Starting in 1979 when China decided to activate the so-called open door policy and thus create a development model that led it to become the second largest economy in the world to date, the Chinese method has aroused amazement and criticism. China has managed to implement a socialist market economy by making capitalism live with a socialist political system. The peculiarities of this system have long been studied and the oxymoric nature of the economic status of the Asian power leaves scholars and theorists perplexed since they cannot place China within existing labels. Even after joining the World Trade Organization, the Chinese model does not coincide with any of the existing models. China was given 15 years (starting in 2001, the year it joined the Organization) to complete the transition and become a market economy in all respects. The "trial period" has already expired and has not led to a positive verdict, causing quite a few controversies within the Organization and between China and its opponents, in particular the United States and Europe. Therefore, the paper will deal with analyzing the process that led China to use the economic sphere of capitalism without its political side to adapt it to the political system of socialism without its economic side and how this system has struggled to fit into the global economy enclosed in the institutional system of the WTO. The efforts and results that the last three Chinese presidencies have achieved constitute a fundamental goal for the country not only at the domestic level but also in the way the world now looks to China. Given that, in the final chapter, I suggest an analysis of what exactly is meant by market economy or in other words, what new has brought about the development of a Chinese capitalist model in the standard conception of capitalism ad litteram. A starting point for reflection on the new model of Sino capitalism and therefore a wider and more critical margin of response to the question will be offered: is China a market economy or not? Would it be more appropriate to review the market economy definition parameters in the light of the Chinese experience and to recognize that there is no single straight path for economic development?

A partire dal 1979 quando la Cina decise di attivare la cosiddetta politica della porta aperta e creare così un modello di sviluppo che l'ha portata a diventare la seconda economia più grande al mondo ad oggi, il metodo cinese ha suscitato stupori e critiche. La Cina è riuscita a implementare un'economia di mercato socialista facendo convivere il capitalismo con un sistema politico di stampo socialista. Le peculiarità di tale sistema sono state a lungo studiate e la natura ossimorica dello status economico della potenza asiatica lascia perplessi studiosi e teorici poiché non riescono a collocare la Cina entro delle etichette esistenti. Anche dopo l'ingresso all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il modello cinese non coincide con nessuno dei modelli già esistenti. Alla Cina sono stati dati 15 anni (a partire dal 2001, anno di ingresso nell'organizzazione) per completare la transizione e diventare a tutti gli effetti un'economia di mercato. Il “periodo di prova” è già scaduto e non ha portato un verdetto positivo, causando non poche controversie all'interno dell'Organizzazione e tra la Cina e i suoi oppositori, in particolare gli Stati Uniti e l'Europa. Pertanto l'elaborato si occuperà di analizzare il processo che ha portato la Cina a utilizzare la sfera economica del capitalismo senza il suo lato politico per adattarla al sistema politico del socialismo senza il suo lato economico e come questo sistema ha faticato ad inserirsi nell'economia globale racchiusa nel sistema istituzionale del WTO. Gli sforzi e risultati che le ultime tre presidenze cinesi hanno ottenuto costituiscono un traguardo fondamentale per il paese non solo a livello domestico ma anche nel modo in cui il mondo adesso guarda alla Cina. Da qui inizia, nel capitolo finale, un'analisi su cosa esattamente si intende per economia di mercato o meglio, cosa di nuovo ha apportato lo sviluppo di un modello capitalista cinese nella concezione standard di capitalismo ad litteram. Verrà offerto uno spunto di riflessione sul nuovo modello di sino capitalismo e quindi un margine più ampio e critico di risposta alla domanda: la Cina è o non è un'economia di mercato? Sarebbe più consono rivedere i parametri di definizione di economia di mercato alla luce dell'esperienza cinese e riconoscere che non esiste un'unica retta via per lo sviluppo economico?

