Il concetto di "brand" è stato a lungo utilizzato sia in ambito commerciale che politico, senza che mai la comunità scientifica abbia raggiunto un accordo comune in merito a definizioni univoche in merito allo stesso "brand" o delle sue componenti. Se nei primi anni di studio della materia i ricercatori si sono focalizzati sulle sue componenti tangibili, nel corso del tempo si è arrivati ad identificare il "brand" anche in riferimento ai valori che che i prodotti rappresentano e che ispirano l'azione delle loro compagnie produttrici. Se viene poi riconosciuto come "rebrand" il cambiamento a cui i brand politici vanno incontro per affrontare periodi di crisi allo stesso modo di quanto accade nell'ambito commerciale, non esiste una chiara concettualizzazione di questo processo. Questo studio riunisce i contributi di molteplici studiosi riguardo cosa costituisca un "brand" in ambito commerciale e politico. In riferimento poi ai casi del New Labour e della Lega, laddove la comunità scientifica concorda nel considerarli casi di rebranding, il "rebrand politico" arriva ad essere definito come una rivoluzione che coinvolge l'identità visiva del brand politico, la sua offerta politica, la sua leadership e la struttura organizzativa partitica. Sulla base dello studio di Norman Fairclough in merito al cambiamento nei discorsi del partito Laburista avvenuto con l'ascesa di Tony Blair, ricorrendo alla medesima metodologia è possibile comprendere come tali cambiamenti abbiano riguardato anche i discorsi della Lega nel passaggio di leadership da Umberto Bossi a Matteo Salvini. Il rebrand si affianca a mutamenti nella retorica del leader: un differente utilizzo delle medesime parole chiave, o il ricorso a parole chiave differenti.
Il concetto di "brand" è stato a lungo utilizzato sia in ambito commerciale che politico, senza che mai la comunità scientifica abbia fornito definizioni univoche dello stesso brand o delle sue componenti. Se nei primi anni di studio i ricercatori si sono focalizzati sulle sue componenti tangibili, nel corso del tempo si è arrivati ad identificare il brand anche in riferimento ai valori che che i prodotti rappresentano e che ispirano l'azione delle loro compagnie produttrici. Se viene poi riconosciuto come "rebrand" il cambiamento a cui i brand politici vanno incontro per affrontare periodi di crisi allo stesso modo di quanto accade nell'ambito commerciale, non esiste una chiara concettualizzazione di questo processo. Questo studio riunisce i contributi di molteplici studiosi riguardo cosa costituisca un "brand" in ambito commerciale e politico. In riferimento poi ai casi del New Labour e della Lega, laddove la comunità scientifica concorda nel considerarli casi di rebranding, il "rebrand politico" arriva ad essere definito come una rivoluzione che coinvolge l'identità visiva del brand politico, la sua offerta politica, la sua leadership e la struttura organizzativa partitica. Sulla base dello studio di Norman Fairclough in merito al cambiamento nei discorsi del partito Laburista avvenuto con l'ascesa di Tony Blair, ricorrendo alla medesima metodologia è possibile comprendere come tali cambiamenti abbiano riguardato anche i discorsi della Lega nel passaggio di leadership da Umberto Bossi a Matteo Salvini. Il rebrand si affianca a mutamenti nella retorica del leader: un differente utilizzo delle medesime parole chiave, o il ricorso a parole chiave differenti.
IL REBRANDING POLITICO: DA TONY BLAIR A MATTEO SALVINI
MARTINO, CLAUDIO
2018/2019
Abstract
Il concetto di "brand" è stato a lungo utilizzato sia in ambito commerciale che politico, senza che mai la comunità scientifica abbia fornito definizioni univoche dello stesso brand o delle sue componenti. Se nei primi anni di studio i ricercatori si sono focalizzati sulle sue componenti tangibili, nel corso del tempo si è arrivati ad identificare il brand anche in riferimento ai valori che che i prodotti rappresentano e che ispirano l'azione delle loro compagnie produttrici. Se viene poi riconosciuto come "rebrand" il cambiamento a cui i brand politici vanno incontro per affrontare periodi di crisi allo stesso modo di quanto accade nell'ambito commerciale, non esiste una chiara concettualizzazione di questo processo. Questo studio riunisce i contributi di molteplici studiosi riguardo cosa costituisca un "brand" in ambito commerciale e politico. In riferimento poi ai casi del New Labour e della Lega, laddove la comunità scientifica concorda nel considerarli casi di rebranding, il "rebrand politico" arriva ad essere definito come una rivoluzione che coinvolge l'identità visiva del brand politico, la sua offerta politica, la sua leadership e la struttura organizzativa partitica. Sulla base dello studio di Norman Fairclough in merito al cambiamento nei discorsi del partito Laburista avvenuto con l'ascesa di Tony Blair, ricorrendo alla medesima metodologia è possibile comprendere come tali cambiamenti abbiano riguardato anche i discorsi della Lega nel passaggio di leadership da Umberto Bossi a Matteo Salvini. Il rebrand si affianca a mutamenti nella retorica del leader: un differente utilizzo delle medesime parole chiave, o il ricorso a parole chiave differenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/48481