HT (corone a Amp + Pl su Grt; pseudomorfosi a Mrg + Ms + Pg su Ky) con evidenze di fusione parziale, fino ad arrivare ad una riequilibrazione parziale tra le facies anfibolitica e scisti verdi (corone a Czo + Ab su Ky); uno stadio progrado in facies anfibolitica (Amp + Pl + Grt + Qz + Rt) si osserva solo nelle eclogiti/quarzo-eclogiti. Sulla base delle paragenesi riconosciute nelle granuliti di HP e nelle eclogiti a cianite la fusione parziale potrebbe essere stata innescata dalla destabilizzazione della zoisite (Zo + Omp + Qz → Ky + Cpx + Grt + fuso) e delle fengite (a dare biotite + plagioclasio).
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