In the last decade laws regarding the use of plant-protection products have become stricter and have been bounded to the increasing attention of consumers toward an agriculture that utilizes less chemical products. Therefore, it is important, necessary and urgent to make the use of these products more efficient, so that the possible risks for the environment and humans are reduced, and a crucial matter to begin with is finding the right dose to use. The latter is displayed on the label of the pesticides and is generally expressed in terms of concentration (kg or L of pesticides per 100 L of water), using 1000 L ha-1 for vineyards as standard volume application rate. Sometimes the dose rate is indicated in terms of kg or L per hectare of treated surface area, but also in this case the dose rate has no link with the actual size of the targeted surface present that needs to be reached during the application. The adoption of these dose expression methods, however, causes great variability in the actual deposits on the target because of the extreme diversity between planting distances, pruning systems and of the heterogeneity of the growth of vegetation over time that characterizes our vineyards. The concept of ¿crop adapted spraying¿, which considers the effects of the number and the morphology of the target crops and of the configuration of the sprayer, is nowadays suggested to remedy the inadequacy of the current dose expression method. On such matter, in the past years many studies have been done to find the best dose expression method. These studies have taken into consideration different crop structure parameters such the Leaf Wall Area (LWA), the Tree Row Volume (TRV) e the Leaf Area Index (LAI). Among these, the LWA seems to be specially adapt to hedgerow vineyards, index in which the height of the foliage is linked to the vegetative development, and because of this suitability the European agrichemical industry is investing resources to promote many studies about the effectiveness of the product when the dose is calculated according to LWA. Once consolidated, this last dose expression method will have to be combined with the identification of the volume rate to dilute and to spread the product over the target using the sprayer. The aim of this thesis is to study the correlation between the vegetative parameters of the vine and the chemical deposits that different types of sprayers could generate in hedgerow vineyards, in order to define a consolidated and of easy-use criterion to express the right volumes rate. During 2016, 2017 and 2018 a first study has been conducted to characterize the development of the vegetation morphology, defined with the Point Quadrat Technique that was carried out on 51 vineyards of the Pianura Padana (Italy) (14 cultivars, hedgerow vineyards, different pruning systems). Such study found that the crop structure parameter that best describes the succession of the phenological phases is the LWA, which resulted in a high positive correlation with the phases (RPearson = 0,871). Moreover, this LWA has proven to be able to highlight the differences of growth that could occur in years characterized by different weather trends and is also applicable to many different hedgerow vineyards varieties. Various attempts have been tried to evaluate the maximum actual deposits obtained on the vegetation of the target vineyard in its different phenological phases and to correlate these phases to the LWA, employing both a t
Nell'ultimo decennio si è assistito all'emanazione di normative sull'utilizzo dei prodotti fitoiatrici sempre più stringenti e legate anche ad una crescente attenzione dei consumatori verso un'agricoltura che utilizza meno prodotti chimici. È quindi importante, oltre che necessario e urgente, rendere più efficiente l'utilizzo di questi prodotti, in modo da ridurre i loro possibili rischi per l'ambiente e l'uomo, a cominciare dall'individuazione della corretta dose da impiegare. Quest'ultima è riportata in etichetta del prodotto chimico ed è oggi generalmente espressa in termini di concentrazione (kg o L di prodotto per 100 L di acqua), usando come riferimento un volume di applicazione medio, che per il vigneto è di 1000 L ha-1. In alcuni casi viene indicata la dose di fitofarmaco in termini di kg o L per ettaro di superficie trattata, ma anche in questo caso senza nessun riferimento all'effettiva entità della superficie bersaglio presente e che bisogna raggiungere con il trattamento fitoiatrico. L'adozione di questi metodi di espressione della dose genera una grande variabilità nei depositi effettivi sul bersaglio a causa della estrema diversità tra le densità d'impianto (n° piante ha-1), le forme di allevamento e le eterogeneità nello sviluppo della vegetazione nel tempo che caratterizza i nostri vigneti. Il concetto di ¿irrorazione adattata alla coltura bersaglio¿, che tiene conto degli effetti combinati del numero e della morfologia delle piante bersaglio e della configurazione della macchina irroratrice, viene oggi proposto per rimediare all'inadeguatezza dell'attuale metodo di espressione della dose da impiegare. In tal senso, negli ultimi anni sono stati realizzati diversi studi finalizzati a trovare l'espressione più corretta della dose dei fitofarmaci, prendendo in considerazione diversi indici morfologici della coltura quali il Leaf Wall Area (LWA), il Tree Row Volume (TRV) e il Leaf Area Index (LAI). Tra di essi il LWA sembra particolarmente indicato nel caso della vite allevata a spalliera, in cui l'altezza della chioma è legata allo sviluppo vegetativo, e per questo l'industria agrochimica europea sta investendo risorse per la realizzazione di numerosi studi di efficacia del proprio prodotto quando impiegato con una dose riferita al LWA. Quest'ultima modalità di espressione della dose, una volta consolidata, dovrà essere abbinata alla individuazione del necessario volume di miscela di diluizione e veicolazione della stessa verso il bersaglio che avviene grazie all'impiego della macchina irroratrice. Con questo lavoro di tesi ci si è proposti di studiare la correlazione esistente tra i parametri vegetativi della vite e i depositi di fitofarmaci che diverse tipologie di macchine irroratrici sono in grado di generare in vigneti allevati a spalliera, al fine di definire un criterio per l'espressione dei volumi di miscela da applicare quanto più consolidato e di facile utilizzo per i viticoltori. Nel corso del 2016, 2017 e 2018 è stato condotto un primo studio finalizzato a caratterizzare l'andamento della morfologia della vegetazione, definita con la tecnica del point quadrat, condotto su 51 vigneti della pianura padana (14 cultivar, allevate in parete ¿ cortina e spalliera ¿ con forme di potatura diverse). Da tale studio è emerso che l'indice che meglio descrive il susseguirsi delle fasi fenologiche è l'LWA, che risulta avere una correlazione con queste ultime molto positiva (RPearson = 0,871). Inoltre è risultato in grado di
Individuazione della correlazione tra i parametri vegetativi della vite e i depositi di fitofarmaci ai fini di una ottimale regolazione della macchina irroratrice
QUARNA, MATTIA
2017/2018
Abstract
Nell'ultimo decennio si è assistito all'emanazione di normative sull'utilizzo dei prodotti fitoiatrici sempre più stringenti e legate anche ad una crescente attenzione dei consumatori verso un'agricoltura che utilizza meno prodotti chimici. È quindi importante, oltre che necessario e urgente, rendere più efficiente l'utilizzo di questi prodotti, in modo da ridurre i loro possibili rischi per l'ambiente e l'uomo, a cominciare dall'individuazione della corretta dose da impiegare. Quest'ultima è riportata in etichetta del prodotto chimico ed è oggi generalmente espressa in termini di concentrazione (kg o L di prodotto per 100 L di acqua), usando come riferimento un volume di applicazione medio, che per il vigneto è di 1000 L ha-1. In alcuni casi viene indicata la dose di fitofarmaco in termini di kg o L per ettaro di superficie trattata, ma anche in questo caso senza nessun riferimento all'effettiva entità della superficie bersaglio presente e che bisogna raggiungere con il trattamento fitoiatrico. L'adozione di questi metodi di espressione della dose genera una grande variabilità nei depositi effettivi sul bersaglio a causa della estrema diversità tra le densità d'impianto (n° piante ha-1), le forme di allevamento e le eterogeneità nello sviluppo della vegetazione nel tempo che caratterizza i nostri vigneti. Il concetto di ¿irrorazione adattata alla coltura bersaglio¿, che tiene conto degli effetti combinati del numero e della morfologia delle piante bersaglio e della configurazione della macchina irroratrice, viene oggi proposto per rimediare all'inadeguatezza dell'attuale metodo di espressione della dose da impiegare. In tal senso, negli ultimi anni sono stati realizzati diversi studi finalizzati a trovare l'espressione più corretta della dose dei fitofarmaci, prendendo in considerazione diversi indici morfologici della coltura quali il Leaf Wall Area (LWA), il Tree Row Volume (TRV) e il Leaf Area Index (LAI). Tra di essi il LWA sembra particolarmente indicato nel caso della vite allevata a spalliera, in cui l'altezza della chioma è legata allo sviluppo vegetativo, e per questo l'industria agrochimica europea sta investendo risorse per la realizzazione di numerosi studi di efficacia del proprio prodotto quando impiegato con una dose riferita al LWA. Quest'ultima modalità di espressione della dose, una volta consolidata, dovrà essere abbinata alla individuazione del necessario volume di miscela di diluizione e veicolazione della stessa verso il bersaglio che avviene grazie all'impiego della macchina irroratrice. Con questo lavoro di tesi ci si è proposti di studiare la correlazione esistente tra i parametri vegetativi della vite e i depositi di fitofarmaci che diverse tipologie di macchine irroratrici sono in grado di generare in vigneti allevati a spalliera, al fine di definire un criterio per l'espressione dei volumi di miscela da applicare quanto più consolidato e di facile utilizzo per i viticoltori. Nel corso del 2016, 2017 e 2018 è stato condotto un primo studio finalizzato a caratterizzare l'andamento della morfologia della vegetazione, definita con la tecnica del point quadrat, condotto su 51 vigneti della pianura padana (14 cultivar, allevate in parete ¿ cortina e spalliera ¿ con forme di potatura diverse). Da tale studio è emerso che l'indice che meglio descrive il susseguirsi delle fasi fenologiche è l'LWA, che risulta avere una correlazione con queste ultime molto positiva (RPearson = 0,871). Inoltre è risultato in grado diFile | Dimensione | Formato | |
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