This thesis speaks of our time. Since the second half of the last century, the great acceleration has strongly transformed the way we relate to each other and ourselves with our planet. The exponential increase in the world population, especially in the poorest countries, the increase in mobility, new technologies and forms of communication, growing urbanization and the issue of waste disposal are among the main characteristics of our present, which appears as an interweaving of complex and constantly evolving phenomena. Some scholars have proposed the term Anthropocene to define the new era in which we live, where the human being has transformed into a geological force capable of modifying the environment so deeply that it makes it hostile to its own life. The climate changes that have been taking place in recent years are among the most evident effects of the environmental collapse generated by human action. Devastating fires from the Amazon to Australia, floods that sweep away entire villages, storms that cut down thousands of trees: these are the exceptional events that are becoming increasingly present in our daily lives. The extinction risk of bees and other pollinating insects has also raised the alarm for the survival of humanity. Thousands of scientists have launched the appeal: it is time to act now to change our lifestyles by orienting them towards sustainability. It is no longer possible to continue to exploit the planet's resources considering them infinite. An important role in the process of raising awareness on environmental issues is played by museums which in recent years have become an active part in training for change towards more eco-sustainable lifestyles, also hosting exhibitions on the topic. The thesis describes in particular the case of the National Museum of the Mountains of Turin ("Tree Time" exhibition), the MAST Foundation in Bologna ("Anthropocene" exhibition) and the National Archaeological Museum of Naples ("Understanding climate change" exhibition). On the environmental issue politics still seems to be lagging far behind: the measures to protect the environment that governments and international treaties ratified by states have adopted are not enough. Concern for the health of the planet has mobilized thousands of young people all over the world, who, also on the push of iconic figures such as that of the Swedish activist Greta Thunberg, have organized themselves and have given birth to the "Fridays for Future" movements. In recent years, cases of resilience and initiatives at local level to take care of the territory and the environment have multiplied. Many young people have returned to the countryside and the mountains, where they have embarked on new life projects, also encouraged by interventions for the recovery of the so-called marginal areas. Numerous local initiatives and policies have been implemented to support bees and beekeeping. At the time of the Anthropocene, urbanization and technology come together, creating new spaces for sharing and interaction between human beings, the environment and bees. Finally, the thesis proposes some case studies that investigate these new forms of relationship, also aimed at rediscovering the deeper meaning of community: the apiary of the Turin Botanical Garden, the startup 3Bee and the Urbees project.
Questa tesi parla del nostro tempo. A partire dalla seconda metà del secolo scorso, la grande accelerazione ha fortemente trasformato il nostro modo di relazionarci gli uni con gli altri e noi stessi con il nostro pianeta. L'incremento esponenziale della popolazione mondiale, soprattutto nei Paesi più poveri, l'aumento della mobilità, le nuove tecnologie e forme di comunicazione, l'urbanizzazione crescente e la questione dello smaltimento dei rifiuti sono tra le principali caratteristiche del nostro presente, che appare come un intreccio di fenomeni complessi e in continua evoluzione. Alcuni studiosi hanno proposto il termine Antropocene per definire la nuova era in cui viviamo, dove l'essere umano si è trasformato in forza geologica capace di modificare l'ambiente così in profondità da renderlo ostile alla sua stessa vita. I cambiamenti climatici che si stanno manifestando in questi ultimi anni sono tra gli effetti più evidenti del collasso ambientale generato dall'azione umana. Incendi devastanti dall'Amazzonia all'Australia, inondazioni che spazzano via interi villaggi, tempeste che abbattono migliaia di alberi: sono gli eventi eccezionali che stanno diventando sempre più presenti nella nostra quotidianità. Il rischio estinzione delle api e degli altri insetti impollinatori ha diffuso l'allarme anche per la sopravvivenza dell'umanità. Migliaia di scienziati hanno lanciato l'appello: è tempo di agire ora per cambiare i nostri stili di vita orientandoli verso la sostenibilità. Non è più possibile continuare a sfruttare le risorse del pianeta considerandole infinite. Un ruolo importante nel processo di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali è svolto dai musei che nel corso degli ultimi anni sono diventati parte attiva nella formazione al cambiamento verso stili di vita più ecosostenibili, ospitando inoltre mostre sul tema. La tesi descrive in particolare il caso del Museo Nazionale della Montagna di Torino (mostra “Tree Time”), la Fondazione MAST a Bologna (mostra “Anthropocene”) e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (mostra “Capire il cambiamento climatico”). Sulla questione ambientale la politica sembra invece essere ancora fortemente in ritardo: le misure a difesa dell'ambiente che hanno adottato i governi e i trattati internazionali ratificati dagli Stati non sono sufficienti. La preoccupazione per la salute del pianeta ha mobilitato migliaia di giovani in tutto il mondo, che, anche sulla spinta di figure iconiche come quella dell'attivista svedese Greta Thunberg, si sono organizzati e hanno dato vita ai movimenti “Fridays for Future”. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di resilienza e le iniziative a livello locale per prendersi cura del territorio e dell'ambiente. Molti giovani hanno fatto ritorno alla campagna e alla montagna, dove hanno intrapreso nuovi progetti di vita, anche incentivati da interventi per il recupero delle cosiddette aree marginali. A sostegno delle api e dell'apicoltura sono state realizzate numerose iniziative e promosse politiche locali, nazionali e comunitarie. Ai tempi dell'Antropocene, urbanizzazione e tecnologia si uniscono, creando nuovi spazi di condivisione e interazione tra esseri umani, ambiente e api. La tesi propone infine alcuni casi di studio che indagano queste forme inedite di relazione, volte anche alla riscoperta del significato più profondo di comunità: l'apiario dell'Orto botanico di Torino, la startup 3Bee e il progetto Urbees.
