Current events are increasingly bringing words such as War, violence and weapons back to public attention. Certainly it is difficult to talk about conflicts without talking about weapons: indeed, these very weapons often play a decisive role in them. The arms trade has always been a much-attended subject within the space of international relations; its importance is not only an indication of a country's war potential but very often helps to draw a picture of its intentions in geopolitical terms and, in the event that this trade becomes traffic, of its level of danger to the international community. Therefore, the choice of this topic was made taking into account not only the ever-valid topicality of the phenomenon but also its relevant impact in the not-too-distant future. More specifically, this paper mainly analyzes the situation of trade and trafficking of the category of Main Conventional Weapons in Russia's sphere of influence. It is, in fact, now more than ever revealing itself to be a complex state subject with an equally deep armigerous identity and, therefore, worthy of a proper analysis that cannot help but be rooted in the most significant years for its genetic construction as a world power, namely those of the Cold War, with a greater concentration in its final period. In detail, this analysis will focus on the arms trade and trafficking precisely in relation to those years that saw the Soviet Union compete with its U.S. opponents for world system-leader status; in particular, these trade relations will be read in the light of the theory of trade gravitation, proposed by Tinberg in 1962; a dated theory, but one of extraordinary relevance.

Gli eventi attuali stanno riportando sempre più frequentemente all’attenzione dell’opinione pubblica parole come Guerra, violenza e armi. Certamente è difficile parlare di conflitti senza parlare di armi: proprio queste, infatti, spesso giocano un ruolo determinante in essi. Il commercio d’armi è stato da sempre una materia molto attenzionata all’interno dello spazio delle relazioni internazionali; l’importanza che esso riveste non è soltanto indice del potenziale bellico di un Paese ma molto spesso aiuta a tracciare un quadro delle sue intenzioni in termini geopolitici e, nel caso in cui questo commercio diventasse traffico, del suo livello di pericolosità nei confronti della comunità internazionale. Pertanto, la scelta di tale argomento è stata effettuata tenendo conto non solo della sempre valida attualità del fenomeno ma anche della sua rilevante incidenza in un futuro non troppo lontano. Più nello specifico il presente lavoro analizza prevalentemente la situazione di commerci e traffici della categoria delle Principali Armi Convenzionali nella sfera d’influenza della Russia. Essa, infatti, oggi più che mai si sta rivelando un soggetto statale complesso e con un'identità armigera altrettanto profonda e, dunque, degna di una corretta analisi che non può fare a meno di affondare le radici negli anni più significativi per la sua costruzione genetica di potenza mondiale, ovvero quelli della Guerra Fredda, con una maggiore concentrazione nel suo periodo finale. Nel dettaglio, questa analisi verterà sui commerci e traffici d’armi proprio in relazione a quegli anni che hanno visto l’Unione Sovietica competere con gli oppositori statunitensi per il primato mondiale di sistema-leader; in particolare si leggeranno questi rapporti commerciali alla luce della teoria di gravitazione del commercio, proposta da Tinberg nel 1962; una teoria datata, ma di straordinaria attualità.

IL COMMERCIO DI ARMI IN UNIONE SOVIETICA NELL’ULTIMO DECENNIO DELLA GUERRA FREDDA: CONSIDERAZIONI SULLA TEORIA DI GRAVITAZIONE DEL COMMERCIO

MAGRÌ, SIMONE
2022/2023

Abstract

Gli eventi attuali stanno riportando sempre più frequentemente all’attenzione dell’opinione pubblica parole come Guerra, violenza e armi. Certamente è difficile parlare di conflitti senza parlare di armi: proprio queste, infatti, spesso giocano un ruolo determinante in essi. Il commercio d’armi è stato da sempre una materia molto attenzionata all’interno dello spazio delle relazioni internazionali; l’importanza che esso riveste non è soltanto indice del potenziale bellico di un Paese ma molto spesso aiuta a tracciare un quadro delle sue intenzioni in termini geopolitici e, nel caso in cui questo commercio diventasse traffico, del suo livello di pericolosità nei confronti della comunità internazionale. Pertanto, la scelta di tale argomento è stata effettuata tenendo conto non solo della sempre valida attualità del fenomeno ma anche della sua rilevante incidenza in un futuro non troppo lontano. Più nello specifico il presente lavoro analizza prevalentemente la situazione di commerci e traffici della categoria delle Principali Armi Convenzionali nella sfera d’influenza della Russia. Essa, infatti, oggi più che mai si sta rivelando un soggetto statale complesso e con un'identità armigera altrettanto profonda e, dunque, degna di una corretta analisi che non può fare a meno di affondare le radici negli anni più significativi per la sua costruzione genetica di potenza mondiale, ovvero quelli della Guerra Fredda, con una maggiore concentrazione nel suo periodo finale. Nel dettaglio, questa analisi verterà sui commerci e traffici d’armi proprio in relazione a quegli anni che hanno visto l’Unione Sovietica competere con gli oppositori statunitensi per il primato mondiale di sistema-leader; in particolare si leggeranno questi rapporti commerciali alla luce della teoria di gravitazione del commercio, proposta da Tinberg nel 1962; una teoria datata, ma di straordinaria attualità.
ITA
Current events are increasingly bringing words such as War, violence and weapons back to public attention. Certainly it is difficult to talk about conflicts without talking about weapons: indeed, these very weapons often play a decisive role in them. The arms trade has always been a much-attended subject within the space of international relations; its importance is not only an indication of a country's war potential but very often helps to draw a picture of its intentions in geopolitical terms and, in the event that this trade becomes traffic, of its level of danger to the international community. Therefore, the choice of this topic was made taking into account not only the ever-valid topicality of the phenomenon but also its relevant impact in the not-too-distant future. More specifically, this paper mainly analyzes the situation of trade and trafficking of the category of Main Conventional Weapons in Russia's sphere of influence. It is, in fact, now more than ever revealing itself to be a complex state subject with an equally deep armigerous identity and, therefore, worthy of a proper analysis that cannot help but be rooted in the most significant years for its genetic construction as a world power, namely those of the Cold War, with a greater concentration in its final period. In detail, this analysis will focus on the arms trade and trafficking precisely in relation to those years that saw the Soviet Union compete with its U.S. opponents for world system-leader status; in particular, these trade relations will be read in the light of the theory of trade gravitation, proposed by Tinberg in 1962; a dated theory, but one of extraordinary relevance.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/48446