¿Building the State in Bethlehem: Christmas as a tool for local politics and international recognition¿ is a study that has the purpose of analyzing the dynamics of State-building in a local reality of the West Bank, dragging into the picture the importance of international recognition of the administrative institutions. It is an analysis stemming from the privileged point of view granted by the internship the author did at the International Relations Office of the Municipality of Bethlehem during the preparation of the Christmas Season. An Experience that inspired the focus on such an unusual perspective and scale of enquiry. Indeed, much of the existing literature on Palestine and its process of State and nation building focuses on the national case, stepping into the noteworthy Hamas-Fateh rift and the limits provided by the spatial fragmentation caused by the occupation. Instead, in this case, the objective is to look into one of these Palestinian ¿islands¿, closed into the grip of the Israeli geographic control, in order to analyze the role that Christmas plays and it is used in order to communicate to the world the existence of an administration in search of recognition. In this way, the research, desires to look at the most daily, practical and near way in which citizens perceive the existence of the State and analyze the consequences on the society, that emerge out of a process of construction, based on an event founded on a specific narrative. In order to reach the objective, the study, begins with an analysis of the contemporary situation of the city of Bethlehem under the geographical, economic and political element, that are later related to the dynamics of the occupation. On such a base Christmas is the introduced together with the role it plays in the local reality. Then, the focus is moved on the way in which the recurrence and the contextual narrative play a gradually more important role since the founding of the Palestinian National Authority as a tool of nation-building. After, the last chapter is used to analyze the effects of the process, looking at the way the urban fabric is transformed. The result of the research is that Christmas is more and more, in the critical situation of the local Bethlehemite administration, a way to talk about its existence to the world, building links able to grant de facto legitimacy to the existence of the administration that represents the State. At the same time, the choice of Christmas, while efficient on the international level, it proves to be divisive on the local one. Not because of sectarian contrasts, instead because it exacerbates divisions already present in the urban fabric and becomes the instrument of the growing middle class. ​
¿Fare Stato a Betlemme: il Natale fra politica locale e riconoscimento internazionale¿ è uno studio che si propone di andare ad indagare le dinamiche di costruzione dello Stato in una realtà locale della Cisgiordania, rivolgendo lo sguardo alla grande attenzione verso il riconoscimento internazionale delle istituzioni. Si tratta di un'analisi che nasce dal punto di vista privilegiato ed unico fornito da un tirocinio nell'Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Betlemme durante la stagione natalizia, esperienza che ha permesso di adottare una scala e prospettiva di indagine insolite. Infatti, della più che estesa letteratura sulla Palestina e sul processo di formazione statuale, la quasi totalità verte sul caso nazionale nella sua interezza, andando di fatto ad arenarsi sulla frattura tra Fatah ed Hamas, e sui limiti costituiti dalla frammentazione spaziale causata dall'occupazione. Invece, in questo caso, l'obiettivo è stato quello di guardare all'interno di una di queste ¿isole¿ palestinesi, strette nella morsa del controllo geografico israeliano, per indagare il modo in cui il Natale sia una forma di costruzione statuale e, in particolare, di come quest'ultimo venga utilizzato per comunicare all'estero l'esistenza di una amministrazione in modo da ricevere riconoscimento. In questo modo, la ricerca, vuole anzitutto guardare al piano più concreto, quotidiano e vicino ai cittadini in cui viene percepita l'esistenza dello Stato ed analizzare le conseguenze, sul piano della società, che emergono da un processo di costruzione, il quale ruota intorno ad un evento fondato su di una narrativa specifica. Per raggiungere l'obiettivo, lo studio, prende le mosse da un'analisi della situazione contemporanea della città di Betlemme, sotto il piano geografico, economico e politico, che