Lo studio è stato condotto nella media Val di Susa (Torino, Italia) e si pone due obiettivi principali:(1) l'approfondimento delle dinamiche naturali di ricolonizzazione forestale su ex-coltivi terrazzati e(2) la valutazione di come le condizioni ambientali e vegetazionali attuali influiscano sulla nicchia riproduttiva del lepidottero Zerynthia polyxena (protetto dalla Direttiva Habitat dell'Unione Europea) e della sua specie nutrice (Aristolochia pallida). L'attività di campo ha previsto la realizzazione di 79 rilievi fitosociologici, distribuiti su 5 siti di studio, tramite il metodo di Braun-Blanquet (1932), posizionati nelle aree utilizzate da Zerynthia polyxena per l'ovideposizione. In ciascun punto di rilievo è stata misurata la copertura arborea sia visivamente, sia tramite fotografie emisferiche. I rilievi vegetazionali hanno permesso di descrivere le caratteristiche attuali delle comunità vegetali presenti. Le dinamiche riguardanti la copertura forestale sono state studiate mediante fotointerpretazione di fotogrammi aerei degli anni 1989, 2000 e 2015. I dati ottenuti, comparati alla vegetazione attuale, hanno permesso di qualificare e interpretare le risposte della vegetazione alla struttura della foresta e ai suoi cambiamenti nel tempo, cogliendo gli effetti delle variazioni ambientali in atto. Le informazioni ricavate sono state impiegate anche al fine di comprendere quali fattori topografici, stazionali e vegetazionali esercitano un'influenza sulla nicchia ecologica di Aristolochia pallida e di Zerynthia polyxena, evidenziando le variabili significativamente legate all'abbondanza delle due specie e la loro importanza relativa. In particolare la presenza e l'abbondanza di Aristolochia pallida è essenziale alla sopravvivenza e alla diffusione delle popolazioni del lepidottero, in quanto specie monofaga allo stadio larvale. La raccolta dei dati relativi a Zerynthia polyxena è stata effettuata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino (DBIOS, referente scientifico Prof.ssa S. Bonelli). I risultati ottenuti mostrano come sia in corso un processo di naturalizzazione delle aree a seguito dell'abbandono dei terrazzamenti, con una dinamica tendente alla ricostituzione del bosco. Infatti la vegetazione attuale può essere inquadrata in tre cenosi principali (cenosi ruderali, brometi e cenosi boschive), che rispecchiano i diversi stadi della dinamica vegetazionale in corso. Dalle analisi dei dati si deduce come Zerynthia polyxena abbia una nicchia ecologica specifica, al contrario della specie nutrice Aristolochia pallida che presenta grande capacità di adattamento. Emerge dunque l'importanza del mantenimento di determinate formazioni vegetazionali e caratteristiche ambientali, minacciate da un eccessivo abbandono dei terrazzamenti che caratterizzano le realtà montane studiate; è stata pertanto evidenziata la necessità di pianificare strategie gestionali per la salvaguardia sia del tradizionale utilizzo di tipo agro-silvo-pastorale, sia di una diversità di paesaggio, di comunità e di specie. Infatti, tenendo in considerazione che adulti e larve di Zerynthia polyxena presentano esigenze ecologiche differenti tra loro, ne deriva la necessità di far coesistere differenti tipologie di habitat in un mosaico di praterie gestite e aree boscate, ma tutte di dimensioni contenute per evitare una frammentazione eccessiva degli individui e permettere un collegamento tra popolazioni.
Descrizione delle dinamiche vegetazionali e della nicchia riproduttiva di Zerynthia polyxena in terrazzamenti abbandonati della Valle di Susa (Torino, Italia).
VIGO, SIMONA
2018/2019
Abstract
Lo studio è stato condotto nella media Val di Susa (Torino, Italia) e si pone due obiettivi principali:(1) l'approfondimento delle dinamiche naturali di ricolonizzazione forestale su ex-coltivi terrazzati e(2) la valutazione di come le condizioni ambientali e vegetazionali attuali influiscano sulla nicchia riproduttiva del lepidottero Zerynthia polyxena (protetto dalla Direttiva Habitat dell'Unione Europea) e della sua specie nutrice (Aristolochia pallida). L'attività di campo ha previsto la realizzazione di 79 rilievi fitosociologici, distribuiti su 5 siti di studio, tramite il metodo di Braun-Blanquet (1932), posizionati nelle aree utilizzate da Zerynthia polyxena per l'ovideposizione. In ciascun punto di rilievo è stata misurata la copertura arborea sia visivamente, sia tramite fotografie emisferiche. I rilievi vegetazionali hanno permesso di descrivere le caratteristiche attuali delle comunità vegetali presenti. Le dinamiche riguardanti la copertura forestale sono state studiate mediante fotointerpretazione di fotogrammi aerei degli anni 1989, 2000 e 2015. I dati ottenuti, comparati alla vegetazione attuale, hanno permesso di qualificare e interpretare le risposte della vegetazione alla struttura della foresta e ai suoi cambiamenti nel tempo, cogliendo gli effetti delle variazioni ambientali in atto. Le informazioni ricavate sono state impiegate anche al fine di comprendere quali fattori topografici, stazionali e vegetazionali esercitano un'influenza sulla nicchia ecologica di Aristolochia pallida e di Zerynthia polyxena, evidenziando le variabili significativamente legate all'abbondanza delle due specie e la loro importanza relativa. In particolare la presenza e l'abbondanza di Aristolochia pallida è essenziale alla sopravvivenza e alla diffusione delle popolazioni del lepidottero, in quanto specie monofaga allo stadio larvale. La raccolta dei dati relativi a Zerynthia polyxena è stata effettuata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino (DBIOS, referente scientifico Prof.ssa S. Bonelli). I risultati ottenuti mostrano come sia in corso un processo di naturalizzazione delle aree a seguito dell'abbandono dei terrazzamenti, con una dinamica tendente alla ricostituzione del bosco. Infatti la vegetazione attuale può essere inquadrata in tre cenosi principali (cenosi ruderali, brometi e cenosi boschive), che rispecchiano i diversi stadi della dinamica vegetazionale in corso. Dalle analisi dei dati si deduce come Zerynthia polyxena abbia una nicchia ecologica specifica, al contrario della specie nutrice Aristolochia pallida che presenta grande capacità di adattamento. Emerge dunque l'importanza del mantenimento di determinate formazioni vegetazionali e caratteristiche ambientali, minacciate da un eccessivo abbandono dei terrazzamenti che caratterizzano le realtà montane studiate; è stata pertanto evidenziata la necessità di pianificare strategie gestionali per la salvaguardia sia del tradizionale utilizzo di tipo agro-silvo-pastorale, sia di una diversità di paesaggio, di comunità e di specie. Infatti, tenendo in considerazione che adulti e larve di Zerynthia polyxena presentano esigenze ecologiche differenti tra loro, ne deriva la necessità di far coesistere differenti tipologie di habitat in un mosaico di praterie gestite e aree boscate, ma tutte di dimensioni contenute per evitare una frammentazione eccessiva degli individui e permettere un collegamento tra popolazioni.File | Dimensione | Formato | |
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