Il seguente studio ha come obiettivo quello di indagare il tema dell’entomofagia, la sua percezione nel mondo, specialmente in quello occidentale, considerando le barriere nutrizionali, culturali e comunicative, che caratterizzano il contesto sociale. Nel corso della tesi si sviluppano diversi aspetti legati all’entomofagia, i quali rispondono per tutta l’analisi a due domande: 1. Perché bisognerebbe mangiare insetti? 2. Attraverso quali modalità comunicative l’entomofagia può diventare socialmente accettata? L’entomofagia viene praticata in diverse etnie e ha radici antiche; è considerata una fonte primaria di sostentamento grazie al ricco contenuto di proteine che offre. Sta prendendo sempre più piede anche in occidente, avvicinando i consumatori a questo novel food. I capitoli di seguito spiegano dove e come si sia diffuso il consumo di insetti, soffermandosi sui fattori culturali e ambientali che ne determinano l’accettazione o il rifiuto. Il primo capitolo spiega l’entomofagia nel generico, mettendo il focus fin da subito sulle conseguenze a livello sociale, come viene percepita dai consumatori in base alle proprie esperienze precedenti, l’attenzione che viene posta rispetto ai benefici nutrizionali che apporta, l’importanza che si dà rispetto all’impatto ambientale ridotto che comporta. Gran parte dello studio pone l’attenzione sui consumatori occidentali, infatti un paragrafo viene anche dedicato alla percezione del consumatore italiano all’introduzione di insetti commestibili. Viene poi concluso il primo capitolo avvicinandosi già al focus della tesi, ovvero la percezione visiva che i consumatori hanno. Nel secondo capitolo si è voluto fornire un panorama concreto e reale del tema dell’entomofagia, mostrando ciò che il mercato già offre, ciò che si produce, per rendere credibile l’argomento e avvicinare il lettore a questo tema. Per questo sono stati sviluppati diversi sotto-capitoli, ognuno dedicato a un prodotto o un brand presente ad oggi sul mercato, evidenziandone la storia, il contesto in cui sono inseriti, le modalità e le strategie adottate per migliorarne l’accettabilità. Il terzo capitolo mira ad evidenziare, in maniera più specifica, gli aspetti comunicativi del tema. Ci si sofferma prima sulle percezioni visive dei diversi consumatori, ponendo l’accento su ciò che non è socialmente ben visto e come viene percepito dai soggetti. Il risultato emerso riguarda principalmente l’aspetto visivo che, dopo il sentimento di disgusto, sembra essere l’elemento di maggiore influenza nell’accettabilità di questo novel food. Si evince che una minor visibilità dell’insetto nell’alimento, e ancor prima, nell’immagine del prodotto sulla confezione, porti a risultati migliori nell’accettazione e nell’inserimento nella dieta degli individui. Per poter andare oltre le barriere culturali e le fobie alimentari, si deve intervenire educando il consumatore (intensa come un’educazione ambientale e alimentare). Si tratta di abituare gli individui a una serie di regole imposte, che gradualmente si insidiano nel contesto culturale stratificandosi e venendo comprese e accettate più facilmente.

Comunicare l’entomofagia: l’impatto visivo sui consumatori

GALLESIO, FRANCESCA
2022/2023

Abstract

Il seguente studio ha come obiettivo quello di indagare il tema dell’entomofagia, la sua percezione nel mondo, specialmente in quello occidentale, considerando le barriere nutrizionali, culturali e comunicative, che caratterizzano il contesto sociale. Nel corso della tesi si sviluppano diversi aspetti legati all’entomofagia, i quali rispondono per tutta l’analisi a due domande: 1. Perché bisognerebbe mangiare insetti? 2. Attraverso quali modalità comunicative l’entomofagia può diventare socialmente accettata? L’entomofagia viene praticata in diverse etnie e ha radici antiche; è considerata una fonte primaria di sostentamento grazie al ricco contenuto di proteine che offre. Sta prendendo sempre più piede anche in occidente, avvicinando i consumatori a questo novel food. I capitoli di seguito spiegano dove e come si sia diffuso il consumo di insetti, soffermandosi sui fattori culturali e ambientali che ne determinano l’accettazione o il rifiuto. Il primo capitolo spiega l’entomofagia nel generico, mettendo il focus fin da subito sulle conseguenze a livello sociale, come viene percepita dai consumatori in base alle proprie esperienze precedenti, l’attenzione che viene posta rispetto ai benefici nutrizionali che apporta, l’importanza che si dà rispetto all’impatto ambientale ridotto che comporta. Gran parte dello studio pone l’attenzione sui consumatori occidentali, infatti un paragrafo viene anche dedicato alla percezione del consumatore italiano all’introduzione di insetti commestibili. Viene poi concluso il primo capitolo avvicinandosi già al focus della tesi, ovvero la percezione visiva che i consumatori hanno. Nel secondo capitolo si è voluto fornire un panorama concreto e reale del tema dell’entomofagia, mostrando ciò che il mercato già offre, ciò che si produce, per rendere credibile l’argomento e avvicinare il lettore a questo tema. Per questo sono stati sviluppati diversi sotto-capitoli, ognuno dedicato a un prodotto o un brand presente ad oggi sul mercato, evidenziandone la storia, il contesto in cui sono inseriti, le modalità e le strategie adottate per migliorarne l’accettabilità. Il terzo capitolo mira ad evidenziare, in maniera più specifica, gli aspetti comunicativi del tema. Ci si sofferma prima sulle percezioni visive dei diversi consumatori, ponendo l’accento su ciò che non è socialmente ben visto e come viene percepito dai soggetti. Il risultato emerso riguarda principalmente l’aspetto visivo che, dopo il sentimento di disgusto, sembra essere l’elemento di maggiore influenza nell’accettabilità di questo novel food. Si evince che una minor visibilità dell’insetto nell’alimento, e ancor prima, nell’immagine del prodotto sulla confezione, porti a risultati migliori nell’accettazione e nell’inserimento nella dieta degli individui. Per poter andare oltre le barriere culturali e le fobie alimentari, si deve intervenire educando il consumatore (intensa come un’educazione ambientale e alimentare). Si tratta di abituare gli individui a una serie di regole imposte, che gradualmente si insidiano nel contesto culturale stratificandosi e venendo comprese e accettate più facilmente.
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