La tesi si focalizza sull'impatto delle donne in posizioni apicali sulle performance aziendali, in particolare nel settore automotive. La decisione di condurre questa ricerca prende le mosse dalla constatazione che la condizione lavorativa delle quote rosa appare costantemente inferiore a quella maschile ed incontra molti ostacoli lungo il percorso. La ricerca ha inizio con l'analisi della letteratura: l'evoluzione della condizione femminile nella storia degli ultimi tre secoli, le azioni politiche in favore del lavoro femminile, gli stereotipi e i pregiudizi di genere, le caratteristiche delle donne manager e, nello specifico del settore dell'automotive, i trend, la situazione italiana ed europea, le donne operanti nella filiera. Al fine di osservare le ¿performances¿ aziendali sono stati analizzati i dati di bilancio di un paniere di aziende italiane operanti nel settore. Infine si è discusso dei risultati e sono state tratte le conclusioni. L'analisi conferma la sotto-rappresentanza delle donne in posizionali apicali all'interno di un'impresa e dimostra che la presenza della quota rosa nel Consiglio di Amministrazione in alcuni casi aumenta la performance aziendale, in altri non apporta significative differenze rispetto ad un Consiglio di Amministrazione prettamente maschile. È questo uno spunto per un'analisi più approfondita del tema sia riguardo il settore osservato sia riguardo l'intero mercato italiano, europeo e mondiale. L'argomentazione principale concerne l'analisi empirica dell'impatto femminile sulle performance delle aziende del settore automotive al fine di dimostrare la possibilità di apertura delle suddette posizioni ad una quota maggiore di donne. L'approccio alla ricerca mette a confronto le evidenze letterarie con i dati empirici in possesso. Questi ultimi sono stati suddivisi in base alla filiera aziendale (elettronica, ¿engeneering & development¿, meccanica, plastica), alla conduzione (familiare, manageriale), all'area geografica (nord-ovest, nord-est, centro, sud d'Italia). L'efficienza tecnica, la variazione tecnologica, la variazione dell'efficienza, la produttività totale dei fattori di bilancio sono le variabili prese in considerazione. L'oggetto d'analisi mette a confronto aziende con un Consiglio di Amministrazione composto totalmente da individui di sesso maschile e aziende con un Consiglio di Amministrazione composto sia da uomini che da donne. Lo studio evidenzia che il numero di imprese condotte da uomini è maggiore di quello di aziende con presenza femminile e che all'interno dei Consigli di Amministrazione la quota femminile risulta inferiore a quella maschile nella maggior parte dei casi. Le performance aziendali di imprese con presenza femminile, infine, risultano migliori o eguali a quelle di imprese prettamente maschili. Le fonti principali per l'analisi derivano dal database dell'¿Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile¿ (IRCrES) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dai documenti presenti sul sito dell'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (ANFIA), dagli articoli presenti su ¿Science Direct¿, dalle principali riviste automobilistiche. L'Unione Europea e i suoi Paesi stanno tentando di sensibilizzare la società sull'argomento. Il problema sostanziale è che le donne risultano ancora poco numerose nonostante gli incentivi per l'aumento delle quote rosa all'interno dei Consigli di Amministrazione e nelle posizioni di top management.
L'impatto delle donne in posizioni apicali sulle performances aziendali. Uno studio di efficienza nel settore automotive in Italia.
LO GATTO, GIULIA
2018/2019
Abstract
La tesi si focalizza sull'impatto delle donne in posizioni apicali sulle performance aziendali, in particolare nel settore automotive. La decisione di condurre questa ricerca prende le mosse dalla constatazione che la condizione lavorativa delle quote rosa appare costantemente inferiore a quella maschile ed incontra molti ostacoli lungo il percorso. La ricerca ha inizio con l'analisi della letteratura: l'evoluzione della condizione femminile nella storia degli ultimi tre secoli, le azioni politiche in favore del lavoro femminile, gli stereotipi e i pregiudizi di genere, le caratteristiche delle donne manager e, nello specifico del settore dell'automotive, i trend, la situazione italiana ed europea, le donne operanti nella filiera. Al fine di osservare le ¿performances¿ aziendali sono stati analizzati i dati di bilancio di un paniere di aziende italiane operanti nel settore. Infine si è discusso dei risultati e sono state tratte le conclusioni. L'analisi conferma la sotto-rappresentanza delle donne in posizionali apicali all'interno di un'impresa e dimostra che la presenza della quota rosa nel Consiglio di Amministrazione in alcuni casi aumenta la performance aziendale, in altri non apporta significative differenze rispetto ad un Consiglio di Amministrazione prettamente maschile. È questo uno spunto per un'analisi più approfondita del tema sia riguardo il settore osservato sia riguardo l'intero mercato italiano, europeo e mondiale. L'argomentazione principale concerne l'analisi empirica dell'impatto femminile sulle performance delle aziende del settore automotive al fine di dimostrare la possibilità di apertura delle suddette posizioni ad una quota maggiore di donne. L'approccio alla ricerca mette a confronto le evidenze letterarie con i dati empirici in possesso. Questi ultimi sono stati suddivisi in base alla filiera aziendale (elettronica, ¿engeneering & development¿, meccanica, plastica), alla conduzione (familiare, manageriale), all'area geografica (nord-ovest, nord-est, centro, sud d'Italia). L'efficienza tecnica, la variazione tecnologica, la variazione dell'efficienza, la produttività totale dei fattori di bilancio sono le variabili prese in considerazione. L'oggetto d'analisi mette a confronto aziende con un Consiglio di Amministrazione composto totalmente da individui di sesso maschile e aziende con un Consiglio di Amministrazione composto sia da uomini che da donne. Lo studio evidenzia che il numero di imprese condotte da uomini è maggiore di quello di aziende con presenza femminile e che all'interno dei Consigli di Amministrazione la quota femminile risulta inferiore a quella maschile nella maggior parte dei casi. Le performance aziendali di imprese con presenza femminile, infine, risultano migliori o eguali a quelle di imprese prettamente maschili. Le fonti principali per l'analisi derivano dal database dell'¿Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile¿ (IRCrES) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dai documenti presenti sul sito dell'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (ANFIA), dagli articoli presenti su ¿Science Direct¿, dalle principali riviste automobilistiche. L'Unione Europea e i suoi Paesi stanno tentando di sensibilizzare la società sull'argomento. Il problema sostanziale è che le donne risultano ancora poco numerose nonostante gli incentivi per l'aumento delle quote rosa all'interno dei Consigli di Amministrazione e nelle posizioni di top management.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/49643