On 5th of June 2017 a group of four countries, self-proclaimed as the Anti-Terror Quartet, composed by Saudi Arabia, United Arab Emirates, Bahrain and Egypt cut their diplomatic ties with Qatar and imposed a blockade that is currently ongoing. Among the main allegations, that led to this diplomatic rift, are the accusations that see Qatar as a destabilization actor of the region, especially thanks to its relationship with Iran, a sponsor of terrorism and a danger for the internal affairs and national security of other Arab states. During the whole crisis the role of media appears to be crucial for three reasons: first, the casus belli of the clash was the leak of critical remarks on US foreign policy, claimed by the Qatari government to be the result of an hack, published on the Qatar News Agency and attributed to Emir Tamim. Secondly, two of the thirteen demands, given to Qatar by the blockading countries, see the requests to shut down Al Jazeera and all the news outlets directly and indirectly funded by Qatar, since they're considered as destabilizing tools in the hands of the Qatari government. Finally, in a document released on 2nd of July 2017, Al Jazeera accused Saudi and Emirati media of being responsible of a negative campaign against Qatar, between 23rd of May and the 5th of June, that failed to achieve its goals: the capitulation of Qataris before the direct official intervention. The crucial role of media is even more proved by the fact that most of the authors consider Arab media outlets as state dominated, mouthpieces for governments and ruling families, providing information in order to support the rulers' opinions. Given all these reasons, the aim of this work is to investigate the process of escalation of the 2017 Qatar crisis from a media discourse analysis perspective. In order to achieve it, this work focuses on the production of the main English-speaking news media outlets based in Qatar, Saudi Arabia and the UAE, during the period that immediately preceded the outbreak of the crisis, as appointed by Al Jazeera, and the first month after it, before the Quartet demands' deadline. This work, through the instrument of the critical discourse analysis, aims to discover how and which narratives were created on the crisis by the media actors involved and how they represented the counterparts on their coverage. Additionally, the same discourse analysis is replicated on the production of American main media outlets in order to determine if a narrative, produced in the Gulf, influenced the Western media perception on the diplomatic crisis.
Il 5 giugno 2017 un gruppo di quattro stati, autoproclamatisi come Anti-Terror Quartet, composto da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain ed Egitto hanno interrotto i rapporti diplomatici con il Qatar e imposto un embargo ancora in atto. Le principali accuse, che hanno portato allo sviluppo della crisi, vedono il Qatar come attore di destabilizzazione per la regione, in particolare date le strette relazioni intrattenute con l'Iran, come sponsor del terrorismo e un pericolo per gli affari interni e la sicurezza nazionale dei Paesi arabi. Durante la crisi il ruolo dei media è risultato essere fondamentale per tre ragioni: in primis, perché il casus belli della disputa sono state una serie di critiche alle politiche estere americane, risultato di un attacco di informatico secondo il governo qatarino, pubblicate sul sito della Qatar News Agency e attribuite all'Emiro Tamim. Inoltre, due delle tredici istanze rivendicate dall'Anti Terror Quartet includono le richieste di chiudere Al Jazeera e tutti i canali d'informazione direttamente o indirettamente finanziati dal Qatar, in quanto considerati come strumenti di destabilizzazione nelle mani del governo qatarino. Infine, in un documento rilasciato il 2 luglio 2017, Al Jazeera ha accusato i media sauditi ed emiratini di aver perpetrato una campagna mediatica negativa nei confronti del Qatar, tra il 23 maggio ed il 5 giugno, con lo scopo di far capitolare il paese ancor prima degli interventi ufficiali. Il ruolo cruciale dei media e ulteriormente confermato dall'opinione di molti studiosi che considerano i media dei paesi arabi come strettamente controllati dai propri governi, veri strumenti di propaganda a supporto della linea politica dei governanti. Date tutte queste ragioni, lo scopo di questa tesi è quello di analizzare l'escalation della crisi diplomatica dalla prospettiva del discorso e delle narrative create sulla crisi stessa e diffuse attraverso i mezzi di comunicazione. Oggetto dell'analisi sarà la produzione dei principali canali d'informazione in lingua inglese dei paesi coinvolti, durante il periodo che ha immediatamente preceduto lo scoppio della crisi, come individuato da Al Jazeera, e durante il mese successivo. La tesi, attraverso lo strumento dell'analisi critica del discorso, ha l'obiettivo di scoprire come e quali narrative sono state create sulla crisi dai media e come questi hanno rappresentato la controparte nella propria produzione scritta sui canali online. In aggiunta, la medesima analisi del discorso è realizzata sulla produzione dei principali media americani, al fine di determinare se una o più narrative, prodotte dai media nei paesi direttamente coinvolti nella crisi, hanno influenzato la percezione del conflitto dei media occidentali.
The 2017 Qatar Crisis in the English-speaking Media Outlets of the Gulf: A perspective from Discourse Analysis
LATOCCA, GIANLUCA
2018/2019
Abstract
Il 5 giugno 2017 un gruppo di quattro stati, autoproclamatisi come Anti-Terror Quartet, composto da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain ed Egitto hanno interrotto i rapporti diplomatici con il Qatar e imposto un embargo ancora in atto. Le principali accuse, che hanno portato allo sviluppo della crisi, vedono il Qatar come attore di destabilizzazione per la regione, in particolare date le strette relazioni intrattenute con l'Iran, come sponsor del terrorismo e un pericolo per gli affari interni e la sicurezza nazionale dei Paesi arabi. Durante la crisi il ruolo dei media è risultato essere fondamentale per tre ragioni: in primis, perché il casus belli della disputa sono state una serie di critiche alle politiche estere americane, risultato di un attacco di informatico secondo il governo qatarino, pubblicate sul sito della Qatar News Agency e attribuite all'Emiro Tamim. Inoltre, due delle tredici istanze rivendicate dall'Anti Terror Quartet includono le richieste di chiudere Al Jazeera e tutti i canali d'informazione direttamente o indirettamente finanziati dal Qatar, in quanto considerati come strumenti di destabilizzazione nelle mani del governo qatarino. Infine, in un documento rilasciato il 2 luglio 2017, Al Jazeera ha accusato i media sauditi ed emiratini di aver perpetrato una campagna mediatica negativa nei confronti del Qatar, tra il 23 maggio ed il 5 giugno, con lo scopo di far capitolare il paese ancor prima degli interventi ufficiali. Il ruolo cruciale dei media e ulteriormente confermato dall'opinione di molti studiosi che considerano i media dei paesi arabi come strettamente controllati dai propri governi, veri strumenti di propaganda a supporto della linea politica dei governanti. Date tutte queste ragioni, lo scopo di questa tesi è quello di analizzare l'escalation della crisi diplomatica dalla prospettiva del discorso e delle narrative create sulla crisi stessa e diffuse attraverso i mezzi di comunicazione. Oggetto dell'analisi sarà la produzione dei principali canali d'informazione in lingua inglese dei paesi coinvolti, durante il periodo che ha immediatamente preceduto lo scoppio della crisi, come individuato da Al Jazeera, e durante il mese successivo. La tesi, attraverso lo strumento dell'analisi critica del discorso, ha l'obiettivo di scoprire come e quali narrative sono state create sulla crisi dai media e come questi hanno rappresentato la controparte nella propria produzione scritta sui canali online. In aggiunta, la medesima analisi del discorso è realizzata sulla produzione dei principali media americani, al fine di determinare se una o più narrative, prodotte dai media nei paesi direttamente coinvolti nella crisi, hanno influenzato la percezione del conflitto dei media occidentali.File | Dimensione | Formato | |
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