Negli ultimi decenni la Comunità europea ha promosso numerosi programmi per la salvaguardia e la gestione sostenibile delle risorse naturali degli Stati membri. L'obiettivo principale è quello di tutelare il patrimonio ambientale attraverso l'azione consapevole e responsabile dei singoli Stati e delle popolazioni che vi abitano anche attraverso progetti condivisi. Alcune importanti Direttive hanno saputo uniformare l'indirizzo politico dei vari Paesi, nella realizzazione di una più attenta considerazione delle risorse, degli habitat e della biodiversità. All'interno del progetto Eau Concert, finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra, nasce e si sperimenta il primo Piano di Gestione della Vegetazione perifluviale (PGV), uno strumento di settore che, attraverso la pianificazione di interventi sulla vegetazione riparia (dei fiumi Dora Baltea e Chiusella), mira a soddisfare molti degli obiettivi previsti dalla UE. Con D.G.R. 13 Giugno 2016 n. 27-3480 la Regione Piemonte approva le ¿Nuove indicazioni tecnico-metodologiche per la redazione dei Piani Forestali Aziendali". La realizzazione delle indicazioni tecnico-metodologiche è stata affidata dal Settore Foreste all'IPLA che avendo lavorato alla stesura dei primi quattro PGV ha scelto di utilizzare questa tipologia di piano come strumento specifico per la pianificazione della vegetazione di sponda.Nella primavera del 2017, su sollecitazione del Settore Tutela Acque, il Settore Foreste ha intrapreso un progetto di verifica della normativa vigente, al fine di appurare se, soprattutto a livello contenutistico, fosse possibile equiparare i Piani di Gestione della Vegetazione perifluviale ai Piani Forestali Aziendali. I Piani di Gestione della Vegetazione perifluviale rappresentano strumenti settoriali partecipati, dotati di un notevole potenziale, in grado di condensare i diversi obiettivi che insistono sulla gestione vegetazionale delle fasce fluviali e di tradurli in proposte di intervento condivise e comprese dai soggetti interessati. I PGV difettano, tuttavia, di un chiaro quadro normativo, che ne giustifichi e ne legittimi il ruolo pregnante in questo campo della pianificazione, e mancano, altresì, di una veste contenutistica completa e prestabilita. L'obiettivo principale di questa tesi è dunque quello di ricercare soluzioni che ne consentano l'approvazione, verificando in primo luogo la possibilità di equiparare i PGV a PFA speciali, specifici per le fasce fluviali. Se ciò fosse possibile, infatti, ne sarebbe legittimato il ruolo, ne verrebbero contestualizzati i contenuti e ne sarebbe garantita la dovuta cogenza, nella misura in cui diverrebbero preordinati all'autorizzazione degli interventi.
Pianificazione forestale settoriale in Piemonte: i Piani di Gestione della Vegetazione perifluviale (PGV)
SAVIO, LORENZO
2017/2018
Abstract
Negli ultimi decenni la Comunità europea ha promosso numerosi programmi per la salvaguardia e la gestione sostenibile delle risorse naturali degli Stati membri. L'obiettivo principale è quello di tutelare il patrimonio ambientale attraverso l'azione consapevole e responsabile dei singoli Stati e delle popolazioni che vi abitano anche attraverso progetti condivisi. Alcune importanti Direttive hanno saputo uniformare l'indirizzo politico dei vari Paesi, nella realizzazione di una più attenta considerazione delle risorse, degli habitat e della biodiversità. All'interno del progetto Eau Concert, finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra, nasce e si sperimenta il primo Piano di Gestione della Vegetazione perifluviale (PGV), uno strumento di settore che, attraverso la pianificazione di interventi sulla vegetazione riparia (dei fiumi Dora Baltea e Chiusella), mira a soddisfare molti degli obiettivi previsti dalla UE. Con D.G.R. 13 Giugno 2016 n. 27-3480 la Regione Piemonte approva le ¿Nuove indicazioni tecnico-metodologiche per la redazione dei Piani Forestali Aziendali". La realizzazione delle indicazioni tecnico-metodologiche è stata affidata dal Settore Foreste all'IPLA che avendo lavorato alla stesura dei primi quattro PGV ha scelto di utilizzare questa tipologia di piano come strumento specifico per la pianificazione della vegetazione di sponda.Nella primavera del 2017, su sollecitazione del Settore Tutela Acque, il Settore Foreste ha intrapreso un progetto di verifica della normativa vigente, al fine di appurare se, soprattutto a livello contenutistico, fosse possibile equiparare i Piani di Gestione della Vegetazione perifluviale ai Piani Forestali Aziendali. I Piani di Gestione della Vegetazione perifluviale rappresentano strumenti settoriali partecipati, dotati di un notevole potenziale, in grado di condensare i diversi obiettivi che insistono sulla gestione vegetazionale delle fasce fluviali e di tradurli in proposte di intervento condivise e comprese dai soggetti interessati. I PGV difettano, tuttavia, di un chiaro quadro normativo, che ne giustifichi e ne legittimi il ruolo pregnante in questo campo della pianificazione, e mancano, altresì, di una veste contenutistica completa e prestabilita. L'obiettivo principale di questa tesi è dunque quello di ricercare soluzioni che ne consentano l'approvazione, verificando in primo luogo la possibilità di equiparare i PGV a PFA speciali, specifici per le fasce fluviali. Se ciò fosse possibile, infatti, ne sarebbe legittimato il ruolo, ne verrebbero contestualizzati i contenuti e ne sarebbe garantita la dovuta cogenza, nella misura in cui diverrebbero preordinati all'autorizzazione degli interventi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/48844