L'avanzamento delle riforme in Cina e il problema dello status di economia di mercato: analisi del modello economico cinese nei rapporti con il WTO

MIRANTI, CARLA
2018/2019

Abstract

A partire dal 1979 quando la Cina decise di attivare la cosiddetta politica della porta aperta e creare così un modello di sviluppo che l'ha portata a diventare la seconda economia più grande al mondo ad oggi, il metodo cinese ha suscitato stupori e critiche. La Cina è riuscita a implementare un'economia di mercato socialista facendo convivere il capitalismo con un sistema politico di stampo socialista. Le peculiarità di tale sistema sono state a lungo studiate e la natura ossimorica dello status economico della potenza asiatica lascia perplessi studiosi e teorici poiché non riescono a collocare la Cina entro delle etichette esistenti. Anche dopo l'ingresso all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il modello cinese non coincide con nessuno dei modelli già esistenti. Alla Cina sono stati dati 15 anni (a partire dal 2001, anno di ingresso nell'organizzazione) per completare la transizione e diventare a tutti gli effetti un'economia di mercato. Il “periodo di prova” è già scaduto e non ha portato un verdetto positivo, causando non poche controversie all'interno dell'Organizzazione e tra la Cina e i suoi oppositori, in particolare gli Stati Uniti e l'Europa. Pertanto l'elaborato si occuperà di analizzare il processo che ha portato la Cina a utilizzare la sfera economica del capitalismo senza il suo lato politico per adattarla al sistema politico del socialismo senza il suo lato economico e come questo sistema ha faticato ad inserirsi nell'economia globale racchiusa nel sistema istituzionale del WTO. Gli sforzi e risultati che le ultime tre presidenze cinesi hanno ottenuto costituiscono un traguardo fondamentale per il paese non solo a livello domestico ma anche nel modo in cui il mondo adesso guarda alla Cina. Da qui inizia, nel capitolo finale, un'analisi su cosa esattamente si intende per economia di mercato o meglio, cosa di nuovo ha apportato lo sviluppo di un modello capitalista cinese nella concezione standard di capitalismo ad litteram. Verrà offerto uno spunto di riflessione sul nuovo modello di sino capitalismo e quindi un margine più ampio e critico di risposta alla domanda: la Cina è o non è un'economia di mercato? Sarebbe più consono rivedere i parametri di definizione di economia di mercato alla luce dell'esperienza cinese e riconoscere che non esiste un'unica retta via per lo sviluppo economico?
ITA
Starting in 1979 when China decided to activate the so-called open door policy and thus create a development model that led it to become the second largest economy in the world to date, the Chinese method has aroused amazement and criticism. China has managed to implement a socialist market economy by making capitalism live with a socialist political system. The peculiarities of this system have long been studied and the oxymoric nature of the economic status of the Asian power leaves scholars and theorists perplexed since they cannot place China within existing labels. Even after joining the World Trade Organization, the Chinese model does not coincide with any of the existing models. China was given 15 years (starting in 2001, the year it joined the Organization) to complete the transition and become a market economy in all respects. The "trial period" has already expired and has not led to a positive verdict, causing quite a few controversies within the Organization and between China and its opponents, in particular the United States and Europe. Therefore, the paper will deal with analyzing the process that led China to use the economic sphere of capitalism without its political side to adapt it to the political system of socialism without its economic side and how this system has struggled to fit into the global economy enclosed in the institutional system of the WTO. The efforts and results that the last three Chinese presidencies have achieved constitute a fundamental goal for the country not only at the domestic level but also in the way the world now looks to China. Given that, in the final chapter, I suggest an analysis of what exactly is meant by market economy or in other words, what new has brought about the development of a Chinese capitalist model in the standard conception of capitalism ad litteram. A starting point for reflection on the new model of Sino capitalism and therefore a wider and more critical margin of response to the question will be offered: is China a market economy or not? Would it be more appropriate to review the market economy definition parameters in the light of the Chinese experience and to recognize that there is no single straight path for economic development?
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/49223