This thesis explores the role that digital platforms played in the 2019-2020 Hong Kong protests, highlighting how these tools provided unprecedented spaces and forms of communication, transforming the dynamics of political participation and social mobilisation. The research begins with an analysis of the causes that triggered the protests, focusing on the controversial extradition bill. The study then examines the main phases of one of the most significant mobilisations in Hong Kong’s recent history and investigates how digital platforms shaped communication between individuals and helped coordinating the protests, providing safe spaces where protesters could interact without a centralised leadership. The fast and anonymous communication enabled by platforms such as Telegram and LIHKG allowed users to propose tactics, share ideas, and vote on strategies, while video games created a virtual space for resistance, offering an additional tool for the creative expression of dissent in the digital age. Finally, through the study of the unique phenomena generated by the interaction between physical reality and the virtual world, the research aims to understand how digital language, characterised by hashtags and symbols such as memes, GIFs, and stickers, influenced mobilisation methods. The thesis demonstrates how the fast, direct, and decentralised communication offered by these digital platforms facilitated the coordination of collective actions, the aggregation of ideas and the expression of dissent in unprecedented ways.

Questa tesi esplora il ruolo che le piattaforme digitali hanno svolto nelle proteste di Hong Kong del 2019-2020, evidenziando come tali strumenti abbiano fornito spazi e modalità di comunicazione inediti, trasformando le dinamiche di partecipazione politica e mobilitazione sociale. La ricerca prende avvio dall’analisi delle cause che hanno dato origine alle proteste, ponendo l’attenzione sul controverso disegno di legge sull’estradizione. Dopo aver esplorato le fasi principali di una delle mobilitazioni più significative nella storia recente di Hong Kong, si è studiato in che modo le piattaforme digitali abbiano influito sulla comunicazione tra individui e la coordinazione delle proteste, rappresentando degli spazi sicuri in cui i manifestanti di Hong Kong hanno potuto interagire senza la mediazione di una leadership centrale. La comunicazione rapida e anonima garantita da piattaforme come Telegram e LIHKG ha permesso agli utenti di proporre tattiche, condividere idee e votare strategie, mentre i videogiochi hanno consentito di trasportare la resistenza in uno spazio virtuale, rappresentando un ulteriore strumento di espressione creativa del dissenso nell’era digitale. Infine, attraverso lo studio dei fenomeni peculiari generati dall’interazione fra realtà fisica e mondo virtuale, si vuole comprendere come il linguaggio digitale, caratterizzato da hashtag e simboli come meme, GIF e sticker, abbia influito sulle modalità di mobilitazione. L’elaborato dimostra quindi come la comunicazione rapida, diretta e decentralizzata offerta dalle piattaforme digitali abbia facilitato la coordinazione delle azioni collettive, l’aggregazione delle idee e l’espressione del dissenso in forme inedite.

Il ruolo delle piattaforme digitali nelle proteste del 2019-2020 a Hong Kong

PINTORE, CHIARA
2023/2024

Abstract

Questa tesi esplora il ruolo che le piattaforme digitali hanno svolto nelle proteste di Hong Kong del 2019-2020, evidenziando come tali strumenti abbiano fornito spazi e modalità di comunicazione inediti, trasformando le dinamiche di partecipazione politica e mobilitazione sociale. La ricerca prende avvio dall’analisi delle cause che hanno dato origine alle proteste, ponendo l’attenzione sul controverso disegno di legge sull’estradizione. Dopo aver esplorato le fasi principali di una delle mobilitazioni più significative nella storia recente di Hong Kong, si è studiato in che modo le piattaforme digitali abbiano influito sulla comunicazione tra individui e la coordinazione delle proteste, rappresentando degli spazi sicuri in cui i manifestanti di Hong Kong hanno potuto interagire senza la mediazione di una leadership centrale. La comunicazione rapida e anonima garantita da piattaforme come Telegram e LIHKG ha permesso agli utenti di proporre tattiche, condividere idee e votare strategie, mentre i videogiochi hanno consentito di trasportare la resistenza in uno spazio virtuale, rappresentando un ulteriore strumento di espressione creativa del dissenso nell’era digitale. Infine, attraverso lo studio dei fenomeni peculiari generati dall’interazione fra realtà fisica e mondo virtuale, si vuole comprendere come il linguaggio digitale, caratterizzato da hashtag e simboli come meme, GIF e sticker, abbia influito sulle modalità di mobilitazione. L’elaborato dimostra quindi come la comunicazione rapida, diretta e decentralizzata offerta dalle piattaforme digitali abbia facilitato la coordinazione delle azioni collettive, l’aggregazione delle idee e l’espressione del dissenso in forme inedite.
The Role of Digital Platforms in the 2019-2020 Hong Kong Protests
This thesis explores the role that digital platforms played in the 2019-2020 Hong Kong protests, highlighting how these tools provided unprecedented spaces and forms of communication, transforming the dynamics of political participation and social mobilisation. The research begins with an analysis of the causes that triggered the protests, focusing on the controversial extradition bill. The study then examines the main phases of one of the most significant mobilisations in Hong Kong’s recent history and investigates how digital platforms shaped communication between individuals and helped coordinating the protests, providing safe spaces where protesters could interact without a centralised leadership. The fast and anonymous communication enabled by platforms such as Telegram and LIHKG allowed users to propose tactics, share ideas, and vote on strategies, while video games created a virtual space for resistance, offering an additional tool for the creative expression of dissent in the digital age. Finally, through the study of the unique phenomena generated by the interaction between physical reality and the virtual world, the research aims to understand how digital language, characterised by hashtags and symbols such as memes, GIFs, and stickers, influenced mobilisation methods. The thesis demonstrates how the fast, direct, and decentralised communication offered by these digital platforms facilitated the coordination of collective actions, the aggregation of ideas and the expression of dissent in unprecedented ways.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/4950