Gli obiettivi principali della ricerca sono quelli di valutare l'impatto potenziale delle nomine UNESCO sul territorio della Sardegna, oltre che verificare l'applicabilità del modello cluster nel caso di più nomine per uno stesso territorio, in un'ottica di sviluppo sostenibile che sia in linea con i 17 macro-obiettivi dell'ONU. Per condurre questo studio sono stati utilizzati diversi metodi. La ricerca bibliografia e l'utilizzo di dati statistici esistenti sono stati integrati con informazioni ottenute tramite interviste rivolte a ciascuno dei rappresentanti, o referenti, dei patrimoni culturali, che si vanno ad aggiungere alla ricca descrizione di ogni nomina UNESCO della regione: il patrimonio tangibile ¿Su Nuraxi¿ di Barumini, due patrimoni immateriali, la discesa dei candelieri di Sassari e il canto a tenore dei pastori della Barbagia, la Riserva della Biosfera di Tepilora, Rio Posada e Montalbo, e il Parco Geominerario della Sardegna. Dai risultati ottenuti si evince come l'impatto economico vari a seconda della tipologia di nomina: dalla forte influenza sull'economia locale del sito archeologico di Barumini, alla difficoltà di analisi relativa all'impatto generato dal patrimonio immateriale del canto a tenore. Dal punto di vista sociale, vi è una crescita generale della coesione comunitaria, dovuta principalmente all'aumento della consapevolezza da parte degli attori locali dell'importanza del patrimonio culturale in questione. In questo senso è risultata fondamentale l'opera di sensibilizzazione della comunità locale condotta dalla Riserva della Biosfera. In linea generale, è risultato che per poter attuare un piano di gestione integrata di tutti i siti sia necessaria la vocazione a cooperare da parte degli attori locali, oltre ad un network solido, nel caso specifico mancante, ma base per qualsiasi processo di sviluppo sostenibile. Inoltre, la pluralità degli attori, oltre che la grandezza del territorio in questione, non rendono agevole la costruzione di una rete comune e di un'identità unica valida per tutto il cluster.

Il patrimonio UNESCO della Sardegna: impatti sul territorio.

OTTAVIANI, ANDREA
2017/2018

Abstract

Gli obiettivi principali della ricerca sono quelli di valutare l'impatto potenziale delle nomine UNESCO sul territorio della Sardegna, oltre che verificare l'applicabilità del modello cluster nel caso di più nomine per uno stesso territorio, in un'ottica di sviluppo sostenibile che sia in linea con i 17 macro-obiettivi dell'ONU. Per condurre questo studio sono stati utilizzati diversi metodi. La ricerca bibliografia e l'utilizzo di dati statistici esistenti sono stati integrati con informazioni ottenute tramite interviste rivolte a ciascuno dei rappresentanti, o referenti, dei patrimoni culturali, che si vanno ad aggiungere alla ricca descrizione di ogni nomina UNESCO della regione: il patrimonio tangibile ¿Su Nuraxi¿ di Barumini, due patrimoni immateriali, la discesa dei candelieri di Sassari e il canto a tenore dei pastori della Barbagia, la Riserva della Biosfera di Tepilora, Rio Posada e Montalbo, e il Parco Geominerario della Sardegna. Dai risultati ottenuti si evince come l'impatto economico vari a seconda della tipologia di nomina: dalla forte influenza sull'economia locale del sito archeologico di Barumini, alla difficoltà di analisi relativa all'impatto generato dal patrimonio immateriale del canto a tenore. Dal punto di vista sociale, vi è una crescita generale della coesione comunitaria, dovuta principalmente all'aumento della consapevolezza da parte degli attori locali dell'importanza del patrimonio culturale in questione. In questo senso è risultata fondamentale l'opera di sensibilizzazione della comunità locale condotta dalla Riserva della Biosfera. In linea generale, è risultato che per poter attuare un piano di gestione integrata di tutti i siti sia necessaria la vocazione a cooperare da parte degli attori locali, oltre ad un network solido, nel caso specifico mancante, ma base per qualsiasi processo di sviluppo sostenibile. Inoltre, la pluralità degli attori, oltre che la grandezza del territorio in questione, non rendono agevole la costruzione di una rete comune e di un'identità unica valida per tutto il cluster.
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