The sense of body-ownership consists in the feeling that different body parts belong to a unitary body. Although this is often taken for granted, after brain damage this awareness can be altered. This is the case of patients suffering from pathological embodiment (E +), who report that an alien limb placed in the contralesional space is their own. The aim of this study is to investigate if the peripersonal space (PPS), that is the space that surrounds the body and in which it interacts with external stimuli, can be modulated by the presence of an another's hand in a population of healthy subjects, E + patients and E- patients (i.e brain-damaged patients not suffering from pathological embodiment). To this aim, the multisensory integration mechanism has been exploited, which occurs when two cross-modal stimuli are presented within the PPS, speeding up behavioral responses to stimuli (reaction times - RTs). Tactile stimuli were administered on the subjects' hands, while visual stimuli were presented near or far (20 cm) from the stimulated hand. The distant stimulus could appear close to an empty part of the table or close to an alien hand. The results in healthy subjects and in E- patients showed that the presence of a hand belonging to someone else reduces the boundaries of PPS, so that the multisensory integration occurs only when visual stimuli are presented close to the own hand and not when they are close to the alien hand. In reverse, the results in E + patients have instead shown that the belief that an alien hand belongs to them, amplifies the PPS space, including also the space next to the alien hand.
Il senso di body-ownership consiste nella sensazione che le nostre parti del corpo ci appartengano e che costituiscano un tutto unitario. Nonostante ciò venga spesso dato per scontato, dopo un danno cerebrale tale consapevolezza può essere alterata. Questo è il caso dei pazienti affetti da embodiment patologico (E+), che riferiscono che un arto alieno posto nello spazio controlesionale sia il loro. Lo scopo di questo studio è quello di indagare se lo spazio peripersonale (PPS), cioè lo spazio che circonda il corpo ed in cui si interagisce maggiormente con gli stimoli esterni, possa essere modulato dalla presenza di una mano altrui in una popolazione di soggetti sani, di pazienti E+ e di pazienti E- (i.e. pazienti cerebrolesi non affetti da embodiment patologico). A tal fine è stato sfruttato il meccanismo di integrazione multisensoriale, che si manifesta quando due stimoli cross-modali vengono presentati all'interno del PPS, velocizzando le risposte comportamentali agli stimoli (tempi di reazione ¿ RTs). Gli stimoli tattili sono stati somministrati sulla mano dei soggetti, mentre gli stimoli visivi venivano presentati vicino o lontano (20 cm) dalla mano stimolata. Lo stimolo lontano poteva comparire vicino a una parte vuota del tavolo oppure vicino ad una mano aliena. I risultati nei soggetti sani e nei pazienti E- hanno mostrato come la presenza di una mano altrui riduca i confini del PPS, in quanto il meccanismo di integrazione multisensoriale rimane confinato nella porzione di spazio intorno alla mano propria e si riduce quando gli stimolo visivi appaino vicino alla mano aliena. Al contrario, i risultati nei pazienti E+ hanno invece evidenziato come la credenza che la mano altrui gli appartenga, ampli lo spazio PPS, includendo anche quello spazio attorno all'arto alieno.
I confini tra corpo proprio e altrui in contesto di normalità e patologia
DE IANNI, MARTINA
2018/2019
Abstract
Il senso di body-ownership consiste nella sensazione che le nostre parti del corpo ci appartengano e che costituiscano un tutto unitario. Nonostante ciò venga spesso dato per scontato, dopo un danno cerebrale tale consapevolezza può essere alterata. Questo è il caso dei pazienti affetti da embodiment patologico (E+), che riferiscono che un arto alieno posto nello spazio controlesionale sia il loro. Lo scopo di questo studio è quello di indagare se lo spazio peripersonale (PPS), cioè lo spazio che circonda il corpo ed in cui si interagisce maggiormente con gli stimoli esterni, possa essere modulato dalla presenza di una mano altrui in una popolazione di soggetti sani, di pazienti E+ e di pazienti E- (i.e. pazienti cerebrolesi non affetti da embodiment patologico). A tal fine è stato sfruttato il meccanismo di integrazione multisensoriale, che si manifesta quando due stimoli cross-modali vengono presentati all'interno del PPS, velocizzando le risposte comportamentali agli stimoli (tempi di reazione ¿ RTs). Gli stimoli tattili sono stati somministrati sulla mano dei soggetti, mentre gli stimoli visivi venivano presentati vicino o lontano (20 cm) dalla mano stimolata. Lo stimolo lontano poteva comparire vicino a una parte vuota del tavolo oppure vicino ad una mano aliena. I risultati nei soggetti sani e nei pazienti E- hanno mostrato come la presenza di una mano altrui riduca i confini del PPS, in quanto il meccanismo di integrazione multisensoriale rimane confinato nella porzione di spazio intorno alla mano propria e si riduce quando gli stimolo visivi appaino vicino alla mano aliena. Al contrario, i risultati nei pazienti E+ hanno invece evidenziato come la credenza che la mano altrui gli appartenga, ampli lo spazio PPS, includendo anche quello spazio attorno all'arto alieno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/48661