Nelle applicazioni in cui è richiesto un elevato rapporto superficie/volume è di grande interesse l'ottenimento di materiali sotto forma di particelle di dimensioni nanometriche. Recentemente, molti campi della ricerca si sono incentrati sullo studio di nuove ed efficaci tecniche per ottenere nanoparticelle e nanostrutture. Una di queste tecniche è quella dell'electrospinning, che permette di ottenere fibre polimeriche di dimensioni sub-millimetriche. Negli ultimi anni, i buoni risultati ottenuti con l'electrospinning di materiali polimerici, hanno spinto molte ricerche a provare ad ottenere, con la stessa tecnica, fibre di altra natura, ad esempio nanofibre composte da sostanze naturali, atossiche e biodegradabili come le ciclodestrine. Esse, hanno la capacità di produrre, tramite la tecnica dell'electrospinning, fibre con proprietà di impiego eccezionali, grazie anche alla loro capacità di formare complessi di inclusione. In generale la presenza di CD promuove il rilascio di farmaci in mezzo acquoso, ma possono svolgere anche altri ruoli, come la ritenzione di sostanze volatili; il lento rilascio nell'ambiente di agenti terapeutici, oppure possono essere impiegate in ambiti di medicina rigenerativa, come quello dell'ingegneria tissutale. L'interesse per le nanofibre di ciclodesrine sta acquisendo sempre maggiore spazio, in concomitanza con l'ampliamento del loro campo di applicazione. Il seguente lavoro di tesi ha come scopo l'electrospinning di un poliestere iper-ramificato solubile, ottenuto per policondensazione con anidride piromellitica, per produrre fibre. Tali fibre sono state, successivamente, rese insolubili attraverso un processo di autoreticolazione termica. Le fibre ottenute sono state caratterizzate utilizzando numerose tecniche in modo da poterne determinare la struttura chimica, la morfologia e alcune proprietà della superficie. Inoltre, in questo lavoro di tesi, con le fibre rese insolubili è stato eseguito uno studio al fine di verificarne l'utilizzo in due differenti campi applicativi: ¿ Il primo prevede l'osservazione della capacità delle fibre di βCD-PMDA di assorbire e, successivamente, rilasciare in modo controllato nel tempo una sostanza come il DEET, presente nella maggior parte dei repellenti antizanzare in commercio. ¿ Il secondo prevede l'uso delle fibre spinnate come precursori per produrre carboni fibrillari microporosi con capacita di assorbimento.

Microfibre di nanospugne a base di oligo e polisaccaridi: preparazione via electrospinning e loro uso come precursori di carbonizzazione e rilascio controllato di farmaci

BRECCIA, ELENA
2016/2017

Abstract

Nelle applicazioni in cui è richiesto un elevato rapporto superficie/volume è di grande interesse l'ottenimento di materiali sotto forma di particelle di dimensioni nanometriche. Recentemente, molti campi della ricerca si sono incentrati sullo studio di nuove ed efficaci tecniche per ottenere nanoparticelle e nanostrutture. Una di queste tecniche è quella dell'electrospinning, che permette di ottenere fibre polimeriche di dimensioni sub-millimetriche. Negli ultimi anni, i buoni risultati ottenuti con l'electrospinning di materiali polimerici, hanno spinto molte ricerche a provare ad ottenere, con la stessa tecnica, fibre di altra natura, ad esempio nanofibre composte da sostanze naturali, atossiche e biodegradabili come le ciclodestrine. Esse, hanno la capacità di produrre, tramite la tecnica dell'electrospinning, fibre con proprietà di impiego eccezionali, grazie anche alla loro capacità di formare complessi di inclusione. In generale la presenza di CD promuove il rilascio di farmaci in mezzo acquoso, ma possono svolgere anche altri ruoli, come la ritenzione di sostanze volatili; il lento rilascio nell'ambiente di agenti terapeutici, oppure possono essere impiegate in ambiti di medicina rigenerativa, come quello dell'ingegneria tissutale. L'interesse per le nanofibre di ciclodesrine sta acquisendo sempre maggiore spazio, in concomitanza con l'ampliamento del loro campo di applicazione. Il seguente lavoro di tesi ha come scopo l'electrospinning di un poliestere iper-ramificato solubile, ottenuto per policondensazione con anidride piromellitica, per produrre fibre. Tali fibre sono state, successivamente, rese insolubili attraverso un processo di autoreticolazione termica. Le fibre ottenute sono state caratterizzate utilizzando numerose tecniche in modo da poterne determinare la struttura chimica, la morfologia e alcune proprietà della superficie. Inoltre, in questo lavoro di tesi, con le fibre rese insolubili è stato eseguito uno studio al fine di verificarne l'utilizzo in due differenti campi applicativi: ¿ Il primo prevede l'osservazione della capacità delle fibre di βCD-PMDA di assorbire e, successivamente, rilasciare in modo controllato nel tempo una sostanza come il DEET, presente nella maggior parte dei repellenti antizanzare in commercio. ¿ Il secondo prevede l'uso delle fibre spinnate come precursori per produrre carboni fibrillari microporosi con capacita di assorbimento.
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