Una persona adulta utilizza in media 9 diversi prodotti cosmetici ogni giorno, per mantenere il proprio aspetto sano, detergersi e/o mascherare le imperfezioni. Vista l'importanza che i cosmetici rivestono nella vita quotidiana è necessario che questa tipologia di prodotti risulti sicura per la salute del consumatore, nelle normali e prevedibili condizioni di uso. Questa sicurezza è determinata, tra i diversi fattori, anche sul contenuto di elementi potenzialmente pericolosi, tra i quali emergono diversi metalli e metalloidi, il cui utilizzo è vietato dal Regolamento 1223/2009 della Comunità Europea relativo ai prodotti cosmetici. Il Regolamento consente la presenza di queste sostanze vietate, elencate nell'allegato II dello stesso, a patto che non venga superata quella che è definita ¿traccia inevitabile¿, nel rispetto delle buone norme di fabbricazione e tenendo conto dell'ubiquitarietà di questi elementi. Non viene però quantificato il limite massimo ammesso come traccia, compito che spetta quindi alle Autorità competenti dei singoli Stati membri dell'UE. In Italia il Ministero della Salute fa riferimento agli studi e ai pareri dall'Istituto Superiore di Sanità, per definire le quantità massime tollerabili come tracce. Tra le sostanze vietate a livello europeo, l'ISS ha suggerito soglie limite per As, Cd, Co, Cr, Hg, Ni, Pb e Sb. Lo scopo di questo lavoro prevedeva la determinazione di questi elementi, in aggiunta all'alluminio (non vietato dal Regolamento, ma largamente impiegato e dall'importante profilo tossicologico) di diversi prodotti cosmetici commercialmente disponibili e di diversa provenienza mediante spettroscopia di emissione ottica a plasma accoppiato induttivamente (ICP-OES) in seguito a mineralizzazione dei campioni mediante digestione acida con microonde. Con la stessa tecnica analitica, inoltre, si voleva valutate la capacità di questi metalli di penetrare all'interno degli strati cutanei e valutare quindi un potenziale assorbimento da parte dell'organismo, effettuando studi in vitro e utilizzando pelle di origine suina come sostituta di quella umana. Per effettuare queste prove ci si è serviti di celle di diffusione verticale di Franz, utilizzando come fasi riceventi diverse soluzioni che simulassero fluidi biologici. Dai risultati ottenuti è emerso un apparente superamento, per alcuni campioni, delle soglie limite suggerite dall'ISS e dalle linee guida della Regione Piemonte per una parte degli elementi presi in esame. Dalle prove in vitro di permeazione cutanea eseguite sul Cr (presente nella maggior parte dei cosmetici analizzati) è emersa una parziale permeazione attraverso la pelle, con un leggero accumulo tra gli strati della cute.

Contaminazione di cosmetici da metalli: estrazione, determinazione analitica e valutazione in vitro della permeazione cutanea

CAPELLI, RICCARDO
2018/2019

Abstract

Una persona adulta utilizza in media 9 diversi prodotti cosmetici ogni giorno, per mantenere il proprio aspetto sano, detergersi e/o mascherare le imperfezioni. Vista l'importanza che i cosmetici rivestono nella vita quotidiana è necessario che questa tipologia di prodotti risulti sicura per la salute del consumatore, nelle normali e prevedibili condizioni di uso. Questa sicurezza è determinata, tra i diversi fattori, anche sul contenuto di elementi potenzialmente pericolosi, tra i quali emergono diversi metalli e metalloidi, il cui utilizzo è vietato dal Regolamento 1223/2009 della Comunità Europea relativo ai prodotti cosmetici. Il Regolamento consente la presenza di queste sostanze vietate, elencate nell'allegato II dello stesso, a patto che non venga superata quella che è definita ¿traccia inevitabile¿, nel rispetto delle buone norme di fabbricazione e tenendo conto dell'ubiquitarietà di questi elementi. Non viene però quantificato il limite massimo ammesso come traccia, compito che spetta quindi alle Autorità competenti dei singoli Stati membri dell'UE. In Italia il Ministero della Salute fa riferimento agli studi e ai pareri dall'Istituto Superiore di Sanità, per definire le quantità massime tollerabili come tracce. Tra le sostanze vietate a livello europeo, l'ISS ha suggerito soglie limite per As, Cd, Co, Cr, Hg, Ni, Pb e Sb. Lo scopo di questo lavoro prevedeva la determinazione di questi elementi, in aggiunta all'alluminio (non vietato dal Regolamento, ma largamente impiegato e dall'importante profilo tossicologico) di diversi prodotti cosmetici commercialmente disponibili e di diversa provenienza mediante spettroscopia di emissione ottica a plasma accoppiato induttivamente (ICP-OES) in seguito a mineralizzazione dei campioni mediante digestione acida con microonde. Con la stessa tecnica analitica, inoltre, si voleva valutate la capacità di questi metalli di penetrare all'interno degli strati cutanei e valutare quindi un potenziale assorbimento da parte dell'organismo, effettuando studi in vitro e utilizzando pelle di origine suina come sostituta di quella umana. Per effettuare queste prove ci si è serviti di celle di diffusione verticale di Franz, utilizzando come fasi riceventi diverse soluzioni che simulassero fluidi biologici. Dai risultati ottenuti è emerso un apparente superamento, per alcuni campioni, delle soglie limite suggerite dall'ISS e dalle linee guida della Regione Piemonte per una parte degli elementi presi in esame. Dalle prove in vitro di permeazione cutanea eseguite sul Cr (presente nella maggior parte dei cosmetici analizzati) è emersa una parziale permeazione attraverso la pelle, con un leggero accumulo tra gli strati della cute.
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