Il lavoro, seppur in modo parziale e circoscritto, si prefigge il precipuo scopo di esaminare quali siano stati i sentimenti politici e sociali che si potevano respirare nel Regno di Sardegna e, in particolar modo a Torino, nel concitato biennio 1848-'49 periodo per il quale la storiografia moderna è riuscita a ricostruire un quadro ben delineato della condizione in cui imperversava l'Europa in generale e, in particolare, la corte di Carlo Alberto. Tale studio non manifesta la presunzione di voler essere totalmente innovativo ed esaustivo sebbene sia evidente che il sentimento sotteso a ogni indagine deve essere caratterizzato da un qualche, seppur minimo, sentimento di ambizione. A conferma di ciò il motivo propulsore della ricerca è dato da un elemento di originalità: il ritrovamento nell'archivio storico della biblioteca civica di Torino di un diario inedito, il cui autore si ritiene possa essere Amedeo Peyron. Egli fu per lunghi anni architetto e ingegnere alla Corte Savoia. Il focus del lavoro è costituito dalla trascrizione del diario inedito che, presumibilmente, Amedeo Peyron tenne nell'intervallo di tempo compreso tra Gennaio 1849 e il Luglio 1849; esso rappresenta, in primis, un'occasione per osservare quanto fosse impellente il bisogno di parlare di politica, in un periodo caratterizzato da una forte censura, ma anche uno scorcio privilegiato per comprendere i sentimenti di rinnovamento che si stavano attuando in quel periodo. A tal proposito, prima di giungere alla trascrizione vera e propria, verranno esaminate le principali suggestioni che l'autore ci consegna. Alla luce di quanto sancito nelle pagine del diario, si tenterà di evidenziare l'importanza del biennio 1848-'49 che, nonostante l'arco temporale così breve, viene misurato nella varietà degli eventi e delle suggestioni ideologiche che si intrecciano, traghettandoci verso la vera e propria età contemporanea.
Tra pubblico e privato. Il 1848-1849 in Piemonte attraverso gli occhi di Amedeo Peyron
TOURNON, GIOVANNI
2018/2019
Abstract
Il lavoro, seppur in modo parziale e circoscritto, si prefigge il precipuo scopo di esaminare quali siano stati i sentimenti politici e sociali che si potevano respirare nel Regno di Sardegna e, in particolar modo a Torino, nel concitato biennio 1848-'49 periodo per il quale la storiografia moderna è riuscita a ricostruire un quadro ben delineato della condizione in cui imperversava l'Europa in generale e, in particolare, la corte di Carlo Alberto. Tale studio non manifesta la presunzione di voler essere totalmente innovativo ed esaustivo sebbene sia evidente che il sentimento sotteso a ogni indagine deve essere caratterizzato da un qualche, seppur minimo, sentimento di ambizione. A conferma di ciò il motivo propulsore della ricerca è dato da un elemento di originalità: il ritrovamento nell'archivio storico della biblioteca civica di Torino di un diario inedito, il cui autore si ritiene possa essere Amedeo Peyron. Egli fu per lunghi anni architetto e ingegnere alla Corte Savoia. Il focus del lavoro è costituito dalla trascrizione del diario inedito che, presumibilmente, Amedeo Peyron tenne nell'intervallo di tempo compreso tra Gennaio 1849 e il Luglio 1849; esso rappresenta, in primis, un'occasione per osservare quanto fosse impellente il bisogno di parlare di politica, in un periodo caratterizzato da una forte censura, ma anche uno scorcio privilegiato per comprendere i sentimenti di rinnovamento che si stavano attuando in quel periodo. A tal proposito, prima di giungere alla trascrizione vera e propria, verranno esaminate le principali suggestioni che l'autore ci consegna. Alla luce di quanto sancito nelle pagine del diario, si tenterà di evidenziare l'importanza del biennio 1848-'49 che, nonostante l'arco temporale così breve, viene misurato nella varietà degli eventi e delle suggestioni ideologiche che si intrecciano, traghettandoci verso la vera e propria età contemporanea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/49149