‘Muovi il tempo’: proposta di un progetto di incentivazione del movimento in un day hospital oncologico

BACKGROUND: in Italy, generally one out of three women and one out of two men can have a cancer during their lifetime. The negative impact of the disease, symptoms and treatments have increasingly focused attention on new interventions to improve the patients’ quality of life, their participation and autonomy, leading to a positive change in their daily lives. The literature review points out that in order to achieve improve the perception of life, the most effective interventions include the combination of movement, physical exercise and non-specific physical activity with medical and pharmacological treatments. In this context the project "Muovi il tempo"(Move the time) has been created by Papa Giovanni XXIII hospital in Bergamo for cancer patient undergoing chemotherapy in the day hospital. OBJECTIVE: to create "Muovi il tempo", a project that aims to positively impact on the aftermath of oncological pathology on the life of patients, improving their perception of quality of life and increasing their autonomy and independence stimulating movement and physical activities. METHODS: in order to draw up the project, a preliminary literature review was performed to investigate the target population and its symptoms and a subsequent analysis of the existing one to investigate the efficacy and effects of movement in cancer patients undergoing chemotherapy. Thanks to the combination of literature and the characteristics of cancer patients and finally with the structural and managerial characteristics of the specific department in which it operates, the "Muovi il tempo" project was built and all the operational and practical characteristics were outlined to make it reliable. During the pandemic Covid-19 the drafting phase of the project was resumed, the specific consequences were analyzed both on the organization and above all on patients, updating the project to the historical context. RESULTS: “Muovi il tempo” program proposes execution of physical activity both in the hospital and at home to cancer patients’ undergoing chemotherapy in a day-hospital regime. In the hospital, the proposal to keep active is made during the waiting time between preliminary visits and the administration of chemotherapy: in this context users are offered to perform movement for about 30 minutes twice a week following the instruction of the physiotherapist. The proposal involved carrying out exercises in groups of 6-7 patients who alternated and changed according to the administration of the chemotherapy treatment. With the advent of Covid-19, the proposal has been revised: there is the possibility of carrying out activities in groups, but with a maximum of 4 patients, or the change to deliver the activity in a telematic channel, with videos created and shared by the physiotherapist. Patients are also asked to keep active at home, both by carrying out some exercises proposed by the physiotherapist through a specific exercise book and by choosing movement rather than sedentary life everyday (for example, taking the stairs rather than the elevator, going on foot instead than by car). To advertise the proposal and encourage patients to exercise and to be active, an informative brochure has been created and it will be delivered to all users in the ward. CONCLUSION: movement and physical activity have primary importance for cancer patients undergoing chemotherapy as they can improve the perception of life quality as well as the life with the disease and its treatments. Therefore, the patient must be educated about the fundamental role of physical exercise, active life and movement must be combined with medical care. To propose exercise and non-specific physical movement first of all in a hospital and then at home, the role of a physiotherapist is essential and has primary importance to analyze the needs of patient and to build a specific proposal suited to them.

INTRODUZIONE: in Italia una donna su tre e un uomo su due hanno la probabilità di sviluppare un qualunque tumore nel corso della propria vita. L’impatto negativo e gli effetti collaterali della patologia e dei trattamenti ha focalizzato sempre più l’attenzione sulla ricerca di interventi in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti e di produrre un cambiamento in positivo nella quotidianità. Dalla letteratura emerge che tra gli interventi più efficaci vi sia l’accostamento alle classiche cure dell’esecuzione di movimento ed attività fisica aspecifica. In questo contesto e in quest’ottica di miglioramento nasce il progetto “Muovi il tempo” con l’obiettivo di formulare una proposta di movimento su misura del paziente oncologico sottoposto a chemioterapia in regime di day-hospital all’interno del day hospital oncologico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. SCOPO: costruire il progetto di incentivazione al movimento “Muovi il tempo” con l’obiettivo di intervenire sull’impatto negativo della patologia oncologica sulla qualità della vita dei pazienti e sugli esiti che questa comporta, migliorando la percezione di vita e aumentando la loro autonomia. MATERIALI E METODI: “Muovi il tempo” è stato costruito a seguito di una preliminare revisione della letteratura per conoscere la popolazione target e i bisogni e una successiva analisi dell’esistente per indagare l’efficacia del movimento nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Per definire le caratteristiche operative, le informazioni reperite in letteratura sono state combinate con gli aspetti strutturali e gestionali del reparto in cui si andrà ad operare. In seguito all’avvento della pandemia da Covid-19 durante la fase di redazione del progetto, si è reso necessario attualizzarlo al contesto storico analizzando le conseguenze specifiche sull’organizzazione e sui pazienti. RISULTATI: “Muovi il tempo” propone attività fisica sia in ospedale che al proprio domicilio. In ospedale, la proposta è fatta ai pazienti durante l’attesa tra le visite preliminari e la somministrazione della chemioterapia: inizialmente si prevedeva attività fisica per circa 30 minuti 2 volte alla settimana in gruppi da 6-7 pazienti che si alternavano in base alla somministrazione della chemioterapia. Con l’avvento del Covid-19, il progetto rivisto prevede attività in gruppi di 4 pazienti o, in caso di impossibilità di attività in presenza e a gruppi, la modalità telematica con video creati e condivisi dal fisioterapista. Ai pazienti viene chiesto di mantenersi attivi presso il proprio domicilio sia eseguendo alcuni degli esercizi proposti dal fisioterapista sia scegliendo nella quotidianità il movimento (prendere le scale piuttosto che l’ascensore, andare a piedi invece che in automobile). Per fare conoscere la proposta e incentivare i pazienti al movimento si è creato un opuscolo divulgativo che verrà condiviso in reparto. CONCLUSIONE: lo svolgimento di movimento è di primaria importanza per il paziente oncologico sottoposto a chemioterapia in quando migliora la sua percezione di qualità della vita e la convivenza con la malattia e i trattamenti. Il paziente deve essere educato sul ruolo fondamentale dell’esercizio fisico e il movimento deve essere proposto in aggiunta alle classiche cure. Per proporre attività e movimento aspecifico in primis in un contesto ospedaliero e poi al domicilio la figura del fisioterapista risulta di primaria importanza, soprattutto poiché in grado di analizzare le necessità dei pazienti, costruire l’intervento adatto ai loro bisogni e accompagnarli in un cambiamento stabile dello stile di vita.