Background: Continuing Education represents for the healthcare professional the main tool to be able to operate in a context of quality, touching all aspects, thus building its own level of technical-scientific quality in a context of organizational appropriateness adequate to ensure a high perceived and technical-professional quality for the community. The "National CME Program" represents an important impulse to achieve this level of quality, since it is an indispensable tool for continuing medical education in Italy, with the aim of harmonizing a system that, being addressed to the entire health care sector and to different categories of professionals, is notoriously characterized by heterogeneous needs. Although the cost of the training opportunity is substantial, the amount of resources invested by healthcare professionals in this area is difficult to estimate. Research done in this area has investigated its effects on changes in professional practice and health outcomes, highlighting its positive contribution, especially in a very dynamic reality such as the scientific literature. Objective: the main purpose is to evaluate the current consideration and diffusion of the instrument of self-education. The secondary goal is to assess the applicability and usefulness of a checklist to support healthcare professionals in the process of self-training, also recognizing the figure of support of the self-training tutor. Materials and Methods: defined a sample of academic figures such as President of the Degree Course and Coordinator of the course of Health Professions with programmed access of the University of Turin, the University of Eastern Piedmont and the University of Milan Statale, a survey questionnaire was submitted regarding the instrument of Self-Training. To the questionnaire was added the possibility of a narrative interview to deepen the subject matter. In the following phase, a second sample of health professionals was given the checklist to support the management of clinical research or training questions, followed by the Self-training Tutor. Following its use, through focus group discussions, the critical issues and strengths found by the sample subjects were noted. Results: the data collection resulting from the administration of the first questionnaire provided information regarding the application of the tool of self-training in the academic landscape through the use of integrative activities for this purpose and its potential impact on clinical practice in both academic and professional settings. From the second collection of data, content has been extrapolated regarding the actual usefulness of the checklist developed and the Self-Training Tutor, recognizing their usefulness and validity with regard to applicability, completeness and translationality, but emphasizing the need for support from the Professional Orders. Conclusion: the evaluation of the state of the art of self-education in the academic sphere has underlined the strong presence of this theme, which is not as present in the professional reality. In light of the data, further studies are needed to increase the relevance of the findings and its dissemination in order to expand the catchment area and raise awareness among professionals in its use.
Background: la Formazione Continua rappresenta per il professionista sanitario lo strumento principe per poter operare in un contesto di qualità, toccandone tutti gli aspetti, costruendo quindi il proprio livello di qualità tecnico-scientifica in un contesto di appropriatezza organizzativa adeguata a garantire un’elevata qualità percepita e tecnico-professionale per la collettività. Il “Programma Nazionale ECM” rappresenta un impulso importante per ottenere questo livello qualitativo, in quanto strumento indispensabile per la programmazione continua in medicina in Italia, con l’obiettivo di armonizzare un sistema che, essendo rivolto all’intero comparto della Sanità e a diverse categorie di professionisti, è notoriamente caratterizzato da esigenze eterogenee. Sebbene il costo dell’opportunità formativa sia sostanziale, la quantità di risorse investite dai professionisti sanitari in questo ambito risulta difficilmente stimabile. Le ricerche fatte in questo ambito ne hanno indagato gli effetti sui cambiamenti nella pratica professionale e sugli outcome di salute evidenziando il contributo positivo, soprattutto in una realtà molto dinamica come quella della letteratura scientifica. Obiettivo: l’obiettivo primario è valutare l’attuale considerazione e diffusione dello strumento dell’Autoformazione. L’obiettivo secondario è valutare l’applicabilità e l’utilità di una checklist a supporto dei professionisti sanitari nel processo di Autoformazione, riconoscendo inoltre la figura di supporto del Tutor di Autoformazione. Materiali e Metodi: definito un campione di figure accademiche quali Presidente del Corso di Laurea e Coordinatore del corso delle Professioni Sanitarie ad accesso programmato dell’Università degli Studi di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale e dell’Università degli Studi di Milano Statale, è stato sottoposto un questionario di indagine in merito allo strumento dell’Autoformazione. Al questionario è stata aggiunta la possibilità di un’intervista narrativa per approfondire la tematica trattata. Nella seconda fase è stata sottoposta, ad un secondo campione di professionisti sanitari, la checklist di supporto per la gestione di quesiti di ricerca clinici o di formazione, seguiti dal Tutor di Autoformazione. In seguito al suo utilizzo, tramite gruppi di discussione all’interno di focus group sono state rilevate le criticità e i punti di forza riscontrati dai soggetti del campione. Risultati: la raccolta dati derivante dalla somministrazione del primo questionario ha fornito risultati in merito all’applicazione dello strumento dell’autoformazione nel panorama accademico grazie all’utilizzo delle attività integrative a questo scopo e del suo potenziale impatto sulla pratica clinica sia in ambito accademico che professionale. Dalla seconda raccolta di dati sono stati estrapolati contenuti in merito all’effettiva utilità della checklist elaborata e del Tutor di Autoformazione, riconoscendo la loro utilità e validità per ciò che concerne applicabilità, completezza e traslazionalità, sottolineando però la necessità di un supporto da parte degli Ordini professionali. Conclusione: la valutazione dello stato dell’arte dell’Autoformazione in ambito accademico ha sottolineato la forte presenza di questo tema, non altrettanto presente nella realtà professionale. Alla luce dei dati, risultano necessari ulteriori studi per aumentare la rilevanza delle conclusioni e una sua diffusione al fine di ampliare il bacino d’utenza e di sensibilizzare i professionisti nel suo utilizzo.