vengono poi fatti incontrare con le dinamiche stringenti dell'occupazione ed il suo impatto sulla città. Su questo quadro viene quindi introdotto il Natale ed il ruolo che quest'ultimo gioca nelle dinamiche locali. Poi, la visuale si sposta proprio sul modo in cui la ricorrenza e la narrativa che viene sviluppata contestualmente inizino a giocare un ruolo gradualmente più rilevante dalla fondazione dell'Autorità Nazionale Palestinese come strumento di costruzione nazionale. In seguito, nell'ultimo capitolo, si analizzano gli effetti di questo processo, guardando al modo in cui il tessuto sociale urbano viene trasformato. Il risultato della ricerca sottolinea che il Natale costituisce sempre più, nella condizione critica in cui versa l'amministrazione locale di Betlemme, un modo per parlare di sé al mondo, costituire dei legami che diano legittimità de facto all'esistenza dell'amministrazione, che si fa rappresentante dello Stato. Allo stesso modo, la scelta del Natale risulta efficace su scala internazionale eppure divisiva sul piano interno. Non tanto per l'emergere di contrasti settari, quanto più per la capacità di esacerbare divisioni già presenti all'interno dello spazio urbano e diventare strumento della classe media nascente. ​
FARE STATO A BETLEMME: IL NATALE FRA POLITICA LOCALE E RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE
BUONO, FRANCESCO
2017/2018
Abstract
¿Fare Stato a Betlemme: il Natale fra politica locale e riconoscimento internazionale¿ è uno studio che si propone di andare ad indagare le dinamiche di costruzione dello Stato in una realtà locale della Cisgiordania, rivolgendo lo sguardo alla grande attenzione verso il riconoscimento internazionale delle istituzioni. Si tratta di un'analisi che nasce dal punto di vista privilegiato ed unico fornito da un tirocinio nell'Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Betlemme durante la stagione natalizia, esperienza che ha permesso di adottare una scala e prospettiva di indagine insolite. Infatti, della più che estesa letteratura sulla Palestina e sul processo di formazione statuale, la quasi totalità verte sul caso nazionale nella sua interezza, andando di fatto ad arenarsi sulla frattura tra Fatah ed Hamas, e sui limiti costituiti dalla frammentazione spaziale causata dall'occupazione. Invece, in questo caso, l'obiettivo è stato quello di guardare all'interno di una di queste ¿isole¿ palestinesi, strette nella morsa del controllo geografico israeliano, per indagare il modo in cui il Natale sia una forma di costruzione statuale e, in particolare, di come quest'ultimo venga utilizzato per comunicare all'estero l'esistenza di una amministrazione in modo da ricevere riconoscimento. In questo modo, la ricerca, vuole anzitutto guardare al piano più concreto, quotidiano e vicino ai cittadini in cui viene percepita l'esistenza dello Stato ed analizzare le conseguenze, sul piano della società, che emergono da un processo di costruzione, il quale ruota intorno ad un evento fondato su di una narrativa specifica. Per raggiungere l'obiettivo, lo studio, prende le mosse da un'analisi della situazione contemporanea della città di Betlemme, sotto il piano geografico, economico e politico, che vengono poi fatti incontrare con le dinamiche stringenti dell'occupazione ed il suo impatto sulla città. Su questo quadro viene quindi introdotto il Natale ed il ruolo che quest'ultimo gioca nelle dinamiche locali. Poi, la visuale si sposta proprio sul modo in cui la ricorrenza e la narrativa che viene sviluppata contestualmente inizino a giocare un ruolo gradualmente più rilevante dalla fondazione dell'Autorità Nazionale Palestinese come strumento di costruzione nazionale. In seguito, nell'ultimo capitolo, si analizzano gli effetti di questo processo, guardando al modo in cui il tessuto sociale urbano viene trasformato. Il risultato della ricerca sottolinea che il Natale costituisce sempre più, nella condizione critica in cui versa l'amministrazione locale di Betlemme, un modo per parlare di sé al mondo, costituire dei legami che diano legittimità de facto all'esistenza dell'amministrazione, che si fa rappresentante dello Stato. Allo stesso modo, la scelta del Natale risulta efficace su scala internazionale eppure divisiva sul piano interno. Non tanto per l'emergere di contrasti settari, quanto più per la capacità di esacerbare divisioni già presenti all'interno dello spazio urbano e diventare strumento della classe media nascente. File | Dimensione | Formato | |
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