For some time now, scholars have been debating about a lack of democracy of the European institutions. In fact, since the European Union definitively absorbed the functions of the European Coal and Steal Community and of the European Economic Community and progressively integrated them, not only with economical aspects, the 4 policies produced by this institution have been increasingly affecting the everyday life of its citizens. However, especially in the last few years and also due to common issues such as immigration, climate change and member states' tax regimes diversity, the matter of a “democratic deficit” re-emerged strongly. Indeed, the citizens of the European Union are often left out of decision making processes and the main legislative bodies are not always transparent. All of this is probably part of the cause of recent events such as Brexit, which lead the Union to the loss of one of its most populous states, or the nationalistic and sovereign resentment that have been developing in several member states. Thus the Union stands in front of important political decisions that must be taken swiftly to ensure the well-being of its citizens and to maintain, or even enhance, its relevance in the international system. The research questions are then the following: what is the democratic deficit of the European Union? Why is it necessary to still talk about it and above all nowadays? Do solutions to the problem exist? This thesis aims at the problematisation of this European Union's lack of democracy, contextualising it to the present situation and it tries to set out possible solutions. Namely, the topics of the civil society and the participatory democracy are to be explored during the paper, as answers to the democratic deficit.
È ormai da tempo che in ambito accademico si tratta il tema della mancanza di democrazia delle istituzioni europee. Da quando infatti l'Unione Europea (UE) ha definitivamente assorbito le funzioni della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA) e della Comunità Economica Europea (CEE) e le ha progressivamente integrate sotto un punto di vista non più solo economico, le scelte politiche prodotte da questa istituzione hanno avuto sempre più effetti diretti su vari aspetti della vita dei suoi cittadini. Tuttavia, soprattutto negli ultimi anni e anche a causa di questioni comuni come ad esempio l'immigrazione, i mutamenti climatici o la diversità dei regimi fiscali dei paesi membri, il problema del “deficit democratico” è riemerso prepotentemente. In effetti, i cittadini europei rimangono spesso esclusi dai processi decisionali e i principali organismi legislativi non risultano sempre trasparenti. Tutto ciò è stato probabilmente parte della causa di avvenimenti come la Brexit, che ha portato l'UE a perdere uno dei suoi stati membri più popolosi, e del risentimento nazionalista e sovranista sviluppatosi in diversi paesi membri. L'Unione si trova perciò difronte a decisioni politiche importanti che devono essere prese con rapidità per garantire il benessere dei propri cittadini e per mantenere, se non per aumentare, la propria rilevanza nel sistema internazionale. Le domande di ricerca sono allora le seguenti: che cos'è il deficit democratico dell'Unione Europea? Perché è necessario parlarne ancora e soprattutto al giorno d'oggi? Esistono soluzioni al problema? L'elaborato si prefigge dunque come obiettivo quello di problematizzare questa mancanza di democrazia dell'Unione Europea contestualizzandola nel periodo attuale e cercando di individuare possibili soluzioni. In particolare, si esplorano i temi della società civile e della democrazia partecipativa come risposte al deficit democratico.
Il deficit democratico dell'Unione Europea Democrazia partecipativa e coinvolgimento della società civile come possibili soluzioni?
BUFFAGNI, MATTEO
2018/2019
Abstract
È ormai da tempo che in ambito accademico si tratta il tema della mancanza di democrazia delle istituzioni europee. Da quando infatti l'Unione Europea (UE) ha definitivamente assorbito le funzioni della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA) e della Comunità Economica Europea (CEE) e le ha progressivamente integrate sotto un punto di vista non più solo economico, le scelte politiche prodotte da questa istituzione hanno avuto sempre più effetti diretti su vari aspetti della vita dei suoi cittadini. Tuttavia, soprattutto negli ultimi anni e anche a causa di questioni comuni come ad esempio l'immigrazione, i mutamenti climatici o la diversità dei regimi fiscali dei paesi membri, il problema del “deficit democratico” è riemerso prepotentemente. In effetti, i cittadini europei rimangono spesso esclusi dai processi decisionali e i principali organismi legislativi non risultano sempre trasparenti. Tutto ciò è stato probabilmente parte della causa di avvenimenti come la Brexit, che ha portato l'UE a perdere uno dei suoi stati membri più popolosi, e del risentimento nazionalista e sovranista sviluppatosi in diversi paesi membri. L'Unione si trova perciò difronte a decisioni politiche importanti che devono essere prese con rapidità per garantire il benessere dei propri cittadini e per mantenere, se non per aumentare, la propria rilevanza nel sistema internazionale. Le domande di ricerca sono allora le seguenti: che cos'è il deficit democratico dell'Unione Europea? Perché è necessario parlarne ancora e soprattutto al giorno d'oggi? Esistono soluzioni al problema? L'elaborato si prefigge dunque come obiettivo quello di problematizzare questa mancanza di democrazia dell'Unione Europea contestualizzandola nel periodo attuale e cercando di individuare possibili soluzioni. In particolare, si esplorano i temi della società civile e della democrazia partecipativa come risposte al deficit democratico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/48997