Educazione continua in Medicina e Autoformazione: uno strumento da potenziare
BATTAGLINO, ANDREA
2020/2021
Abstract
Background: la Formazione Continua rappresenta per il professionista sanitario lo strumento principe per poter operare in un contesto di qualità, toccandone tutti gli aspetti, costruendo quindi il proprio livello di qualità tecnico-scientifica in un contesto di appropriatezza organizzativa adeguata a garantire un’elevata qualità percepita e tecnico-professionale per la collettività. Il “Programma Nazionale ECM” rappresenta un impulso importante per ottenere questo livello qualitativo, in quanto strumento indispensabile per la programmazione continua in medicina in Italia, con l’obiettivo di armonizzare un sistema che, essendo rivolto all’intero comparto della Sanità e a diverse categorie di professionisti, è notoriamente caratterizzato da esigenze eterogenee. Sebbene il costo dell’opportunità formativa sia sostanziale, la quantità di risorse investite dai professionisti sanitari in questo ambito risulta difficilmente stimabile. Le ricerche fatte in questo ambito ne hanno indagato gli effetti sui cambiamenti nella pratica professionale e sugli outcome di salute evidenziando il contributo positivo, soprattutto in una realtà molto dinamica come quella della letteratura scientifica. Obiettivo: l’obiettivo primario è valutare l’attuale considerazione e diffusione dello strumento dell’Autoformazione. L’obiettivo secondario è valutare l’applicabilità e l’utilità di una checklist a supporto dei professionisti sanitari nel processo di Autoformazione, riconoscendo inoltre la figura di supporto del Tutor di Autoformazione. Materiali e Metodi: definito un campione di figure accademiche quali Presidente del Corso di Laurea e Coordinatore del corso delle Professioni Sanitarie ad accesso programmato dell’Università degli Studi di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale e dell’Università degli Studi di Milano Statale, è stato sottoposto un questionario di indagine in merito allo strumento dell’Autoformazione. Al questionario è stata aggiunta la possibilità di un’intervista narrativa per approfondire la tematica trattata. Nella seconda fase è stata sottoposta, ad un secondo campione di professionisti sanitari, la checklist di supporto per la gestione di quesiti di ricerca clinici o di formazione, seguiti dal Tutor di Autoformazione. In seguito al suo utilizzo, tramite gruppi di discussione all’interno di focus group sono state rilevate le criticità e i punti di forza riscontrati dai soggetti del campione. Risultati: la raccolta dati derivante dalla somministrazione del primo questionario ha fornito risultati in merito all’applicazione dello strumento dell’autoformazione nel panorama accademico grazie all’utilizzo delle attività integrative a questo scopo e del suo potenziale impatto sulla pratica clinica sia in ambito accademico che professionale. Dalla seconda raccolta di dati sono stati estrapolati contenuti in merito all’effettiva utilità della checklist elaborata e del Tutor di Autoformazione, riconoscendo la loro utilità e validità per ciò che concerne applicabilità, completezza e traslazionalità, sottolineando però la necessità di un supporto da parte degli Ordini professionali. Conclusione: la valutazione dello stato dell’arte dell’Autoformazione in ambito accademico ha sottolineato la forte presenza di questo tema, non altrettanto presente nella realtà professionale. Alla luce dei dati, risultano necessari ulteriori studi per aumentare la rilevanza delle conclusioni e una sua diffusione al fine di ampliare il bacino d’utenza e di sensibilizzare i professionisti nel suo utilizzo.File | Dimensione | Formato | |
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