This thesis focuses on the analysis of the genocide occurred in Rwanda in 1994, with particular attention to the role of the media during the genocide and the intervention of the International Criminal Tribunal for Rwanda. The process that led to the acknowledgement of the crime of genocide was long and troubled, but with the 1948 Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide, the first codification of this crime was achieved. My analysis of the articles of the Convention attempts to identify the elements of the crime of genocide and illustrates the problems that arose during its drafting. The research aims to examine the historical process that led to the genocide in Rwanda, highlighting the ethnic and political tensions that nurtured the persecution of the Tutsis. The analysis of Radio Télévision Libre des Mille Collines ' broadcasts and Kangura's articles reveals how the Hutu's regime propaganda promoted ethnic hatred and managed to coordinate attacks against the Tutsi ethnic minority. The lack of an adequate international reaction is a dark page for the United Nations, but the establishment of the International Criminal Tribunal for Rwanda provided justice for the victims and contributed to the creation of jurisprudence in the field of genocide. The Akayesu and Nahimana et al. cases establish important principles concerning genocide and crimes under humanitarian law. Among these are the individual criminal responsibility for the perpetrators of genocide, rape as a measure to prevent births, and the direct and public incitement to commit genocide of individuals who headed Rwanda's 'private' media.

La presente tesi si concentra sull'analisi del genocidio in Ruanda del 1994, con particolare attenzione al ruolo dei media durante il genocidio e all'intervento del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda. Il processo che ha portato al riconoscimento del crimine di genocidio è stato lungo e travagliato, ma con la Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948 si è giunti alla prima codificazione di tale crimine. La mia analisi degli articoli della Convenzione è volta all’individuazione degli elementi costitutivi del crimine di genocidio e dimostra i vari problemi emersi durante la redazione di essa. La ricerca vuole esaminare il processo storico che ha portato al genocidio in Ruanda, evidenziando le tensioni etniche e politiche che hanno alimentato la persecuzione dei Tutsi. L’analisi delle trasmissioni di Radio Télévision Libre des Mille Collines e degli articoli Kangura dimostra come la propaganda del regime Hutu abbia promosso l’odio etnico e sia riuscita addirittura a coordinare gli attacchi nei confronti della minoranza etnica Tutsi. La mancanza di una reazione internazionale adeguata rappresenta una pagina buia per le Nazioni Unite, ma l’istituzione del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda ha portato giustizia alle vittime e ha contribuito alla formazione della giurisprudenza nell’ambito di questo crimine. I casi Akayesu e Nahimana et al. sanciscono dei principi importanti in materia di genocidio e crimini di diritto umanitario. Tra questi, la responsabilità penale individuale dei perpetratori di genocidio, lo stupro come misura volta a prevenire le nascite e l’incitamento diretto e pubblico a commettere genocidio degli individui che erano a capo dei media “privati” ruandesi.

Il Genocidio in Ruanda: analisi dello Statuto e della Giurisprudenza dell'ICTR

MOLLICA, FRANCESCO
2022/2023

Abstract

La presente tesi si concentra sull'analisi del genocidio in Ruanda del 1994, con particolare attenzione al ruolo dei media durante il genocidio e all'intervento del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda. Il processo che ha portato al riconoscimento del crimine di genocidio è stato lungo e travagliato, ma con la Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948 si è giunti alla prima codificazione di tale crimine. La mia analisi degli articoli della Convenzione è volta all’individuazione degli elementi costitutivi del crimine di genocidio e dimostra i vari problemi emersi durante la redazione di essa. La ricerca vuole esaminare il processo storico che ha portato al genocidio in Ruanda, evidenziando le tensioni etniche e politiche che hanno alimentato la persecuzione dei Tutsi. L’analisi delle trasmissioni di Radio Télévision Libre des Mille Collines e degli articoli Kangura dimostra come la propaganda del regime Hutu abbia promosso l’odio etnico e sia riuscita addirittura a coordinare gli attacchi nei confronti della minoranza etnica Tutsi. La mancanza di una reazione internazionale adeguata rappresenta una pagina buia per le Nazioni Unite, ma l’istituzione del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda ha portato giustizia alle vittime e ha contribuito alla formazione della giurisprudenza nell’ambito di questo crimine. I casi Akayesu e Nahimana et al. sanciscono dei principi importanti in materia di genocidio e crimini di diritto umanitario. Tra questi, la responsabilità penale individuale dei perpetratori di genocidio, lo stupro come misura volta a prevenire le nascite e l’incitamento diretto e pubblico a commettere genocidio degli individui che erano a capo dei media “privati” ruandesi.
ITA
This thesis focuses on the analysis of the genocide occurred in Rwanda in 1994, with particular attention to the role of the media during the genocide and the intervention of the International Criminal Tribunal for Rwanda. The process that led to the acknowledgement of the crime of genocide was long and troubled, but with the 1948 Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide, the first codification of this crime was achieved. My analysis of the articles of the Convention attempts to identify the elements of the crime of genocide and illustrates the problems that arose during its drafting. The research aims to examine the historical process that led to the genocide in Rwanda, highlighting the ethnic and political tensions that nurtured the persecution of the Tutsis. The analysis of Radio Télévision Libre des Mille Collines ' broadcasts and Kangura's articles reveals how the Hutu's regime propaganda promoted ethnic hatred and managed to coordinate attacks against the Tutsi ethnic minority. The lack of an adequate international reaction is a dark page for the United Nations, but the establishment of the International Criminal Tribunal for Rwanda provided justice for the victims and contributed to the creation of jurisprudence in the field of genocide. The Akayesu and Nahimana et al. cases establish important principles concerning genocide and crimes under humanitarian law. Among these are the individual criminal responsibility for the perpetrators of genocide, rape as a measure to prevent births, and the direct and public incitement to commit genocide of individuals who headed Rwanda's 'private' media.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/49458