If exists a leadership style, if leaders differ in quality, attitudes and targets, is there a demarcation between man and woman or they tend to overlapping and copying themselves? Is it possibile to isolate a typical woman style? These years have seen many women got to apical roles in politics: there are examples of long governments, rising and falling stars. Studying their activities and their communication, figures, facts and statements, help us in defining a model, more or less evident. A current argument also in Italy as for the last year election, for the first time, a woman, Giorgia Meloni, has become prime minister. In all world, even in the furthest and underdeveloped countries, there have been and there are women who have achieved top positions in politics and in government. There are only a few ones without a woman president: United States of America is the biggest, Russia the most controversial. The Anglo-Saxon context, the United Kingdom and the Republic of Ireland, is particularly significant as for the various examples of women leadership, past and present: different characters with different stories but all outsiders, first because women, but not only. From the forerunner Margaret Thatcher to the first woman president in Ireland, Mary Robinson, to the present scottish premier Nicola Sturgeon who from Scottish National Party's number two has become leader of her party and of her nation. Some years ago, for a short period of time, Scotland had only women as leader of main political parties: an astral conjunction or a sign of the times? Sturgeon's case has many reasons of interest, overall in a such difficult moment with an independence desired from the majority, but perhaps not, after the negative response on referendum from Westminster. Sturgeon's communication is as godmother more than a mother's nation, always in the balance between strictness imposed by the role and the need to open hearts before minds. Her tweets analysis in the second half-year of 2022 helps in defining a woman leader, her style, her ambitions, her targets.
Se esiste uno stile nella leadership, se i leader si differenziano per qualità, attitudini e obiettivi, si evidenzia una demarcazione tra uomo e donna oppure le espressioni si intersecano e si sovrappongono? Possiamo individuare uno stile tipicamente femminile? In anni che hanno visto il moltiplicarsi di donne giunte a posizioni apicali nella politica e nell'amministrazione pubblica, ci si interroga sulla dimensione della loro azione allo scopo di isolare uno stile che sia inconfondibilmente femminile, in contrapposizione a quello maschile. I numerosi esempi, fra lunghi governi, astri nascenti e stelle cadenti, non mancano e l'analisi della loro attività come della loro comunicazione, del fare e del dire, ci aiuta a delineare i tratti di un cliché, più o meno marcato, più o meno supposto. Un tema oggi più che mai attuale dopo che il 2022 appena trascorso ha salutato la prima donna premier in Italia. In ogni parte del mondo, anche in quelle più remote e sottosviluppate, ci sono state e ci sono donne che hanno raggiunto posizioni apicali. Ormai sono pochi i Paesi a non aver avuto donne al vertice: gli Stati Uniti è il più grande, la Russia il più controverso. Il contesto anglosassone, il Regno Unito e la Repubblica d'Irlanda, risulta particolarmente significativo per i numerosi esempi di donne leader, passate e presenti: personalità molto diverse tra loro, con storie dissimili ma tutte a loro modo outsider, innanzitutto perché donne, ma non solo. Dall'antesignana Margaret Thatcher alla prima donna presidente in Irlanda, Mary Robinson, fino all'attuale premier scozzese Nicola Sturgeon, che da numero due dello Scottish National Party si è ritrovata leader del suo partito e della sua nazione. Ed è proprio la Scozia ad aver avuto per alcuni anni solo donne al vertice dei principali partiti politici: una congiunzione astrale o un segno dei tempi? Il caso Sturgeon presenta molti motivi di interesse, soprattutto in una fase particolarmente difficile, sullo sfondo di un'indipendenza che la maggioranza vorrebbe, o forse no, dopo il veto posto da Westminster sul referendum. La sua comunicazione è da madrina, più che madre, della nazione, costantemente in bilico fra il rigore imposto dal ruolo e la necessità di aprire i cuori, prima che le menti. L'analisi della sua comunicazione su Twitter, effettuata nel secondo semestre del 2022, aiuta a delineare una donna leader, il suo stile, le sue ambizioni, i suoi obiettivi.
Leadership al femminile. Una donna, un partito: il caso Nicola Sturgeon
ZECCA, EMANUELA
2022/2023
Abstract
Se esiste uno stile nella leadership, se i leader si differenziano per qualità, attitudini e obiettivi, si evidenzia una demarcazione tra uomo e donna oppure le espressioni si intersecano e si sovrappongono? Possiamo individuare uno stile tipicamente femminile? In anni che hanno visto il moltiplicarsi di donne giunte a posizioni apicali nella politica e nell'amministrazione pubblica, ci si interroga sulla dimensione della loro azione allo scopo di isolare uno stile che sia inconfondibilmente femminile, in contrapposizione a quello maschile. I numerosi esempi, fra lunghi governi, astri nascenti e stelle cadenti, non mancano e l'analisi della loro attività come della loro comunicazione, del fare e del dire, ci aiuta a delineare i tratti di un cliché, più o meno marcato, più o meno supposto. Un tema oggi più che mai attuale dopo che il 2022 appena trascorso ha salutato la prima donna premier in Italia. In ogni parte del mondo, anche in quelle più remote e sottosviluppate, ci sono state e ci sono donne che hanno raggiunto posizioni apicali. Ormai sono pochi i Paesi a non aver avuto donne al vertice: gli Stati Uniti è il più grande, la Russia il più controverso. Il contesto anglosassone, il Regno Unito e la Repubblica d'Irlanda, risulta particolarmente significativo per i numerosi esempi di donne leader, passate e presenti: personalità molto diverse tra loro, con storie dissimili ma tutte a loro modo outsider, innanzitutto perché donne, ma non solo. Dall'antesignana Margaret Thatcher alla prima donna presidente in Irlanda, Mary Robinson, fino all'attuale premier scozzese Nicola Sturgeon, che da numero due dello Scottish National Party si è ritrovata leader del suo partito e della sua nazione. Ed è proprio la Scozia ad aver avuto per alcuni anni solo donne al vertice dei principali partiti politici: una congiunzione astrale o un segno dei tempi? Il caso Sturgeon presenta molti motivi di interesse, soprattutto in una fase particolarmente difficile, sullo sfondo di un'indipendenza che la maggioranza vorrebbe, o forse no, dopo il veto posto da Westminster sul referendum. La sua comunicazione è da madrina, più che madre, della nazione, costantemente in bilico fra il rigore imposto dal ruolo e la necessità di aprire i cuori, prima che le menti. L'analisi della sua comunicazione su Twitter, effettuata nel secondo semestre del 2022, aiuta a delineare una donna leader, il suo stile, le sue ambizioni, i suoi obiettivi.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/48237