L'origine del capolavoro boccacciano è stata individuata dai critici in un processo letterario non monogenetico, bensì poligenetico. Il Decameron è, infatti, un prodotto complesso e plurisfaccettato, nel quale confluiscono influenze provenienti da una molteplicità di generi diversi, che spaziano dalla narrativa lunga (come il roman cortese) alla narrativa breve (come il lai, il fabliau, la vida, ecc.). Questo lavoro ha lo scopo di indagare lo stretto rapporto tra il Decameron e il fabliau, mettendo a confronto un campione di novelle con un campione di fabliaux, che la critica di Boccaccio considera modelli di tali novelle. L'analisi comparativa si propone, poi, di mettere in evidenza non solo i punti di contatto tra ciascuna novella e il corrispondente ipotesto fabliolistico, ma soprattutto le principali innovazioni dell'autore e le profonde trasformazioni che investono le novelle rispetto ai fabliaux. Il risultato dell'analisi mostra con chiarezza il forte debito del Decameron nei confronti del genere fabliolistico, nonostante non si possa essere certi delle forma, scritta o orale, delle fonti note al Boccaccio. In altre parole, risulta ancora da accertare se l'autore avesse conosciuto i fabliaux in oggetto mediante la lettura di veri e propri manoscritti oppure mediante le performance orali dei giullari, a cui egli doveva aver sicuramente partecipato durante il suo soggiorno napoletano.
I fabliaux di Boccaccio: la narrativa breve antico-francese e la codificazione del genere novella
FOIERI, SOPHIE
2018/2019
Abstract
L'origine del capolavoro boccacciano è stata individuata dai critici in un processo letterario non monogenetico, bensì poligenetico. Il Decameron è, infatti, un prodotto complesso e plurisfaccettato, nel quale confluiscono influenze provenienti da una molteplicità di generi diversi, che spaziano dalla narrativa lunga (come il roman cortese) alla narrativa breve (come il lai, il fabliau, la vida, ecc.). Questo lavoro ha lo scopo di indagare lo stretto rapporto tra il Decameron e il fabliau, mettendo a confronto un campione di novelle con un campione di fabliaux, che la critica di Boccaccio considera modelli di tali novelle. L'analisi comparativa si propone, poi, di mettere in evidenza non solo i punti di contatto tra ciascuna novella e il corrispondente ipotesto fabliolistico, ma soprattutto le principali innovazioni dell'autore e le profonde trasformazioni che investono le novelle rispetto ai fabliaux. Il risultato dell'analisi mostra con chiarezza il forte debito del Decameron nei confronti del genere fabliolistico, nonostante non si possa essere certi delle forma, scritta o orale, delle fonti note al Boccaccio. In altre parole, risulta ancora da accertare se l'autore avesse conosciuto i fabliaux in oggetto mediante la lettura di veri e propri manoscritti oppure mediante le performance orali dei giullari, a cui egli doveva aver sicuramente partecipato durante il suo soggiorno napoletano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/48871