L'Africa subsahariana (SSA) è l'unico continente al mondo nel quale la produzione alimentare pro-capite non è cresciuta negli ultimi 40 anni. L'insicurezza alimentare dell'Africa è direttamente connessa all'insufficiente produzione alimentare totale, non dovuta alla mancanza di terra, ma, soprattutto, alla mancanza di strumenti. Il Madagascar ben rappresenta la situazione generale della SSA: è uno degli stati più poveri del mondo, dove il 42% dei cittadini è denutrito e il settore agricolo rimane arretrato, rendendo il paese netto importatore di generi alimentari. La coltivazione di zone marginali e difficilmente coltivabili può essere parte delle soluzioni alla penuria alimentare; il razionale impiego dei fertilizzanti minerali e delle risorse organiche, unitamente all'inclusione di leguminose nei sistemi di coltivazione, sono tecnologie chiave per l'intensificazione sostenibile dei sistemi colturali di tutta la SSA. Lo studio, svolto in Madagascar centro-meridionale sull'altopiano dell'Ihorombe, in zone a clima tropicale semiarido, a bassa fertilità naturale dei suoli, pH fortemente acidi ed erosione marcata del suolo, ha avuto l'obiettivo generale di migliorare le tecniche adottate in un sistema maidicolo intensivo, allo scopo di incrementare la fertilità del suolo e la produzione del mais. Gli aspetti valutati hanno riguardato: (1) individuazione di specie di cover crops leguminose adatte (2) ottimizzazione delle tecniche colturali per la coltura del mais, in relazione alle varietà, alla fertilizzazione minerale e alla densità di semina (3) identificazione e quantificazione delle malerbe, con verifica dell'efficacia della sarchiatura per il loro contenimento. Le cover crops che hanno fornito i migliori risultati sono state il Caiano, specie più adatta all'aumento della sostanza organica e alla copertura del suolo, la Crotalaria, specie più adatta al miglioramento del suolo e all'azotofissazione e il Lablab, la più adatta alla soppressione delle malerbe. Tra tutte le varietà di mais poste a confronto, le migliori prestazioni produttive sono state offerte dall'ibrido ¿Ranki¿ (6,1 t/ha). Tra le varietà a impollinazione libera, la più produttiva è risultata ¿Somtux gialla¿ (4,8 t/ha). I risultati delle prove di fertilizzazione di fondo hanno fatto rilevare i migliori risultati con il programma basato sull'unico intervento alla dose di 400 kg/ha di NPK (11.22.16). Nell'intervento di copertura con concimi azotati a lento rilascio, il fertilizzante ¿Sulfammo 26 N-Process Timac¿ (26% N) ha fatto registrare produzioni di mais superiori a quelle di ¿Sulphur Coated Urea¿ (35% N); i differenti dosaggi di concime confrontati non hanno, invece, influenzato in maniera significativa la resa del mais. La densità di semina di 75'000 semi/ha ha fatto rilevare livelli produttivi più elevati rispetto a quella di 65'000 e 70'000 semi/ha. Le specie di malerbe più frequenti nel mais sono state Digitaria horizontalis, Tridax procumbens, Heteropogon contortus, Eleusine indica e Melinis repens. Le specie che hanno fatto registrare uno sviluppo vegetativo maggiore nel mais sono state, in ordine decrescente, D. horizontalis, Amaranthus hybridus, E. indica, M. repens e Bidens pilosa. La sarchiatura ha dimostrato di essere un efficace metodo di lotta, sebbene abbia aumentato la presenza relativa di specie a foglia larga.

Gestione agronomica di un sistema colturale maidicolo in zone semiaride del Madagascar

CALUORI, FELIX
2017/2018

Abstract

L'Africa subsahariana (SSA) è l'unico continente al mondo nel quale la produzione alimentare pro-capite non è cresciuta negli ultimi 40 anni. L'insicurezza alimentare dell'Africa è direttamente connessa all'insufficiente produzione alimentare totale, non dovuta alla mancanza di terra, ma, soprattutto, alla mancanza di strumenti. Il Madagascar ben rappresenta la situazione generale della SSA: è uno degli stati più poveri del mondo, dove il 42% dei cittadini è denutrito e il settore agricolo rimane arretrato, rendendo il paese netto importatore di generi alimentari. La coltivazione di zone marginali e difficilmente coltivabili può essere parte delle soluzioni alla penuria alimentare; il razionale impiego dei fertilizzanti minerali e delle risorse organiche, unitamente all'inclusione di leguminose nei sistemi di coltivazione, sono tecnologie chiave per l'intensificazione sostenibile dei sistemi colturali di tutta la SSA. Lo studio, svolto in Madagascar centro-meridionale sull'altopiano dell'Ihorombe, in zone a clima tropicale semiarido, a bassa fertilità naturale dei suoli, pH fortemente acidi ed erosione marcata del suolo, ha avuto l'obiettivo generale di migliorare le tecniche adottate in un sistema maidicolo intensivo, allo scopo di incrementare la fertilità del suolo e la produzione del mais. Gli aspetti valutati hanno riguardato: (1) individuazione di specie di cover crops leguminose adatte (2) ottimizzazione delle tecniche colturali per la coltura del mais, in relazione alle varietà, alla fertilizzazione minerale e alla densità di semina (3) identificazione e quantificazione delle malerbe, con verifica dell'efficacia della sarchiatura per il loro contenimento. Le cover crops che hanno fornito i migliori risultati sono state il Caiano, specie più adatta all'aumento della sostanza organica e alla copertura del suolo, la Crotalaria, specie più adatta al miglioramento del suolo e all'azotofissazione e il Lablab, la più adatta alla soppressione delle malerbe. Tra tutte le varietà di mais poste a confronto, le migliori prestazioni produttive sono state offerte dall'ibrido ¿Ranki¿ (6,1 t/ha). Tra le varietà a impollinazione libera, la più produttiva è risultata ¿Somtux gialla¿ (4,8 t/ha). I risultati delle prove di fertilizzazione di fondo hanno fatto rilevare i migliori risultati con il programma basato sull'unico intervento alla dose di 400 kg/ha di NPK (11.22.16). Nell'intervento di copertura con concimi azotati a lento rilascio, il fertilizzante ¿Sulfammo 26 N-Process Timac¿ (26% N) ha fatto registrare produzioni di mais superiori a quelle di ¿Sulphur Coated Urea¿ (35% N); i differenti dosaggi di concime confrontati non hanno, invece, influenzato in maniera significativa la resa del mais. La densità di semina di 75'000 semi/ha ha fatto rilevare livelli produttivi più elevati rispetto a quella di 65'000 e 70'000 semi/ha. Le specie di malerbe più frequenti nel mais sono state Digitaria horizontalis, Tridax procumbens, Heteropogon contortus, Eleusine indica e Melinis repens. Le specie che hanno fatto registrare uno sviluppo vegetativo maggiore nel mais sono state, in ordine decrescente, D. horizontalis, Amaranthus hybridus, E. indica, M. repens e Bidens pilosa. La sarchiatura ha dimostrato di essere un efficace metodo di lotta, sebbene abbia aumentato la presenza relativa di specie a foglia larga.
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