The concept of planning has not always concerned the reality of social policies and its related interventions. Born in other contexts, from the world of engineering, it has been applied to the social area in the early periods of the development of international cooperation, specializing over time to create a real knowledge, practical and theoretical. To simplify the concept, it is possible to define the planning as a "detailed prefiguration of what will be, which is elaborated ex ante, in order to ensure its realization and give it a foundation." (U. De Ambrogio, 2013, pp.19). The act of designing is therefore aimed at creating a change, not only through the production of tangible objects but also of services. Very often interventions are designed to induce changes in people or in the social contexts of belonging. Precisely because it intervenes on and for the territory, the project action takes a broader strategic perspective of improvement where the project represents an intermediate step. To take action on the territory means to modify some critical aspects, also for this reason design can and should be understood not only as a technical act but also as an instrument of political participation and re-appropriation of power, since it allows to make visible the results of the commitment put into act to achieve common goals. Starting from this reflection, during university studies it was decided to focus on this theme through the tool of the curricular internship. During the last academic year, in fact, a training course was carried out within the "Acmos" Association, to study the processes and design methods used. During this process, the Project Cycle Management method was analyzed and formalized within the Association's work team: a set of techniques and methodologies developed over the years basing on practical experiences, which aim to optimize the phases of planning and control of the entire design cycle. Following the internship experience, it was decided to continue to pursue social planning, making it the central theme of the thesis work. The project proposed in the thesis derives from a series of reflections regarding the Project Cycle Management and its relative applicability in a social context, given that in its original formulation it requires a series of technical devices rather complicated in their execution and not suitable for every situation. From here, therefore, the idea of building a simplified technical method that can be proposed to emerging and consolidated project subjects in particular situations (for example in relation to funding calls that do not require a highly complex strategic phase), promoting the design logic and providing a support tool for realities that encounter critical issues in the design and production of the project. The goal is therefore to increase the effectiveness and efficiency of the subjects implementing social policies. To build and validate this method, the tool of the free administered interview was used, specifically aimed at two types of subjects in the world of design: those who plan and those who finance. In fact, through the interviews it was possible to define the critical issues encountered in the strategic and planning phase and the problems that emerged during the reading phase by the evaluators of the funding bodies, in order to trigger an improvement cycle within the process design itself.
Il concetto di progettazione non ha sempre riguardato la realtà delle politiche sociali e dei suoi relativi interventi. Nato in altri contesti, dal mondo dell'ingegneria, si è approcciato al sociale nei primi periodi dello sviluppo della cooperazione internazionale, specializzandosi nel tempo fino a creare un vero e proprio sapere, pratico e teorico. Semplificando il concetto, è possibile definire la progettazione una “prefigurazione dettagliata di ciò che sarà, che viene elaborata ex ante, per poterne assicurare la realizzazione e darvi fondamento.” (U. De Ambrogio, 2013, pp.19) L'atto di progettare dunque è finalizzato a creare un cambiamento, non solo attraverso la produzione di oggetti tangibili ma anche di servizi. Molto spesso si progettano interventi che mirano a indurre cambiamenti nelle persone o nei contesti sociali d'appartenenza. Proprio perché interviene su e per il territorio, l'azione progettuale assume una prospettiva strategica più ampia di miglioramento dove il progetto rappresenta un passo intermedio. Intervenire sul territorio significa modificarne alcuni aspetti critici, anche per questo motivo la progettazione può e dovrebbe essere intesa non soltanto come un atto tecnico ma come uno strumento di partecipazione politica e di riappropriazione di potere poiché permette di rendere visibili i risultati dell'impegno messo in atto per raggiungere obiettivi comuni. A partire da questa riflessione durante il percorso di studi universitario si è deciso di dedicarsi su questo tema attraverso lo strumento del tirocinio curriculare. Durante l'ultimo anno accademico infatti è stato svolto un percorso formativo all'interno dell'Associazione “Acmos”, per studiare i processi ed i metodi di progettazione utilizzati. Durante tale percorso è stato analizzato e formalizzato all'interno del team di lavoro dell'Associazione il metodo del Project Cycle Management, ovvero un insieme di tecniche e metodologie elaborate nel corso di anni sulla base di esperienze pratiche, che puntano ad ottimizzare le fasi di pianificazione e controllo dell'intero ciclo di progettazione. A valle dell'esperienza di tirocinio si è scelto di continuare a proseguire nell'ambito della progettazione sociale, facendone il tema centrale del lavoro di tesi. La proposta progettuale nella tesi deriva da una serie di riflessioni riguardo al Project Cycle Management ed alla sua relativa applicabilità in contesto sociale, dato che nella sua formulazione originale esso prevede una serie di dispositivi tecnici piuttosto complicati nell'esecuzione e non adeguati ad alcune situazioni. Da qui, dunque, l'idea di costruire un metodo tecnico semplificato da poter proporre ai soggetti progettuali emergenti e consolidati in situazioni particolari (ad esempio in relazione a bandi di finanziamento che non richiedono una fase strategica di elevata complessità), promuovendo la logica progettuale e fornendo uno strumento di sostegno per le realtà che riscontrano criticità nella progettazione e nella produzione del progetto. L'obiettivo è dunque quello di aumentare l'efficacia e l'efficienza dei soggetti attuatori delle politiche sociali. Per costruire e validare tale metodo è stato utilizzato lo strumento dell'intervista libera somministrata rivolta specificatamente a due tipologie di soggetti del mondo della progettazione: chi progetta e chi finanzia. Attraverso le interviste è stato possibile infatti definire le criticità riscontrate in fase strategica e di scrittura proget
La logica progettuale come strumento di sviluppo delle attività per le politiche sociali: analisi e produzione di un metodo tecnico a supporto della progettazione sociale.
