L’agricoltura è in parte responsabile della riduzione della qualità delle acque, a causa del rilascio di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari nell’ambiente. Lo spostamento di queste sostanze fino ad un corpo idrico può essere provocato da fenomeni di ruscellamento, ovvero dal movimento dell’acqua e delle sostanze in essa disciolte sulla superficie del suolo, a causa di una ridotta permeabilità del terreno che ne impedisce l’infiltrazione. A tal proposito, le fasce tampone ripariali vegetate risultano essere un sistema di mitigazione molto efficace contro l'inquinamento delle acque superficiali, anche in situazioni agronomiche ed ambientali che favoriscono il ruscellamento. La vegetazione agisce sia direttamente (assorbimento dei contaminanti e rallentamento del flusso), sia indirettamente grazie ad alcune modifiche indotte al terreno (aumento della porosità, miglioramento della struttura e apporto di sostanza organica) che favoriscono l’infiltrazione, l’adsorbimento dei contaminanti e lo sviluppo di microrganismi responsabili della degradazione dei prodotti fitosanitari. Il presente lavoro, impostato su due anni di sperimentazione (2021/2022), ha avuto l’obiettivo di valutare l’efficacia di fasce tampone costituite da diversi miscugli di specie erbacee (graminacee e dicotiledoni) nel contrastare il ruscellamento dei prodotti fitosanitari. La combinazione di queste due tipologie di fasce ha lo scopo di ottenere allo stesso tempo una efficiente riduzione del trasporto da ruscellamento e permettere il mantenimento di elevate condizioni di biodiversità a margine del campo coltivato, grazie alle funzioni agro-ecologiche esercitate da alcune specie. Nel dettaglio, la fascia OP RUSTICO, composta principalmente da leguminose, ha registrato una riduzione della presenza del residuo di degradazione della terbutilazina (desetil-terbutilazina) nelle acque circa dell’85%, quando coltivata in consociazione al miscuglio OP RUNOFF, composto principalmente da graminacee. La coltivazione e la gestione delle fasce tampone apportano sul lungo periodo dei miglioramenti di alcune caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo. Ad esempio, il contenuto in sostanza organica, nei suoli che per più anni hanno ospitato un susseguirsi di specie, consociazioni e tipologie differenti di apparati radicali, è maggiore rispetto all’area di coltivazione o con suolo nudo. Va osservato che le graminacee, sviluppando un apparato radicale ampio e che si rinnova in gran parte a ogni stagione, determinano un buon apporto di sostanza organica in grado di migliorare la struttura del suolo e, quindi, di favorire i processi di infiltrazione. La presenza della sostanza organica, inoltre, contribuisce ad aumentare le superfici adsorbenti del suolo, incrementando così l’effetto tampone (buffer) e stimolando, con l’apporto costante di carbonio, l’attività delle colonie di microrganismi responsabili della degradazione dei prodotti fitosanitari presenti nel suolo. L’utilizzo delle fasce tampone come misura di mitigazione, quindi, rappresenta un’opportunità per riorganizzare l’ecosistema agricolo e per sfruttare a fini ambientali una serie di strutture ecologiche già presenti, ma spesso considerate prive di valore, come ad esempio capezzagne inerbite, siepi, aree a vegetazione naturale o semi-naturale, ecc. Queste infrastrutture ecologiche, inoltre, se opportunamente gestite, possono svolgere un’importante funzione di mitigazione e di salvaguardia della biodiversità.
MITIGAZIONE DEL RISCHIO DA RUSCELLAMENTO DEI PRODOTTI FITOSANITARI ED EFFETTI AGROECOLOGICI DELLE FASCE TAMPONE VEGETATE
CAREDDU, ANDREA
2022/2023
Abstract
L’agricoltura è in parte responsabile della riduzione della qualità delle acque, a causa del rilascio di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari nell’ambiente. Lo spostamento di queste sostanze fino ad un corpo idrico può essere provocato da fenomeni di ruscellamento, ovvero dal movimento dell’acqua e delle sostanze in essa disciolte sulla superficie del suolo, a causa di una ridotta permeabilità del terreno che ne impedisce l’infiltrazione. A tal proposito, le fasce tampone ripariali vegetate risultano essere un sistema di mitigazione molto efficace contro l'inquinamento delle acque superficiali, anche in situazioni agronomiche ed ambientali che favoriscono il ruscellamento. La vegetazione agisce sia direttamente (assorbimento dei contaminanti e rallentamento del flusso), sia indirettamente grazie ad alcune modifiche indotte al terreno (aumento della porosità, miglioramento della struttura e apporto di sostanza organica) che favoriscono l’infiltrazione, l’adsorbimento dei contaminanti e lo sviluppo di microrganismi responsabili della degradazione dei prodotti fitosanitari. Il presente lavoro, impostato su due anni di sperimentazione (2021/2022), ha avuto l’obiettivo di valutare l’efficacia di fasce tampone costituite da diversi miscugli di specie erbacee (graminacee e dicotiledoni) nel contrastare il ruscellamento dei prodotti fitosanitari. La combinazione di queste due tipologie di fasce ha lo scopo di ottenere allo stesso tempo una efficiente riduzione del trasporto da ruscellamento e permettere il mantenimento di elevate condizioni di biodiversità a margine del campo coltivato, grazie alle funzioni agro-ecologiche esercitate da alcune specie. Nel dettaglio, la fascia OP RUSTICO, composta principalmente da leguminose, ha registrato una riduzione della presenza del residuo di degradazione della terbutilazina (desetil-terbutilazina) nelle acque circa dell’85%, quando coltivata in consociazione al miscuglio OP RUNOFF, composto principalmente da graminacee. La coltivazione e la gestione delle fasce tampone apportano sul lungo periodo dei miglioramenti di alcune caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo. Ad esempio, il contenuto in sostanza organica, nei suoli che per più anni hanno ospitato un susseguirsi di specie, consociazioni e tipologie differenti di apparati radicali, è maggiore rispetto all’area di coltivazione o con suolo nudo. Va osservato che le graminacee, sviluppando un apparato radicale ampio e che si rinnova in gran parte a ogni stagione, determinano un buon apporto di sostanza organica in grado di migliorare la struttura del suolo e, quindi, di favorire i processi di infiltrazione. La presenza della sostanza organica, inoltre, contribuisce ad aumentare le superfici adsorbenti del suolo, incrementando così l’effetto tampone (buffer) e stimolando, con l’apporto costante di carbonio, l’attività delle colonie di microrganismi responsabili della degradazione dei prodotti fitosanitari presenti nel suolo. L’utilizzo delle fasce tampone come misura di mitigazione, quindi, rappresenta un’opportunità per riorganizzare l’ecosistema agricolo e per sfruttare a fini ambientali una serie di strutture ecologiche già presenti, ma spesso considerate prive di valore, come ad esempio capezzagne inerbite, siepi, aree a vegetazione naturale o semi-naturale, ecc. Queste infrastrutture ecologiche, inoltre, se opportunamente gestite, possono svolgere un’importante funzione di mitigazione e di salvaguardia della biodiversità.File | Dimensione | Formato | |
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