Apicoltura e apicultura ai tempi dell'Antropocene
VINDROLA, MICHELA
2018/2019
Abstract
Questa tesi parla del nostro tempo. A partire dalla seconda metà del secolo scorso, la grande accelerazione ha fortemente trasformato il nostro modo di relazionarci gli uni con gli altri e noi stessi con il nostro pianeta. L'incremento esponenziale della popolazione mondiale, soprattutto nei Paesi più poveri, l'aumento della mobilità, le nuove tecnologie e forme di comunicazione, l'urbanizzazione crescente e la questione dello smaltimento dei rifiuti sono tra le principali caratteristiche del nostro presente, che appare come un intreccio di fenomeni complessi e in continua evoluzione. Alcuni studiosi hanno proposto il termine Antropocene per definire la nuova era in cui viviamo, dove l'essere umano si è trasformato in forza geologica capace di modificare l'ambiente così in profondità da renderlo ostile alla sua stessa vita. I cambiamenti climatici che si stanno manifestando in questi ultimi anni sono tra gli effetti più evidenti del collasso ambientale generato dall'azione umana. Incendi devastanti dall'Amazzonia all'Australia, inondazioni che spazzano via interi villaggi, tempeste che abbattono migliaia di alberi: sono gli eventi eccezionali che stanno diventando sempre più presenti nella nostra quotidianità. Il rischio estinzione delle api e degli altri insetti impollinatori ha diffuso l'allarme anche per la sopravvivenza dell'umanità. Migliaia di scienziati hanno lanciato l'appello: è tempo di agire ora per cambiare i nostri stili di vita orientandoli verso la sostenibilità. Non è più possibile continuare a sfruttare le risorse del pianeta considerandole infinite. Un ruolo importante nel processo di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali è svolto dai musei che nel corso degli ultimi anni sono diventati parte attiva nella formazione al cambiamento verso stili di vita più ecosostenibili, ospitando inoltre mostre sul tema. La tesi descrive in particolare il caso del Museo Nazionale della Montagna di Torino (mostra “Tree Time”), la Fondazione MAST a Bologna (mostra “Anthropocene”) e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (mostra “Capire il cambiamento climatico”). Sulla questione ambientale la politica sembra invece essere ancora fortemente in ritardo: le misure a difesa dell'ambiente che hanno adottato i governi e i trattati internazionali ratificati dagli Stati non sono sufficienti. La preoccupazione per la salute del pianeta ha mobilitato migliaia di giovani in tutto il mondo, che, anche sulla spinta di figure iconiche come quella dell'attivista svedese Greta Thunberg, si sono organizzati e hanno dato vita ai movimenti “Fridays for Future”. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di resilienza e le iniziative a livello locale per prendersi cura del territorio e dell'ambiente. Molti giovani hanno fatto ritorno alla campagna e alla montagna, dove hanno intrapreso nuovi progetti di vita, anche incentivati da interventi per il recupero delle cosiddette aree marginali. A sostegno delle api e dell'apicoltura sono state realizzate numerose iniziative e promosse politiche locali, nazionali e comunitarie. Ai tempi dell'Antropocene, urbanizzazione e tecnologia si uniscono, creando nuovi spazi di condivisione e interazione tra esseri umani, ambiente e api. La tesi propone infine alcuni casi di studio che indagano queste forme inedite di relazione, volte anche alla riscoperta del significato più profondo di comunità: l'apiario dell'Orto botanico di Torino, la startup 3Bee e il progetto Urbees.File | Dimensione | Formato | |
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