ZERILLI, AURORA
2018/2019
Abstract
Il concetto di progettazione non ha sempre riguardato la realtà delle politiche sociali e dei suoi relativi interventi. Nato in altri contesti, dal mondo dell'ingegneria, si è approcciato al sociale nei primi periodi dello sviluppo della cooperazione internazionale, specializzandosi nel tempo fino a creare un vero e proprio sapere, pratico e teorico. Semplificando il concetto, è possibile definire la progettazione una “prefigurazione dettagliata di ciò che sarà, che viene elaborata ex ante, per poterne assicurare la realizzazione e darvi fondamento.” (U. De Ambrogio, 2013, pp.19) L'atto di progettare dunque è finalizzato a creare un cambiamento, non solo attraverso la produzione di oggetti tangibili ma anche di servizi. Molto spesso si progettano interventi che mirano a indurre cambiamenti nelle persone o nei contesti sociali d'appartenenza. Proprio perché interviene su e per il territorio, l'azione progettuale assume una prospettiva strategica più ampia di miglioramento dove il progetto rappresenta un passo intermedio. Intervenire sul territorio significa modificarne alcuni aspetti critici, anche per questo motivo la progettazione può e dovrebbe essere intesa non soltanto come un atto tecnico ma come uno strumento di partecipazione politica e di riappropriazione di potere poiché permette di rendere visibili i risultati dell'impegno messo in atto per raggiungere obiettivi comuni. A partire da questa riflessione durante il percorso di studi universitario si è deciso di dedicarsi su questo tema attraverso lo strumento del tirocinio curriculare. Durante l'ultimo anno accademico infatti è stato svolto un percorso formativo all'interno dell'Associazione “Acmos”, per studiare i processi ed i metodi di progettazione utilizzati. Durante tale percorso è stato analizzato e formalizzato all'interno del team di lavoro dell'Associazione il metodo del Project Cycle Management, ovvero un insieme di tecniche e metodologie elaborate nel corso di anni sulla base di esperienze pratiche, che puntano ad ottimizzare le fasi di pianificazione e controllo dell'intero ciclo di progettazione. A valle dell'esperienza di tirocinio si è scelto di continuare a proseguire nell'ambito della progettazione sociale, facendone il tema centrale del lavoro di tesi. La proposta progettuale nella tesi deriva da una serie di riflessioni riguardo al Project Cycle Management ed alla sua relativa applicabilità in contesto sociale, dato che nella sua formulazione originale esso prevede una serie di dispositivi tecnici piuttosto complicati nell'esecuzione e non adeguati ad alcune situazioni. Da qui, dunque, l'idea di costruire un metodo tecnico semplificato da poter proporre ai soggetti progettuali emergenti e consolidati in situazioni particolari (ad esempio in relazione a bandi di finanziamento che non richiedono una fase strategica di elevata complessità), promuovendo la logica progettuale e fornendo uno strumento di sostegno per le realtà che riscontrano criticità nella progettazione e nella produzione del progetto. L'obiettivo è dunque quello di aumentare l'efficacia e l'efficienza dei soggetti attuatori delle politiche sociali. Per costruire e validare tale metodo è stato utilizzato lo strumento dell'intervista libera somministrata rivolta specificatamente a due tipologie di soggetti del mondo della progettazione: chi progetta e chi finanzia. Attraverso le interviste è stato possibile infatti definire le criticità riscontrate in fase strategica e di scrittura progetFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
859280_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.78 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.78 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/49192