L’immunoterapia con anticorpi inibitori di checkpoint immunologici è una promettente opzione terapeutica per i pazienti con carcinoma squamocellulare del tratto testa-collo (SCCHN) refrattari a terapia standard. Scopo di questo lavoro è stato l’esplorazione dinamica del profilo immunofenotipico, in pazienti con SCCHN già chemotrattati in corso di immunoterapia con anticorpo anti PD-1 (Nivolumab), e sua possibile correlazione prognostica. Disegno sperimentale e risultati Il lavoro si è basato su raccolta, acquisizioni ed analisi citofluorimetriche di campioni di sangue periferico raccolte prima del trattamento, dopo 3 cicli, e al momento della progressione di malattia. L’analisi si riferisce ad un primo parziale gruppo di pazienti, parte di una coorte maggiore in corso di studio. Abbiamo messo a punto un pannello di analisi che consentisse la simultanea valutazione di linfociti T e principali subsets effettori, componenti immunosoppressorie (T regolatori, Cellule mieloidi soppressorie MDSC), linfociti NK ed NKT, principali marcatori di esaurimento funzionale (PD-1, TIM-3, LAG-3). Per le correlazioni prognostiche, abbiamo schematicamente suddiviso i pazienti in base al minore o peggiore beneficio clinico (tempo libero da progressione; sopravvivenza globale). Abbiamo dimostrato la fattibilità di questo genere di analisi in “real life”. Non abbiamo osservato, con i limiti della ridotta numerosità, significative correlazioni dei valori basali con prognosi, a parte una maggiore presenza di linfociti con profilo di esaurimento funzionale (PD1+, TIM3+, LAG3+) nei pazienti con minor beneficio clinico. Come atteso, il decadimento delle condizioni e progressione di malattia si è associato ad un trend di riduzione delle componenti linfocitarie ed aumento delle MDSC circolanti. Conclusioni Abbiamo dimostrato la fattibilità ed applicabilità di una profilazione immunologica di pazienti in corso di immunoterapia. I dati iniziali supportano una correlazione tra il profilo di esaurimento funzionale basale e peggior andamento clinico, da confermare su numerosità maggiori e utilizzabile in studi traslazionali affiancati a protocolli di immunoterapia.
L’immunoterapia con anticorpi inibitori di checkpoint immunologici è una promettente opzione terapeutica per i pazienti con carcinoma squamocellulare del tratto testa-collo (SCCHN) refrattari a terapia standard. Scopo di questo lavoro è stato l’esplorazione dinamica del profilo immunofenotipico, in pazienti con SCCHN già chemotrattati in corso di immunoterapia con anticorpo anti PD-1 (Nivolumab), e sua possibile correlazione prognostica. Disegno sperimentale e risultati Il lavoro si è basato su raccolta, acquisizioni ed analisi citofluorimetriche di campioni di sangue periferico raccolte prima del trattamento, dopo 3 cicli, e al momento della progressione di malattia. L’analisi si riferisce ad un primo parziale gruppo di pazienti, parte di una coorte maggiore in corso di studio. Abbiamo messo a punto un pannello di analisi che consentisse la simultanea valutazione di linfociti T e principali subsets effettori, componenti immunosoppressorie (T regolatori, Cellule mieloidi soppressorie MDSC), linfociti NK ed NKT, principali marcatori di esaurimento funzionale (PD-1, TIM-3, LAG-3). Per le correlazioni prognostiche, abbiamo schematicamente suddiviso i pazienti in base al minore o peggiore beneficio clinico (tempo libero da progressione; sopravvivenza globale). Abbiamo dimostrato la fattibilità di questo genere di analisi in “real life”. Non abbiamo osservato, con i limiti della ridotta numerosità, significative correlazioni dei valori basali con prognosi, a parte una maggiore presenza di linfociti con profilo di esaurimento funzionale (PD1+, TIM3+, LAG3+) nei pazienti con minor beneficio clinico. Come atteso, il decadimento delle condizioni e progressione di malattia si è associato ad un trend di riduzione delle componenti linfocitarie ed aumento delle MDSC circolanti. Conclusioni Abbiamo dimostrato la fattibilità ed applicabilità di una profilazione immunologica di pazienti in corso di immunoterapia. I dati iniziali supportano una correlazione tra il profilo di esaurimento funzionale basale e peggior andamento clinico, da confermare su numerosità maggiori e utilizzabile in studi traslazionali affiancati a protocolli di immunoterapia.
Profilo immunologico dinamico in pazienti con tumore del distretto testa-collo in trattamento immunoterapico.
VARESIO, ALEXIA VICTORIA
2020/2021
Abstract
L’immunoterapia con anticorpi inibitori di checkpoint immunologici è una promettente opzione terapeutica per i pazienti con carcinoma squamocellulare del tratto testa-collo (SCCHN) refrattari a terapia standard. Scopo di questo lavoro è stato l’esplorazione dinamica del profilo immunofenotipico, in pazienti con SCCHN già chemotrattati in corso di immunoterapia con anticorpo anti PD-1 (Nivolumab), e sua possibile correlazione prognostica. Disegno sperimentale e risultati Il lavoro si è basato su raccolta, acquisizioni ed analisi citofluorimetriche di campioni di sangue periferico raccolte prima del trattamento, dopo 3 cicli, e al momento della progressione di malattia. L’analisi si riferisce ad un primo parziale gruppo di pazienti, parte di una coorte maggiore in corso di studio. Abbiamo messo a punto un pannello di analisi che consentisse la simultanea valutazione di linfociti T e principali subsets effettori, componenti immunosoppressorie (T regolatori, Cellule mieloidi soppressorie MDSC), linfociti NK ed NKT, principali marcatori di esaurimento funzionale (PD-1, TIM-3, LAG-3). Per le correlazioni prognostiche, abbiamo schematicamente suddiviso i pazienti in base al minore o peggiore beneficio clinico (tempo libero da progressione; sopravvivenza globale). Abbiamo dimostrato la fattibilità di questo genere di analisi in “real life”. Non abbiamo osservato, con i limiti della ridotta numerosità, significative correlazioni dei valori basali con prognosi, a parte una maggiore presenza di linfociti con profilo di esaurimento funzionale (PD1+, TIM3+, LAG3+) nei pazienti con minor beneficio clinico. Come atteso, il decadimento delle condizioni e progressione di malattia si è associato ad un trend di riduzione delle componenti linfocitarie ed aumento delle MDSC circolanti. Conclusioni Abbiamo dimostrato la fattibilità ed applicabilità di una profilazione immunologica di pazienti in corso di immunoterapia. I dati iniziali supportano una correlazione tra il profilo di esaurimento funzionale basale e peggior andamento clinico, da confermare su numerosità maggiori e utilizzabile in studi traslazionali affiancati a protocolli di immunoterapia.File | Dimensione | Formato | |
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