Le tematiche ambientali e sociali stanno assumendo sempre maggiore importanza nella società odierna, per questo motivo l'Unione europea ha deciso di rendere obbligatoria la comunicazione di informazioni non finanziarie per le imprese di interesse pubblico. Lo scopo dell'elaborato è quello di esaminare come le aziende appartenenti al settore finanziario italiano abbiano reagito all'introduzione dell'obbligo di comunicazione di questo tipo di informazioni e in che modo abbiano redatto il proprio documento. Per fare questo sono state analizzate le dichiarazioni non finanziarie di cinque banche italiane di diversa dimensione, Unicredit, UBI Banca, Intesa Sanpaolo, la Cassa di Risparmio di Asti e la Banca di Credito Cooperativo di Roma. La tesi si divide in tre capitoli, nel primo viene esaminato il contesto normativo attuale e viene analizzato approfonditamente il Decreto legislativo 254/2016 che stabilisce le metodologie e le regole per la pubblicazione della dichiarazione non finanziaria. Nel secondo capitolo, in seguito ad una breve analisi del settore bancario e della sua evoluzione, vengono presentate le banche oggetto di studio e le loro caratteristiche. Per ogni banca analizzata viene presentata la dichiarazione non finanziaria prodotta e tramite la descrizione dei rischi, delle strategie e dei principali indicatori utilizzati in ciascun documento. Nel terzo e ultimo capitolo viene effettuato un confronto tra le diverse dichiarazioni non finanziarie in cui inizialmente vengono presentate le tendenze del settore e in seguito le caratteristiche dei diversi documenti. La tesi si conclude con la presentazione delle best practices individuate in seguito al confronto tramite il quale si è potuto constatare che la maggioranza delle banche utilizza gli stessi standard di rendicontazione e si concentra sulle stesse tematiche, in particolare sulla lotta alla corruzione, sui consumi di energia elettrica, sull'emissioni di gas ad effetto serra, sulla salute e la sicurezza dei lavoratori e sulla parità di genere.
la dichiarazione di carattere non finanziario nel Decreto Legislativo 30 dicembre 2016, n. 254. Analisi del settore bancario in Italia
BRUNO, MAURIZIO
2018/2019
Abstract
Le tematiche ambientali e sociali stanno assumendo sempre maggiore importanza nella società odierna, per questo motivo l'Unione europea ha deciso di rendere obbligatoria la comunicazione di informazioni non finanziarie per le imprese di interesse pubblico. Lo scopo dell'elaborato è quello di esaminare come le aziende appartenenti al settore finanziario italiano abbiano reagito all'introduzione dell'obbligo di comunicazione di questo tipo di informazioni e in che modo abbiano redatto il proprio documento. Per fare questo sono state analizzate le dichiarazioni non finanziarie di cinque banche italiane di diversa dimensione, Unicredit, UBI Banca, Intesa Sanpaolo, la Cassa di Risparmio di Asti e la Banca di Credito Cooperativo di Roma. La tesi si divide in tre capitoli, nel primo viene esaminato il contesto normativo attuale e viene analizzato approfonditamente il Decreto legislativo 254/2016 che stabilisce le metodologie e le regole per la pubblicazione della dichiarazione non finanziaria. Nel secondo capitolo, in seguito ad una breve analisi del settore bancario e della sua evoluzione, vengono presentate le banche oggetto di studio e le loro caratteristiche. Per ogni banca analizzata viene presentata la dichiarazione non finanziaria prodotta e tramite la descrizione dei rischi, delle strategie e dei principali indicatori utilizzati in ciascun documento. Nel terzo e ultimo capitolo viene effettuato un confronto tra le diverse dichiarazioni non finanziarie in cui inizialmente vengono presentate le tendenze del settore e in seguito le caratteristiche dei diversi documenti. La tesi si conclude con la presentazione delle best practices individuate in seguito al confronto tramite il quale si è potuto constatare che la maggioranza delle banche utilizza gli stessi standard di rendicontazione e si concentra sulle stesse tematiche, in particolare sulla lotta alla corruzione, sui consumi di energia elettrica, sull'emissioni di gas ad effetto serra, sulla salute e la sicurezza dei lavoratori e sulla parità di genere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/48123